Reggiana: In vista del big match contro la capolista Gubbio, il fantasista granata rivela le armi del rilancio

QUALCHE acciacco di troppo. Ma pronto a ripartire. Beppe Alessi, fantasista classe 1977, racconta il momento: «Sto meglio, ho avuto un piccolo problema al legamento collaterale ma è passato».

L’incontro chiarificatore della scorsa settimana è servito?
«Sì, senza dubbio. Ognuno ha espresso quale, secondo lui, potesse essere la soluzione alle difficoltà».

La sua?
«Tirare fuori gli attributi, cercando di migliorare in tutti i dettagli. Il faccia a faccia è stato utile e non tardivo. Una vittoria ti rimette in corsa, siamo lì, non vediamola così tragica».

Cosa chiede alla Reggiana?
«Di tornare a essere quella di due mesi fa. Siamo quelli che eravamo ad ottobre, ci vogliono serenità e cattiveria».

C’è paura?
«Passi dalle prime posizioni a lottare per non andare ai play out. E’ logico che la giocata estrosa adesso non la provi, non sei più sereno come eri prima».

Sospiro di sollievo dopo il proscioglimento dei granata?
«Ci avevano spiegato, eravamo tranquilli. A dir la verità, della possibile penalizzazione, non ne abbiamo quasi mai parlato».

I «veterani» in scadenza come lei sono preoccupati per la questione rinnovo del contratto?
«No, anzi. Il fatto di non andare bene è uno stimolo in più a fare meglio».

Arriva il Gubbio. Lo temete?
«Non lo temiamo. Mercoledì abbiamo rivisto la gara d’andata: hanno superato la metà campo 2/3 volte. Sappiamo che sono forti e che hanno entusiasmo. Ma noi vogliamo vincere».

C’è un rammarico fin qui?
«Sì, siamo stati un po’ stolti. Abbiamo fallito diverse occasioni per essere là. Ma niente è andato perduto. Siamo a quattro punti dai play off».

Il mister le chiede di tirare da fuori. Segue il consiglio?
«Cerco di ascoltare sempre i suggerimenti del mister. Però, dopo anni di carriera, si fa fatica a modificare il proprio stile di gioco».

Alessi commenti Alessi.
«Sto bene fisicamente e di testa. E’ ovvio che i risultati non aiutino. Da me tutti si aspettano la giocata importante. Ma una vittoria ci farà ripartire».

Le italiane scelgono i giovani in base, soprattutto, alle qualità atletiche. Lei come la vede?
«Per me il fisico conta relativamente. Anche se adesso il calcio è tutta corsa, velocità e prestanza atletica. L’importante è essere bravi coi piedi. Il Barcellona è un esempio: sono tutti piccoli ma insegnano calcio ovunque».

Reggiana in stile blaugrana domenica col Gubbio?
«Non esageriamo. Speriamo di rivedere la Reggiana, quella vera». Mister Mangone, ieri, ha provato una formazione diversa: Alessi non era tra i possibili titolari. Alle spalle delle punte Temelin e Maritato ha schierato Romizi. Sarà così anche tra 48 ore al Giglio?

Roberto Giampietri

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