REGGIANA: ora può iniziare un´altra storia
Dopo i play-off fortemente voluti, il nuovo patto Dominissini-giocatori può regalare un sogno
Il campionato va agli archivi ed inizia un capitolo nuovo almeno per la Reggiana (e insieme a lei per Pescara, Verona e Rimini) e per tutti coloro che, come lei, hanno sempre creduto che potesse andare a finire (o sarebbe meglio dire ad iniziare) così.
La vittoria del campionato da parte di quella che era considerata da tutti un’outsider o meglio ancora una sorpresa, il Portogruaro, fa bene alla Lega Pro per due motivi. Primo perchè significa che il calcio, non sempre, è ancora vero, perchè è evidente che per una realtà come quella portogruarese si può vincere solo se lo si merita sul campo e secondo, ma particolare forse più importante, perchè la terribile Calori-band ha vinto giocando il miglior calcio del girone. E se ancora c’è spazio per il bel gioco, anche in terza categoria, significa che questo calcio malandato e bistrattato non è ancora morto.
Ma non solo. Perchè non va dimenticato che la Reggiana i play-off se li è conquistata a suon di grandi prestazioni e bel gioco fino a che la buona sorte non ha deciso di voltarle malignamente le spalle. Al completo questa squadra non avrebbe dovuto ricorrere all’u ltimo respiro per raggiungere l’obiettivo, e chissà forse avrebbe potuto puntare anche più in alto, ma alla fine, ferita e incerottata, ha dovuto far ricorso a ciò che forse maggiormente caratterizza questo gruppo, appunto il cuore. La vittoria sulla Ternana è stata strappata dai ragazzi di Dominissini con le unghie e con i denti segno inequivocabile della volontà da parte dei granata di volersi riprendere ciò che sentivano di meritare, contro tutto e contro tutti.
Nell’a bbraccio di Nardini e tutta la squadra a Loris Dominissini dopo il gol che poteva significare (e così è stato) play-off, non c’era la conferma di un legame, tra mister e giocatori, ben noto da tempo (ed è la vera molla che ha fatto girare l’intera stagione), ma quasi il rinnovo di un patto. Soli contro tutti Dominissini e i suoi ragazzi ha conquistato questo traguardo, di nuovo uniti cercheranno di conquistare qualcosa in più, sempre per loro stessi.
Guardando alle cose di casa nostra, hanno perso tutti coloro (e non sono pochi dentro e fuori la Reggiana) quasi si auguravano il tracollo finale per poter incolpare squadra e tecnico di un flop. E la loro sconfitta, di tutti i gufi che si erano appollaiati in via Agosti, è un tonfo che fa un rumore fragoroso anche se ora faranno di tutto per salire sul carro. Allargando il tiro hanno perso gli squadroni di questo campionato, Verona in primis (lo smacco subito in casa propria è un gancio che può stendere un toro), ma anche Pescara, Taranto, Cosenza, Ravenna tutte compagini allestite per puntare alla serie B e che, Verona e Pescara a parte che hanno ancora la scappatoioia dei play-off, ora sono lì a leccarsi le ferite. Ha perso anche il presidente Mario Macalli con la sua cervellotica divisione dei gironi, le squadre del sud sono tutte tagliate fuori della promozione e questo di sicuro non gli farà piacere .
E i granata di certo ci crederanno così come hanno fatto sempre fin qui. Dire che i play-off fanno storia a sè sarà anche una frasi fatta del calcio, ma, anno dopo anno, continua a rivelarsi una profonda verità. La storia insegna che sono spesso le motivazioni a fare la differenza, nel senso che chi lotta fino all’ultimo per la promozione diretta e ne esce scornato (in questo caso sia Verona che Pescara, quest’ultimo promosso in B fino all’89’, minuto del gol di Bocalon che ha mandato in paradiso il Portogruaro), paga a caro prezzo le energie nervose inutilmente spese a vantaggio di chi taglia il traguardo sul filo di lana, nel caso specifico Reggiana e soprattutto Rimini entrato in zona-paradiso solo a 90’ dal termine della stagione regolare .
