Lega Due Basket: Verona conquista la prima vittoria in questo campionato travolgendo la Trenkwalder Reggio Emilia

- La Gazzetta di Reggio -

24/10/2010 11:32 - DAL NOSTRO INVIATO MAURO GRASSELLI

VERONA. La nuova Trenkwalder multiguardia viene spazzata via da una Tezenis Verona tutt’altro che irresistibile, ma capace di surgelare i reggiani a -32 prima del garbage-time finale. Positivo il debutto di Joe Smith (27 punti in 29’), che però risulta il classico «lipstick on a pig».
Positivo anche il debutto di Slanina, se si considera che non giocava da un anno e, soprattutto, se per positivo si intende che la guardia lituana è rimasta in campo per quasi 22 minuti (fin troppi). Buona la partita di Frosini (24 minuti, 12 punti, 9 rimbalzi), applaudito all’ingresso in campo in quanto «veronese». Ma le note positive finiscono qui, perché il resto è buio, o quasi. Poche e ben confuse idee di gioco; accozzaglia di individualità; tante palle perse (19); pochi possessi rispetto a quelli dei veronesi; difesa obbrobriosa; avversari spesso al tiro liberissimi. Note a margine: Fultz inesistente, anche al tiro (3 punti in 25’), e c’è da sperare che la sua serata-no non sia frutto di una sorta di contraccolpo psicologico per l’arrivo di Smith, autore di tanti punti ma tutti figli di giocate individuali. Più probabile che Fultz non abbia capito chi c’era in campo e cosa dovesse fare ciascun giocatore.
L’AMMUCCHIATA. Il resto dice almeno tre cose. La prima: non era colpa di Kudlacek se l’avvio stagionale della Trenkwalder, nonostante le 2 vittorie su 3 gare, è apparso per certi versi preoccupante. La seconda: avere una foltissima batteria di esterni di valore - schiera ampliata dal rientro di Slanina e dall’ingaggio di Smith - non porta automaticamente e istantaneamente alla trasformazione della squadra da un groviglio di incognite ad uno splendido, solare grimaldello con cui scardinare le difese avversarie. La terza: spesso per vincere, al di là delle individualità, servono anche le idee. E quanto a idee i biancorossi ne hanno mostrate poche, ieri sera.
GITANTI DEL BASKET. Da quanto si è visto ieri, occorrerà tempo per vedere una squadra vera, anziché un gruppo di gitanti del basket con l’aria di chi si è visto soffiare l’ultimo Rustichella dal bancone dell’autogrill.
Nel dubbio-sovrabbondanza, Coen sceglie il quintetto collaudato: Fultz, Frassineti, Beck, Salvi e Frosini. Apre Rombaldoni con una tripla; Reggio risponde con Salvi e un contropiede di Beck. Nel palazzetto veronese, che già vede un bel gruppo di reggiani in tribuna, entra la «curvetta» biancorossa. A metà del primo quarto debutta Slanina, e giocherà 8’ consecutivi da cui emergerà la comprensibile mancanza del ritmo-partita. Nel frattempo, Coen schiera uno dei tanti possibili quintetti: con l’ala lettone ci sono Smith in regia, Beck, Salvi e Valenti.
ADDIO DIFESA. Nella 2ª frazione la Trenk smette di difendere e Verona prende il largo, pian piano, con le bombe di Bellina e Gueye (34-25). La Tezenis approfitta delle autostrade aperte nelle retrovie reggiane, e a questo punto a tenere a galla i biancorossi sono le azioni personali di Smith, che nel minuto e mezzo pre-intervallo realizza 7 punti. Quantomeno, è una Trenk ancora in partita. Ma dopo la pausa, è notte fonda: 22-8 il parziale della terza frazione. La difesa reggiana è imbarazzante, Renzi sale in cattedra e i lunghi biancorossi non sanno come fermarlo. Ma il problema vero è che la Trenk sembra non avere la minima idea di quel che sta accadendo, come emerge dal gioco e dalle facce. Intanto Rombaldoni mette la bomba del +14. Il fossato è largo, e viene allargata dalla schiacciata di Renzi e dal tiro del liberissimo Mariani.
L’APPELLO. «Fuori le palle», urla la curvetta biancorossa. Smith reagisce con una tripla. Slanina si vede fischiare un antisportivo. Ormai c’è solo Verona in campo: 67-47 alla terza sirena.
L’ultimo quarto è da lacrime e sangue, per la Trenk. Bellina e Trepagnier stendono il tappeto rosso con una bomba a testa, Waleskowski irride i biancorossi in contropiede. Coen rimette a sedere Frosini e inserisce Cervi, tanto la gara è stramorta. Verona tocca 3 volte il +32, prima di godersi gli applausi in suprlace.
Slanina fa bomba più 0/2 dalla lunetta, fedele immagine di un team che ha le potenzialità, ma occorrerà attendere per vederle espresse. Finisce 87-63 per Verona, che conquista la prima vittoria in questo campionato.

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