Trenkwalder Reggio Emilia - Naturhouse Ferrara 84 - 77

Trenkwalder Reggio Emilia-Naturhouse Ferrara 84- 77 (21-9); (44-27); (63-52)
Trenkwalder Reggio Emilia: Beck 18, Valenti 6, Fultz 7, Frassineti 7, Frosini 12, Slanina 7, Salvi 9, Cervi 2, Smith 16; Germani, Veccia, Pini ne. All.re Finelli.
Naturhouse Ferrara: Farabello 3, Borsato 8 (1/1 da due, 2/2 da tre), Cournooh 12 (3/4 da tre), Boyette 17 (4/7 da due, 7 falli subiti), Kotti 13, Ndoja 16 (3/6 da tre, 4 recuperi), Mazzola 5, Gamal, Melson 3; Brandani ne. All.re Martelossi.

Con un pizzico di continuità in più poteva addirittura scapparci il colpaccio. Invece la Naturhouse torna dalla trasferta di Reggio Emilia a mani vuote. Decisivi sono stati 7 minuti a cavallo tra primo e secondo quarto, quando la truppa di Martelossi ha preso un parziale devastante di 21-2, franando fino al -18 (poi -17 all’intervallo). Da lì Ferrara avrebbe potuto darla persa, invece nel terzo quarto è rientrata in campo con altra faccia, soprattutto grazie all’energia dei ragazzi usciti dalla panchina. Al 34° il match era completamente ribaltato: sorpasso Naturhouse e inerzia nelle mani di Farabello e compagni. Ma la stanchezza, comprensibile per il lungo inseguimento, e la fisicità della Trenkwalder hanno prodotto un nuovo strattone, questa volta decisivo.
Inizio lento: le due squadre sembrano studiarsi, leggere ognuna negli adeguamenti tattici dell’altra. Dopo 3 minuti è solo 2-2. Melson c’è, e lavora bene a rimbalzo; Ndoja deve occuparsi del più atletico dei reggiani, Beck. E’ il solito Kotti a dare la carica nei primi minuti, ma la Trenkwalder sembra avere qualcosa in più sul piano della determinazione. Fultz penetra, poi trova la bomba, Beck segna in transizione, Valenti in contropiede, quindi chiude Smith con un tiro morbido. Dal 9-7 del 6° minuto, Reggio piazza un allungo con un parziale di 12-0. E’ già fuga dei padroni di casa.
Martelossi prova con l’energia di Cournooh (che ringhia su Smith e attacca il canestro) e Mazzola, ma dalla panchina di Finelli esce un’altra arma: Slanina ha subito mano caldissima, e la piazza sia da fuori che dalla media distanza. Al 13° la Trenkwalder comanda 30-13. La Naturhouse prova la zona: subito recupero e sul possesso successivo bomba di Farabello (la prima del match, dopo 8 errori). Servono fiammate come questa per accendere Ferrara. Poi Salvi si fa fischiare un tecnico, ma i bianconeri non concretizzano: 0/4 dalla lunetta e un rigore sbagliato da due passi. Dall’altra parte, passata la lieve flessione, Reggio torna a giocare fluida, e a metterla dentro: bombe dall’angolo per Beck e Smith, e vantaggio che arriva fino al +18. La difesa non è quella dei giorni migliori, ma se poi si tira dal campo col 27%!
Dopo l’intervallo, senza americani in campo (Melson ha sentito dolore allo stesso muscolo), la Naturhouse parte con tutt’altro piglio. Difesa aggressiva, mani calde; forse bastava solo un po’ di fiducia. Nel giro di due minuti quattro bombe bianconere: Cournooh (2), Borsato, Ndoja. Di colpo, al 24°, la partita è quasi riaperta (48-41 Reggio). Gli occhi estensi sono rabbiosi, ma non lucidissimi: la Trenkwalder ringrazia e con un po’ di transizione riguadagna la doppia cifra (grazie soprattutto alle giocate di energia di Salvi). Intanto Boyette prova a mettersi in partita: penetrazioni brucianti e canestri appoggiando al vetro (peccato per qualche libero aggiuntivo sbagliato, al solito). A tenere a distanza una Naturhouse adesso finalmente determinata è Joe Smith, bravissimo nell’andare a caccia dei contatti, e nel tiro in sospensione.
Ultimo quarto che comincia con un energico coast to coast di Cournooh (canestro più fallo). Adesso Smith rallenta un po’ il gioco di Reggio Emilia, e la Naturhouse, un passo alla volta, rientra: tap in di Kotti, poi bomba impossibile di Boyette (anche questo, per fortuna, una specialità della casa), infine Kotti su assist di Farabello. E sull’ennesima palla rubata a metà campo Boyette va a segnare il sottomano del sorpasso Al 34° 64-63 Ferrara.
Ma sul più bello la squadra di Martelossi si ferma, o meglio smette di attaccare di collettivo. E quando rifiata, viene colpita al cuore dalla grinta dei gregari di Finelli: giocate di energia per Valenti e Frassineti, e Reggio Emilia riprende il controllo: al 37° 71-64. Quindi è Frosini a mettere il sigillo, concludendo il controparziale decisivo di 12-0. Ma Ferrara, almeno, gioca fino all’ultimo secondo.

