Trenkwalder, coach Ramagli: “Ibarra e Kieza? Sono i rinforzi giusti”

«Abbiamo trovato ciò di cui avevamo bisogno e sono entrambi motivati»

04/05/2010 09:11 - Gabriele Gallo
COACH Ramagli l’aveva detto, in quello che sembrava più un auspicio che un ultimatum:”Martedì voglio allenare la squadra al completo con i due nuovi innesti. Ci sono i play-off da preparare”. La società lo ha accontentato e oggi Matias Ibarra e Aurimas Kieza, a meno di clamorose sorprese, calcheranno il parquet del Palabigi, pronti a scendere in campo, salvo problemi burocratici, nella prima gara della post-season contro Vigevano. Sia detto da subito, al di là delle dichiarazioni di prammatica i due nuovi acquisti della Trenkwalder non sono dei crack che cambieranno la stagione biancorossa. Si tratta di onesti mestieranti della palla a spicchi con un valore aggiunto molto utile in questo periodo della stagione: hanno voglia di giocare e di mettersi in mostra. Il play-maker italoargentino, Ibarra (183 cm, per 80 kili di peso), è un giocatore d’ordine abbastanza simile a Kudlacek con una buona dose di esperienza in più, il lungo lituano, Kieza (203 cm per quasi 100 chili) sa come muoversi in campo ed è uno di quei giocatori che “le danno e le restituiscono”, senza disdegnare qualche iniziativa personale in tema di tiro a canestro. Per dirla in sintesi: saranno utili e daranno una mano.
ALESSANDRO Ramagli infatti, è soddisfatto, pur comprendendo di non ritrovarsi in mano John Stockton e Bill Walton. “Quando si va a fare la spesa si guarda cosa c’è sui bancali – esordisce il coach labronico – e si cerca di coniugare qualità e prezzo. A noi serviva gente pronta. In grado di darci un contributo utile subito. Crediamo di averla trovata. Abbiamo scelto ragazzi motivati: Ibarra era uno dei nomi sulla nostra lista. E’ un giocatore d’ordine, più di controllo ed equilibrio rispetto a Fultz, che passa bene la palla e detta il ritmo. Inoltre, cosa che non guasta, è fisicamente pronto visto che ha giocato l’ultimo match il 23 aprile. Per quanto concerne Kieza – prosegue Ramagli – abbiamo ricevuto referenze da più fronti, si è interessato anche Donatas Slanina che conosce bene la realtà della Siauli Siauliai (società di provenienza del lituano, classe 1982 in cui ha militato per parecchio tempo proprio Slanina, ndr). E’ cresciuto in America e ha assorbito la scuola cestistica statunitense. Si tratta di un’ala forte che può giocare anche da numero tre. Viene da un campionato ben giocato, ancorchè in club piccolo, poi ha fatto i play-off a Cipro con un discreto rendimento”.
A OFFRIRE ulteriori dettagli sull’atleta proveniente dal paese baltico è Daniele Baiesi, consulente di mercato della Trenkwalder: ”Ho avuto modo di seguire Kieza tutto l’anno. Ha giocato in un campionato, quello lituano, paragonabile come livello a quello della Legadue, anche se si gioca con dettami tecnici differenti. E’ versatile, duro a rimbalzo, veloce ad imparare. Riguardo a Ibarra non è certamente un cestista spettacolare, ma è solido ed esperto, ha una grande conoscenza del gioco, non è per nulla egoista e in più tira poco, ma bene, circa col 40%, da 3.”

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