Trenkwalder: Fatali gli ultimi cinque minuti: dal +15 al -2, e Pistoia ringrazia
- www.basketnet.it -
08/11/2010 10:01 - MAURO GRASSELLI
REGGIO. In videoteca, Trenkwalder-Lodi era già stato eletto film horror dell’anno, visto il +12 che negli ultimi otto minuti era diventato -13. Ma Trenk-Pistoia l’ha scalzato dal piedistallo.
Impresa quasi impossibile, ma andata in scena ieri al Palabigi, dove i biancorossi di Coen negli ultimi 5’ pulp hanno incassato un 19-2, passando dal +15 al -2 e regalando la vittoria aI toscani. Molto più hard, l’impresa di ieri, perché con Lodi era affondata di colpo l’intera squadra, ad un certo punto incapace d’intendere e di volere. Un suicidio di massa di quelli che fanno pensare al surriscaldamento dell’atmosfera terrestre, alle balene che vanno a spiaggiarsi misteriosamente, alla fame nel mondo. Insomma: so’ ragazzi, s’era pensato dopo quell’«incidente». Ieri invece, più delle imponderabili spinte occulte arrivate da altri mondi, la Trenk ci ha messo del suo. E parecchio.
MANCO TINTO. Un’auto-bungabunga che nemmeno Tinto Brass. Già, perché sul +15 sembrava fatta. Anche perché s’erano visti segnali cestisticamente divini, come l’alley oop del sorpasso (26-25) di Beck servito da Fultz. Poi Varnado: arrivato al Bigi con la corona di re delle stoppate (26 in 5 gare), sembrava destinato a fare sfracelli, contro un reparto lunghi che schierava un Frosini acciaccato e un Cervi alle primissime armi a certi livelli. Invece il «Tornado», oltre a venire limitato dalla difesa reggiana, ci ha messo del suo, chiudendo sì con 18 punti e 10 rimbalzi, ma anche con un orrendo 4/13 dalla lunetta e appena 2 stoppate.
E I CAMBI? Ma non è bastato tutto ciò ad impedire l’ennesimo black-out, arrivato perché la Trenk s’è squagliata di colpo, ma anche per una gestione dei cambi quantomeno discutibile. Il tutto, mentre il pubblico, ammutolito e basito dal finale-trash, non è riuscito a svegliare la squadra e a farle capire cosa stava accadendo. Un peccato, perché per 35’ il gruppo di Coen aveva dimostrato di saper combattere ed affrontare le difficoltà, lottando su ogni palla e mostrando carattere, pur palesando anche carenze in attacco, soprattutto al tiro dalla distanza (4/25 alla fine), nonostante una squadra imbottita di bombaroli. Di fatto, i 2 punti conquistati in extremis con Imola sono stati regalati ad una Tuscany Pistoia ben lontana dalla stratosfera, ma brava a non mollare e a crederci sino alla fine, sospinta da una curva tonica e colorita, «molto avanti» fin dall’inno di Mameli (parole in netto anticipo rispetto alla musica).
LUNGO E’ BELLO. Quanto alla partita, la Trenk parte con Cervi in quintetto. Nel confronto con Varnado, il baby-lungo non sfigura: anzi, tiene bene il campo. Testa a testa e prima raffica di rotazioni: dentro Slanina e Frassineti. Reggio fatica ad attaccare, ma Pistoia colleziona «passi». Tuscany a +6 ad inizio 2º quarto. La Trenk rientra e sorpassa con 2 tiri di un buon Frosini dalla media; un canestro di Beck dopo uno «shangai» a terra con la palla al posto dei bastoncini (tonicissimo il messicano, nonostante arrivasse da 4 giorni di riposo post-infortunio) e l’alley-oop della coppia Fultz-Beck. Cervi imbuca in faccia a Varnado e +10 all’intervallo con il gol di uno Smith sottotono. Dopo la pausa Pistoia rientra coi punti di Forte (46 pari), ma non è tempo di black-out: Reggio riparte a testa bassa e sale a +15 a 5’ dalla fine. Via la luce, di colpo, e Pistoia ci crede. Varnado fa ancora 0/2 dalla riga, ma subito dopo segna su super-assist dietro la schiena di Filloy: 76-72. «Passi» di Toppo e rimbalzo prezioso di Valenti. Smith fa fallo in attacco e Varnado 2/2.
AUTO-BUNGABUNGA. Nell’ultimo minuto, Fultz s’introttolisce nell’area pistoiese. Toppo segna libero su assist di Varnado: 76 pari a 32”. Fallo di Frosini in attacco (2/2 di Toppo a 18”), Fultz sbaglia l’ultima penetrazione, Pistoia cattura il rimbalzo e vince. Applausi, ma anche contestazioni per Coen e per la Trenk a fine partita.
