Reggiana: la vittoria di ieri contro l’Alessandria ha dato continuità di risultati. Il finale di stagione potrebbe essere a tinte granata
Vittorie come quella di ieri fanno… rabbia. Sì. E no. No, non ci siamo sbagliati. Sì, fanno rabbia perché vedere una Reggiana tenere testa all’Alessandria terza della classe e vincere meritatamente fa proprio rabbia. Rabbia per la posizione in classifica, rabbia perché l’impressione (una volta di più) è che sarebbe bastato “tanto così” per essere attaccati ai piemontesi in classifica, magari proprio al loro posto. Protagonisti in questo girone A della Prima Divisione.
Certo, i tre punti conquistati ieri servono come il pane e pesano come oro. In primis perché la salvezza è cosa fatta, poi perché grazie a Temelin i granata sono tornati in zona play-off, a un solo punto dalla coppia Verona-Lumezzane (39 a 38). Con il nuovo assetto tattico la squadra sembra più equilibrata sia in fase offensiva che, soprattutto, in fase difensiva dove i terzini sono più liberi di sganciarsi, coperti da tre centrali. In più, punte come Guidetti o Temelin preferiscono giostrare su tutto il fronte dell’attacco, supportate da un solo fantasista o, al massimo, da una seconda punta. Ieri l’esemplificazione: una palla – col contagiri – a Temelin e un gol.
Ora, con sei giornate alla fine i giochi sono più che mai aperti: dopo la sosta i granata affronteranno il doppio derby con Ravenna (fuori) e Spal (in casa), poi Pergocrema (fuori), Bassano (casa), Salernitana (fuori) e Pavia (casa). Di queste, soltanto i campani sono davanti in classifica, a quota 44. Il calendario è abbordabile, da ieri sera è ufficalmente (ri)partita l’operazione “riconquista dei play-off”.
(Alessio Fontanesi)
reggionline
Certo, i tre punti conquistati ieri servono come il pane e pesano come oro. In primis perché la salvezza è cosa fatta, poi perché grazie a Temelin i granata sono tornati in zona play-off, a un solo punto dalla coppia Verona-Lumezzane (39 a 38). Con il nuovo assetto tattico la squadra sembra più equilibrata sia in fase offensiva che, soprattutto, in fase difensiva dove i terzini sono più liberi di sganciarsi, coperti da tre centrali. In più, punte come Guidetti o Temelin preferiscono giostrare su tutto il fronte dell’attacco, supportate da un solo fantasista o, al massimo, da una seconda punta. Ieri l’esemplificazione: una palla – col contagiri – a Temelin e un gol.
Ora, con sei giornate alla fine i giochi sono più che mai aperti: dopo la sosta i granata affronteranno il doppio derby con Ravenna (fuori) e Spal (in casa), poi Pergocrema (fuori), Bassano (casa), Salernitana (fuori) e Pavia (casa). Di queste, soltanto i campani sono davanti in classifica, a quota 44. Il calendario è abbordabile, da ieri sera è ufficalmente (ri)partita l’operazione “riconquista dei play-off”.
(Alessio Fontanesi)
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