Trenkwalder: si cambia. Ecco Joe Troy Smith

- Il Resto del Carlino -

17/10/2010 11:23 - Gabriele Gallo

SIGNORI, si cambia. Ecco Joe Troy Smith. La risicata vittoria casalinga contro la non trascendentale Mazzeo San Severo unita alla prova positiva, ma priva di reali acuti o improvvisi salti di qualità, di Jakub Kudlacek, hanno convinto lo staff tecnico della Trenkwalder a giubilare il regista della Repubblica Ceca e ad imprimere una svolta nella trazione anteriore del team biancorosso. Dopo un contatto nei giorni scorsi con Randolph Childress (ex fromboliere di Montegranaro, Caserta e Varese) ieri è statoinfatti perfezionato l’ingaggio, con contratto annuale, di Joe Troy Smith, play-guardia di 1 metro e 93 per 94 chili di peso, esterno di razza e, potenzialmente, un autentico pezzo da novanta per la Legadue.
GIOCATORE esperto per la categoria, vi ha già giocato al suo esordio in Italia, nel 2004/2005 con Montecatini. Per lui pure un successo in Legadue, nel 2006/2007, con Rieti. 33 anni a dicembre, nativo di New Orleans, Smith ha giocato le ultime due stagioni a Biella, in Lega A, trascinando ai play-off, nel 2008/2009, i piemontesi. Complice anche la perdurante assenza di Slanina, con in corpo l’ossigeno di due corroboranti vittorie su tre incontri di campionato finora disputati, in via Martiri della Bettola si è ritenuto opportuno, in vista del proseguio del torneo, e a cominciare dalla difficile trasferta di Verona, dare un giro di vite a una situazione certamente positiva sul piano dei risultati, ma oltremodo sconfortante su quello del gioco e dei meccanismi di squadra.
NON che a Piero Coen manchino le attenuanti: non avere l’apporto di uno dei due stranieri (Slanina) e ritrovarsi un Kudlacek, che occupa (o per meglio dire occupava; nei prossimi giorni si vedrà quale sarà il futuro del ventenne ceco, comunque un patrimonio della società) il fondamentale tassello di comunitario, al di sotto degli standard attesi, rappresentano montagne non facili da scalare. Specie considerando che l’allenatore marchigiano fa della duttilità offensiva e difensiva uno dei punti di forza del suo credo cestistico: obiettivo complicato da raggiungere in poco tempo, soprattutto se ci si allena a ranghi ridotti.
L’ARRIVO di Smith riveste quindi una doppia valenza. Da un lato incrementa notevolmente, sulla carta (la risposta vera la darà il parquet) il tasso tecnico della squadra. Dall’altro toglie alcuni alibi ai biancorossi, responsabilizzando maggiormente tutto il team. Dotato di una mano vellutata dalla linea dei 3 punti, Smith si connota soprattutto come realizzatore, ma è accreditato di notevole duttilità e disponibilità ad adattarsi ai dettami dell’allenatore. Caratteristica di non poco conto per una squadra, la Trenkwalder, che ha già due tiratori dinamici, ma pure esuberanti, nel roster: Fultz e Beck. Che grazie all’arrivo di Smith potranno anche permettersi qualche minuto di pausa rigenerante in panchina senza che la squadra ne soffra troppo. Questo almeno l’obiettivo della dirigenza biancorossa. «Sono molto eccitato – ha detto Smith nella sua prima dichiarazione in salsa reggiana – per questa nuova esperienza che sta per iniziare. Ho già disputato il campionato di Legadue negli anni passati e non vedo l’ora di dare il mio contributo alla squadra. Darò il massimo, il mio obiettivo è vincere. Ringrazio la Pallacanestro Reggiana per avermi dato la possibilità di tornare in Italia”. Smith con un po’ di «fortuna burocratica», potrebbe debuttare già sabato prossimo a Verona. La Trenkwalder lo attende entro martedì e conta di trovarlo già in buone condizioni atletiche.

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