Il Barcellona vuole il secondo posto e pensa di battere la Trenkwalder
- La Gazzetta di Reggio -
27/04/2011 10:18 - REGGIO. Da reggiano ha vestito con orgoglio la maglia dell’attuale Trenkwalder; da avversario della squadra biancorossa, invece, ne ha indossate parecchie. Ultima della serie, per Andrea Ghiacci, quella del Barcellona Pozzo di Gotto, prossima rivale della Trenk, sabato, una gara delicatissima. «Che situazione strana. Non me l’aspettavo», ammette Ghiacci pensando agli opposti obiettivi di siciliani ed emiliani in questo penultimo turno di LegaDue..
«Non avrei mai immaginato - ammette il figlio d’arte - che Reggio si trovasse così in basso a questo punto della stagione. All’inizio mi era sembrata una formazione molto solida; evidentemente qualcosa ha girato storto».
Il guaio è che voi non regalerete nulla.
«E’ l’ultima gara casalinga, ci teniamo a vincere: sia per i nostri tifosi che per cercare di agganciare il secondo posto e poter affrontare in posizione privilegiata i play off. Dobbiamo affermarci e sperare, per la Trenk, che Venezia affondi a Verona. Sarà una gara da vivere pienamente».
La piazza d’onore la inseguite da tempo...
«Non abbiamo mai nascosto le nostre ambizioni e che vogliamo a fare bella figura lo dimostra la recente striscia di risultati. Una sola sconfitta in casa, ma quella volta eravamo senza i due americani e 9 successi negli ultimi 13 incontri; abbiamo perso solo su campi come Veroli, Venezia e Casale».
Un tabellino di marcia invidiabile che rischia di mettere in soggezione qualsiasi avversario.
La Trenkwalder sputerà l’anima.
«Lo sappiamo ma non possiamo farci nulla. A me spiace per Reggio, ma il nostro programma non consente distrazioni».
La vostra forza e la vostra debolezza?
«Per un certo periodo il nostro tallone d’Achille è stata la difesa; ora è assestata e non ci arrendiamo mai. Se poi corriamo diventiamo devastanti: non ce n’è per nessuno».
Reggio cosa può fare?
«Penso che Frates e menetti abbiamo idee chiare in testa. Non sono io a dover dare suggerimenti, spero solo che sia una bella gara».
Un risultato già scritto.
«Ogni partita fa storia a sé, certo che se giochiamo come siamo capaci, per gli avversari non c’è scampo».
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