Strambo avvio di campionato della Trenkwalder.

- Il Resto del Carlino -

02/12/2010 09:31 - Gabriele Gallo

E’ UNO degli oggetti misteriosi in questo strambo avvio di campionato della Trenkwalder. Un Fultz ben diverso da quello che eravamo abituati a vedere la scorsa stagione. .
Fultz, cosa è cambiato in lei rispetto allo scorso campionato?
«In ogni annata si vivono situazioni diverse. L’anno scorso avevo trovato una situazione di equilibrio ideale nella quale riuscivo a esprimermi al meglio. Attualmente non posso negare di avere avuto più bassi che alti e non sto dando alla squadra l’apporto che avrebbe bisogno da me».
Fa fatica a coabitare con Smith?
«Quando lo hanno ingaggiato sul momento mi sono sentito spaesato. Mi sono chiesto perchè mi mettessero a fianco un play americano così forte. Poi ho superato quella fase, perchè mi hanno ribadito fiducia e Joe è stato molto disponibile ad adattarsi alle esigenze della squadra».
Quindi sul parquet potete stare contemporaneamente tutti e due?
«E’ già successo. Certamente lui è un giocatore diverso da Kudlacek; la palla la vuole, si prende tiri importanti, desidera essere coinvolto nelle azioni chiave. Io ero abitutato ad avere spesso la palla in mano e a prendermi certe responsabilità. Mi sto adattando anch’io».
Su questo aspetto Finelli sta lavorando molto.
«Alex è bravissimo, ci sta dando le dritte giuste in modo che io e Smith possiamo integrarci perfettamente».
La Trenkwalder intanto soffre ancora di troppi black-out.
«Di sicuro, se mai lo abbiamo avuto, non c’è più l’alibi di problemi tecnici. Senza nulla togliere a Coen, Finelli è molto esperto e bravissimo nel dirci cosa dovremmo fare per superare questi impasse. Ma tocca a noi mettere in pratica i suoi consigli, e non ci siamo ancora riusciti».
Come pensate di risolvere la situazione?
«Purtroppo manchiamo sempre la partita della svolta, quella che ci consentirebbe di dare il giusto indirizzo al nostro campionato. Ne vinciamo una, poi a Udine ci sfugge il successo per un niente, così come a Forlì. E allora perdi sicurezza, calano fiducia e tranquillità. Eppure io non vedo squadre imbattibili, potevamo tranquillamente avere almeno sei punti in più, e faremmo altri discorsi. Ma ora basta».
Lo hanno già detto diversi suoi compagni: questa è la volta buona?
«Deve esserlo. Finelli è stato chiaro: dobbiamo essere più aggressivi in campo, è ora di fare punti, perchè la classifica non è quella che ci aspettavamo».

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