Fonte: L´Informazione di Reggio
Il campionato va agli archivi ed inizia un capitolo nuovo almeno per la Reggiana (e insieme a lei per Pescara, Verona e Rimini) e per tutti coloro che, come lei, hanno sempre creduto che potesse andare a finire (o sarebbe meglio dire ad iniziare) così.
La vittoria del campionato da parte di quella che era considerata da tutti un’outsider o meglio ancora una sorpresa, il Portogruaro, fa bene alla Lega Pro per due motivi. Primo perchè significa che il calcio, non sempre, è ancora vero, perchè è evidente che per una realtà come quella portogruarese si può vincere solo se lo si merita sul campo e secondo, ma particolare forse più importante, perchè la terribile Calori-band ha vinto giocando il miglior calcio del girone. E se ancora c’è spazio per il bel gioco, anche in terza categoria, significa che questo calcio malandato e bistrattato non è ancora morto.
Ma non solo. Perchè non va dimenticato che la Reggiana i play-off se li è conquistata a suon di grandi prestazioni e bel gioco fino a che la buona sorte non ha deciso di voltarle malignamente le spalle. Al completo questa squadra non avrebbe dovuto ricorrere all’u ltimo respiro per raggiungere l’obiettivo, e chissà forse avrebbe potuto puntare anche più in alto, ma alla fine, ferita e incerottata, ha dovuto far ricorso a ciò che forse maggiormente caratterizza questo gruppo, appunto il cuore. La vittoria sulla Ternana è stata strappata dai ragazzi di Dominissini con le unghie e con i denti segno inequivocabile della volontà da parte dei granata di volersi riprendere ciò che sentivano di meritare, contro tutto e contro tutti.
Nell’a bbraccio di Nardini e tutta la squadra a Loris Dominissini dopo il gol che poteva significare (e così è stato) play-off, non c’era la conferma di un legame, tra mister e giocatori, ben noto da tempo (ed è la vera molla che ha fatto girare l’intera stagione), ma quasi il rinnovo di un patto. Soli contro tutti Dominissini e i suoi ragazzi ha conquistato questo traguardo, di nuovo uniti cercheranno di conquistare qualcosa in più, sempre per loro stessi.
Guardando alle cose di casa nostra, hanno perso tutti coloro (e non sono pochi dentro e fuori la Reggiana) quasi si auguravano il tracollo finale per poter incolpare squadra e tecnico di un flop. E la loro sconfitta, di tutti i gufi che si erano appollaiati in via Agosti, è un tonfo che fa un rumore fragoroso anche se ora faranno di tutto per salire sul carro. Allargando il tiro hanno perso gli squadroni di questo campionato, Verona in primis (lo smacco subito in casa propria è un gancio che può stendere un toro), ma anche Pescara, Taranto, Cosenza, Ravenna tutte compagini allestite per puntare alla serie B e che, Verona e Pescara a parte che hanno ancora la scappatoioia dei play-off, ora sono lì a leccarsi le ferite. Ha perso anche il presidente Mario Macalli con la sua cervellotica divisione dei gironi, le squadre del sud sono tutte tagliate fuori della promozione e questo di sicuro non gli farà piacere .
E i granata di certo ci crederanno così come hanno fatto sempre fin qui. Dire che i play-off fanno storia a sè sarà anche una frasi fatta del calcio, ma, anno dopo anno, continua a rivelarsi una profonda verità. La storia insegna che sono spesso le motivazioni a fare la differenza, nel senso che chi lotta fino all’ultimo per la promozione diretta e ne esce scornato (in questo caso sia Verona che Pescara, quest’ultimo promosso in B fino all’89’, minuto del gol di Bocalon che ha mandato in paradiso il Portogruaro), paga a caro prezzo le energie nervose inutilmente spese a vantaggio di chi taglia il traguardo sul filo di lana, nel caso specifico Reggiana e soprattutto Rimini entrato in zona-paradiso solo a 90’ dal termine della stagione regolare .
Fonte: L´Informazione di Reggio
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