La Trenkwalder versione Alessandro Finelli si presenta al giudizio del Palabigi.
- Il Resto del Carlino -
20/11/2010 10:15 - Gabriele Gallo. DOPO l’esordio a Udine, a tratti molto buono, seppur concluso con un’ingloriosa sconfitta a seguito dell’ennesimo black-out nei minuti finali, la Trenkwalder versione Alessandro Finelli si presenta al giudizio del Palabigi.
Coach, con che spirito arriva alla sua prima gara casalinga?
«Quello del giorno che sono arrivato qui: grande entusiasmo, e grandissima voglia di aiutare la Trenkwalder a rendere al meglio».
Che cosa si attende dalla gara di domani?
«Che la Trenkwalder giochi con continuità per tutti i quaranta minuti, con costante aggressività difensiva. Mi aspetto inoltre il controllo dei rimbalzi difensivi, con l’aiuto anche dei piccoli a coprire l’area e continuità nell’esecuzione dei giochi d’attacco, strada maestra per portare a casa i due punti, che sono la miglior medicina per riacquistare fiducia in noi stessi».
E’ quindi una partita di quelle che non si possono perdere?
«Assolutamente. Dobbiamo vincere, punto».
Immaginiamo che la Naturhouse non sia d’accordo.
«Ferrara viene da tre successi consecutivi e ha dei punti di forza chiarissimi. A partire da Farabello, leader morale e atleta di grandissima esperienza, per proseguire con Boyette che è il loro leader sotto l’aspetto tecnico e aggiungendovi Ndoja, attualmente in grande forma, in grado di giocare sia da 4 che da ala piccola, col 40% al tiro da 3».
Come lo si ferma?
«Mettendogli addosso Salvi e Valenti vicino a canestro, Beck e Slanina quando si sposta fuori».
Il lituano è pronto per un compito così delicato?
«Si è allenato molto bene, e la sua condizione è un filo migliorata».
E’intervenuto sull’approccio mentale alle gare?
«Ho puntato sul senso di responsabilità individuale. Possedendo la squadra migliora prima ed è più agevole raggiungere gli obiettivi».
Ovvero i play-off; qualunque sia la posizione ?
«I play-off in una posizione tale da poter competere per la promozione».
20/11/2010 10:15 - Gabriele Gallo. DOPO l’esordio a Udine, a tratti molto buono, seppur concluso con un’ingloriosa sconfitta a seguito dell’ennesimo black-out nei minuti finali, la Trenkwalder versione Alessandro Finelli si presenta al giudizio del Palabigi.
Coach, con che spirito arriva alla sua prima gara casalinga?
«Quello del giorno che sono arrivato qui: grande entusiasmo, e grandissima voglia di aiutare la Trenkwalder a rendere al meglio».
Che cosa si attende dalla gara di domani?
«Che la Trenkwalder giochi con continuità per tutti i quaranta minuti, con costante aggressività difensiva. Mi aspetto inoltre il controllo dei rimbalzi difensivi, con l’aiuto anche dei piccoli a coprire l’area e continuità nell’esecuzione dei giochi d’attacco, strada maestra per portare a casa i due punti, che sono la miglior medicina per riacquistare fiducia in noi stessi».
E’ quindi una partita di quelle che non si possono perdere?
«Assolutamente. Dobbiamo vincere, punto».
Immaginiamo che la Naturhouse non sia d’accordo.
«Ferrara viene da tre successi consecutivi e ha dei punti di forza chiarissimi. A partire da Farabello, leader morale e atleta di grandissima esperienza, per proseguire con Boyette che è il loro leader sotto l’aspetto tecnico e aggiungendovi Ndoja, attualmente in grande forma, in grado di giocare sia da 4 che da ala piccola, col 40% al tiro da 3».
Come lo si ferma?
«Mettendogli addosso Salvi e Valenti vicino a canestro, Beck e Slanina quando si sposta fuori».
Il lituano è pronto per un compito così delicato?
«Si è allenato molto bene, e la sua condizione è un filo migliorata».
E’intervenuto sull’approccio mentale alle gare?
«Ho puntato sul senso di responsabilità individuale. Possedendo la squadra migliora prima ed è più agevole raggiungere gli obiettivi».
Ovvero i play-off; qualunque sia la posizione ?
«I play-off in una posizione tale da poter competere per la promozione».
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