I risultati dell’8° giornata di Legadue:Assigeco BP Lodi-Fileni Jesi 67-75, Basket Barcellona-Fulgor Libertas Forlì 92-90, Mazzeo S. Severo-Fastweb Casale 54-74, Prima Veroli-Immobiliare Spiga Rimini 78-73, Sunrise Scafati-Pistoia Basket 2000 93-71, Tezenis VR-Snaidero Udine 74-75, Trenkwalder Reggio Emilia-Naturhouse Ferrara 84-77, Umana Venezia-Aget Imola 80-77
La classifica: Umana Venezia e Snaidero Udine 14, Basket Barcellona 11, Imm. Spiga Rimini, Fastweb Casale, Fileni Jesi e Pistoia Basket 2000 10, Sunrise Scafati, Assigeco BP Lodi e Trenkwalder Reggio Emilia 8, Aget Imola, Naturhouse Ferrara e Prima Veroli 6, Fulgor Libertas Forlì 4, Tezenis Verona 2, Mazzeo S. Severo 0

Arriva in sala stampa quasi senza voce Alberto Martelossi, e lucidamente analizza la sfida: “Partita ondivaga; d’altronde, la continuità è ancora il nostro punto critico. Il rammarico grosso è di aver fatto scappare via la partita nel primo tempo. Poi ci siamo adeguati alla fisicità dei nostri avversari, siamo anche riusciti a far girare bene la palla in attacco, e abbiamo speculato un po’ sulle paure di Reggio Emilia, che veniva da sconfitte incredibili dopo aver dominato. Ma quando produci un tale recupero, non ti puoi permettere di sbagliare nulla. Ripeto, il secondo tempo è stato vivace e positivo, la colpa è aver regalato la prima parte di gara; dobbiamo ancora imparare a non andare fuori partita dal punto di vista tattico anche quando si sbaglia un tiro. Detto questo, va anche sottolineato che abbiamo incontrato Reggio Emilia nel momento peggiore: arrabbiata per le occasioni perse le scorse settimane, e adesso con una identità”.

Tra i protagonisti del recupero del secondo tempo della Naturhouse ci sono David Cournooh e Stefano Borsato. Dice l’ex senese: “Siamo partiti non proprio ‘bene’; siamo entrati in partita solo dopo l’intervallo, quando abbiamo trovato il ritmo giusto. Forse alla fine, dopo tanto rincorrere, ci sono mancate le energie mentali”.
Anche Borsato racconta la trasformazione del secondo tempo: “Ci siamo guardati negli occhi, e abbiamo cercato di giocare con più aggressività e velocità. Avevamo l’inerzia in mano, ma nel momento di ammazzare la partita abbiamo commesso qualche errore in attacco, che è risultato fatale. Mi dite che ho giocato una partita positiva? Avrei preferito ricevere i complimenti per la vittoria”.

(Fonte: www.basketclubferrara.it) in estense.com

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