Finalmente Luca Campani ha avuto la soddisfazione di potersi esibire davanti al pubblico di Reggio Emilia

- La Gazzetta di Reggio -

22/03/2011 12:22 - REGGIO. Finalmente Luca Campani ha avuto la soddisfazione di potersi esibire davanti al pubblico di casa sua. A causa di mille infortuni, la giovane ala reggiana non era mai riuscita a dimostrare sul campo il suo valore, anche se tutti ne dicevano un gran bene anche quando era in maglia Pallacanestro Reggiana. Dopo la strepitosa prestazione di domenica 13 marzo in occasione della vittoria di Forlì sulla Sigma Barcellona, Campani ha cercato di ripetersi due giorni fa al Palabigi, e inizialmente ha trovato alcuni canestri importanti per la sua squadra. Ma alla lunga non è stato sufficiente. Per lui, 7 punti e 3 rimbalzi in 21 minuti.
Era emozionato quando è sceso in campo al Palabigi?
«All’inizio sì. Sono cresciuto qui, è casa mia. Ma col passare dei minuti l’emozione è passata. Ora finalmente sto bene e il poter essere in campo mi ha fatto davvero piacere. Credo di aver giocato una discreta partita».
Sono cambiate tante cose a Forlì. Per lei, in meglio visto che ha più spazio.
«Con la partenza di Gordon la squadra ha un nuovo assetto. Io e Poletti abbiamo più minuti. Anche se siamo due 4, giochiamo da 5».
Ora Forlì è più competitiva?
«Rispetto a quando c’era Di Lorenzo il roster è stato stravolto. Siamo rimasti solo io, Poletti e Ranuzzi, 3 gregari, ma credo che ora la squadra sia più adeguata alla Legadue. Il lavoro fatto da Vucinic si vede. Purtroppo, contro la Trenkwalder non è bastato».
C’è ancora speranza per voi?
«Abbiamo tutti gli scontri diretti sfavorevoli. Siamo a 4 punti da Reggio e la situazione è molto difficile, ma non molliamo. Purtroppo ora la salvezza non dipende solo da noi».
Che cosa è mancato alla sua squadra per vincere a Reggio?
«Avremmo dovuto giocare la partita a ritmo altissimo, puntando sul fatto che la Trenkwalder ha due giocatori di 37 anni e poche rotazioni. In realtà, nella prima metà della gara non lo abbiamo fatto e Reggio ne ha approfittato per allungare, grazie anche a buonissime percentuali al tiro. La nostra difesa, poi, è stata decisamente insufficiente nei primi due quarti. A causa di questo, nel finale loro erano meno stanchi di quanto speravamo, e questo ha fatto la differenza».
Sul 60-60 e poi sul 70 pari ci credevate ancora?
«Sì. Poi però abbiamo fatto qualche errore di troppo, permettendo alla Trenkwalder di riallungare».
(r.b.)

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