08/11/2010 10:01 - MAURO GRASSELLI
REGGIO. In videoteca, Trenkwalder-Lodi era già stato eletto film horror dell’anno, visto il +12 che negli ultimi otto minuti era diventato -13. Ma Trenk-Pistoia l’ha scalzato dal piedistallo.
Impresa quasi impossibile, ma andata in scena ieri al Palabigi, dove i biancorossi di Coen negli ultimi 5’ pulp hanno incassato un 19-2, passando dal +15 al -2 e regalando la vittoria aI toscani. Molto più hard, l’impresa di ieri, perché con Lodi era affondata di colpo l’intera squadra, ad un certo punto incapace d’intendere e di volere. Un suicidio di massa di quelli che fanno pensare al surriscaldamento dell’atmosfera terrestre, alle balene che vanno a spiaggiarsi misteriosamente, alla fame nel mondo. Insomma: so’ ragazzi, s’era pensato dopo quell’«incidente». Ieri invece, più delle imponderabili spinte occulte arrivate da altri mondi, la Trenk ci ha messo del suo. E parecchio.
MANCO TINTO. Un’auto-bungabunga che nemmeno Tinto Brass. Già, perché sul +15 sembrava fatta. Anche perché s’erano visti segnali cestisticamente divini, come l’alley oop del sorpasso (26-25) di Beck servito da Fultz. Poi Varnado: arrivato al Bigi con la corona di re delle stoppate (26 in 5 gare), sembrava destinato a fare sfracelli, contro un reparto lunghi che schierava un Frosini acciaccato e un Cervi alle primissime armi a certi livelli. Invece il «Tornado», oltre a venire limitato dalla difesa reggiana, ci ha messo del suo, chiudendo sì con 18 punti e 10 rimbalzi, ma anche con un orrendo 4/13 dalla lunetta e appena 2 stoppate.
E I CAMBI? Ma non è bastato tutto ciò ad impedire l’ennesimo black-out, arrivato perché la Trenk s’è squagliata di colpo, ma anche per una gestione dei cambi quantomeno discutibile. Il tutto, mentre il pubblico, ammutolito e basito dal finale-trash, non è riuscito a svegliare la squadra e a farle capire cosa stava accadendo. Un peccato, perché per 35’ il gruppo di Coen aveva dimostrato di saper combattere ed affrontare le difficoltà, lottando su ogni palla e mostrando carattere, pur palesando anche carenze in attacco, soprattutto al tiro dalla distanza (4/25 alla fine), nonostante una squadra imbottita di bombaroli. Di fatto, i 2 punti conquistati in extremis con Imola sono stati regalati ad una Tuscany Pistoia ben lontana dalla stratosfera, ma brava a non mollare e a crederci sino alla fine, sospinta da una curva tonica e colorita, «molto avanti» fin dall’inno di Mameli (parole in netto anticipo rispetto alla musica).
LUNGO E’ BELLO. Quanto alla partita, la Trenk parte con Cervi in quintetto. Nel confronto con Varnado, il baby-lungo non sfigura: anzi, tiene bene il campo. Testa a testa e prima raffica di rotazioni: dentro Slanina e Frassineti. Reggio fatica ad attaccare, ma Pistoia colleziona «passi». Tuscany a +6 ad inizio 2º quarto. La Trenk rientra e sorpassa con 2 tiri di un buon Frosini dalla media; un canestro di Beck dopo uno «shangai» a terra con la palla al posto dei bastoncini (tonicissimo il messicano, nonostante arrivasse da 4 giorni di riposo post-infortunio) e l’alley-oop della coppia Fultz-Beck. Cervi imbuca in faccia a Varnado e +10 all’intervallo con il gol di uno Smith sottotono. Dopo la pausa Pistoia rientra coi punti di Forte (46 pari), ma non è tempo di black-out: Reggio riparte a testa bassa e sale a +15 a 5’ dalla fine. Via la luce, di colpo, e Pistoia ci crede. Varnado fa ancora 0/2 dalla riga, ma subito dopo segna su super-assist dietro la schiena di Filloy: 76-72. «Passi» di Toppo e rimbalzo prezioso di Valenti. Smith fa fallo in attacco e Varnado 2/2.
AUTO-BUNGABUNGA. Nell’ultimo minuto, Fultz s’introttolisce nell’area pistoiese. Toppo segna libero su assist di Varnado: 76 pari a 32”. Fallo di Frosini in attacco (2/2 di Toppo a 18”), Fultz sbaglia l’ultima penetrazione, Pistoia cattura il rimbalzo e vince. Applausi, ma anche contestazioni per Coen e per la Trenk a fine partita.
Commenti