Raffaele Mazzeo, patron di San Severo, ha tentato di spargere veleno sulla splendida vittoria della Trenkwalder contro la Fastweb Casale Monferrato

- Il Resto del Carlino -

05/04/2011 08:36 - Gabriele Gallo

DICEVA UN tempo ormai lontano un politico ben poco saggio che «il sospetto è l’anticamera della verità». Memore di questa citazione Raffaele Mazzeo, patron di San Severo, ha tentato di spargere veleno sulla splendida vittoria della Trenkwalder contro la Fastweb Casale Monferrato, adombrando ipotesi di «biscotto» tra le parti e lamentando, addirittura con tanto di comunicato ufficiale, il teorico scarso impegno da parte dei piemontesi. Il fatto che la dirigenza giallonera abbia reso pubblico il suo malcontento starebbe spingendo la Fip a svolgere accertamenti in merito all’accaduto. Al momento è tutto in stallo, ma in un comunicato emesso ieri la Federazione pur rendendo noto che «al momento non è in corso alcuna indagine in quanto non è pervenuto alcun esposto», ha tuttavia aggiunto che «sarà attivata la procura federale alla luce delle cronache degli organi di stampa di Reggio».
A QUESTO proposito, stando a quanto trapela dall’ambiente, il procuratore federale Roberto Alabiso (lo stesso del caso Lorbek di alcune estati fa il quale, gliene va dato atto, fece ogni sforzo per accertare la verità scontrandosi però con normative che tutti tutelavano tranne la parte lesa, la Pallacanestro Reggiana) prenderà visione della rassegna stampa dedicata ai fantomatici retroscena del match di venerdì sera e successivamente deciderà se aprire un’inchiesta. E’ bene però tranquillizzare gli sportivi reggiani in merito a questo. Data l’estrema soggettività della questione e le precisazioni in merito rese note sia in forma ufficiosa dal sodalizio di via Martiri della Bettola («Quelle di Mazzeo sono dichiarazioni irricevibili» – ha detto il Presidente Ivan Paterlini) che ufficiale da parte di Casale Monferrato tramite il suo sito web, è piuttosto difficile che venga aperta un’istruttoria vera e propria sul match in sé. Anche perché il presidente della Fastweb, Giancarlo Cerutti è stato molto chiaro: «Capisco la frustrazione della dirigenza di San Severo: la loro delusione è la stessa nostra, che lottiamo fin dalla prima partita per il miglior piazzamento possibile». Tuttavia, puntualizza il patron di Casale, «la cultura del sospetto sia essa espressa direttamente o fatta esprimere indirettamente, è invece qualcosa che va evitata e combattuta in modo fermo, senza se e senza ma. Chi conosce la storia cestistica del nostro club sa chi siamo; non permettiamo a nessuno, e per nessun motivo, di non riconoscerla». Per giunta, è storia di ieri, il giudice sportivo è andato giù pesante con il coach della Fastweb, Marco Crespi. Squalificato per una giornata (pena commutata in ammenda) per «comportamento offensivo nei confronti degli arbitri a fine gara». A testimonianza che la sconfitta patita contro Frosini e company gli bruciava eccome. Stando così le cose, e a meno di improbabili sviluppi, qualora il procuratore Alabiso decidesse di procedere potrebbe anche agire contro il management della Mazzeo San Severo per avere espresso dichiarazioni lesive di altre società affiliate alla Fip.

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