Trenkwalder: battere Veroli per non retrocedere e per tenere aperta l’avventura tra i professionisti
- La Gazzetta di Reggio -
MAURO GRASSELLI
REGGIO. Un’intera stagione in 40 minuti. E non solo: il trentennio di onorata presenza della Pallacanestro Reggiana nei campionati professionistici, in altalena fra A1 e A2, ora serie A e Legadue.
Tutto ciò è in gioco questa sera alle 20.45 al Palabigi di via Guasco, dove la Trenkwalder affronta la Prima Veroli, reduce da cinque vittorie consecutive e lanciatissima verso i play off con legittime aspirazioni di promozione in A. Avrebbe dovuto esserci anche Reggio, a questo punto della stagione, fra le squadre in lizza per il salto di categoria - questi i progetti d’inizio stagione, poi travolti dagli eventi e per certi versi ridicolizzati - ma il caleidoscopio stagionale ha portato la squadra reggiana alla situazione attuale: penultimo posto in classifica (quindi in zona retrocessione) alla vigilia dell’ultimo turno, complici le recenti beffe negli istanti finali dei match con Ferrara e Rimini.
Un penultimo posto in coabitazione con altre tre squadre (Verona, Lodi e Forlì), ma il computo degli scontri diretti penalizza la Trenk, che per salvare la stagione e la storia del club biancorosso ha una sola, unica, ultima possibilità: battere Veroli e sperare che almeno una delle altre in lotta per salvarsi esca sconfitta dalle partite di questa sera. Altra piccolissima chance di salvezza: Reggio e Forlì sconfitte, Verona e Lodi vittoriose. A quel punto la classifica avulsa premierebbe i biancorossi, che negli scontri diretti sono in vantaggio solo con i romagnoli. Ma è molto difficile immaginare il ko di Forlì, sia per la striscia da prima della classe (7 vittorie nelle ultime 8 gare), sia perché San Severo, già da tempo retrocessa, pur volendo chiudere bene l’avventura in Legadue davanti al proprio pubblico non avrà le motivazioni da «vittoria o morte» che stasera devono animare le quattro squadre a rischio-retrocessione.
Ma prima di andare a vedere quali sono i risultati provenienti dagli altri campi, questa sera la Trenkwalder deve battere Veroli, e non sarà facile. Per riuscirci, i biancorossi dovranno giocare come hanno fatto spesso nell’ultimo periodo, battendo le prime tre della classe: le capolista Casale Monferrato e Venezia, poi Barcellona nell’ultimo turno. Sì, perché la stagione biancorossa è stata davvero «circense», con errori seriali a livello di società, di staff tecnico e di giocatori, ma la Trenkwalder nata dall’ultima rivoluzione ha dimostrato almeno un paio di cose importanti: il saper ritrovare la dignità e il saper diventare una squadra vera. Per questo la partita odierna non vale solo la stagione - visto il concreto rischio di retrocedere - e la reputazione del club costruita in un trentennio di attività fra i professionisti, ma anche l’onore di questa squadra, fatta di giocatori che hanno dimostrato di volerci mettere la faccia sino in fondo: dal capitano Frosini, che da mesi gioca nonostante le condizioni fisiche tutt’altro che ottimali, ai giovani della panchina.
Certo, ogni anno a fine stagione qualche società sparisce o è costretta a ripartire dai piani inferiori a causa dei problemi economici, e anche quest’anno vi sono segnali in questa direzione. Ma sono questioni cui la Trenk potrà pensare da domattina, dovesse andare male. Stasera la vittoria è d’obbligo, quantomeno per dimostrare ai tifosi di averci creduto e provato fino all’ultimo.
6 Maggio 2011 ore 17:43
MAURO GRASSELLI
REGGIO. Un’intera stagione in 40 minuti. E non solo: il trentennio di onorata presenza della Pallacanestro Reggiana nei campionati professionistici, in altalena fra A1 e A2, ora serie A e Legadue.
Tutto ciò è in gioco questa sera alle 20.45 al Palabigi di via Guasco, dove la Trenkwalder affronta la Prima Veroli, reduce da cinque vittorie consecutive e lanciatissima verso i play off con legittime aspirazioni di promozione in A. Avrebbe dovuto esserci anche Reggio, a questo punto della stagione, fra le squadre in lizza per il salto di categoria - questi i progetti d’inizio stagione, poi travolti dagli eventi e per certi versi ridicolizzati - ma il caleidoscopio stagionale ha portato la squadra reggiana alla situazione attuale: penultimo posto in classifica (quindi in zona retrocessione) alla vigilia dell’ultimo turno, complici le recenti beffe negli istanti finali dei match con Ferrara e Rimini.
Un penultimo posto in coabitazione con altre tre squadre (Verona, Lodi e Forlì), ma il computo degli scontri diretti penalizza la Trenk, che per salvare la stagione e la storia del club biancorosso ha una sola, unica, ultima possibilità: battere Veroli e sperare che almeno una delle altre in lotta per salvarsi esca sconfitta dalle partite di questa sera. Altra piccolissima chance di salvezza: Reggio e Forlì sconfitte, Verona e Lodi vittoriose. A quel punto la classifica avulsa premierebbe i biancorossi, che negli scontri diretti sono in vantaggio solo con i romagnoli. Ma è molto difficile immaginare il ko di Forlì, sia per la striscia da prima della classe (7 vittorie nelle ultime 8 gare), sia perché San Severo, già da tempo retrocessa, pur volendo chiudere bene l’avventura in Legadue davanti al proprio pubblico non avrà le motivazioni da «vittoria o morte» che stasera devono animare le quattro squadre a rischio-retrocessione.
Ma prima di andare a vedere quali sono i risultati provenienti dagli altri campi, questa sera la Trenkwalder deve battere Veroli, e non sarà facile. Per riuscirci, i biancorossi dovranno giocare come hanno fatto spesso nell’ultimo periodo, battendo le prime tre della classe: le capolista Casale Monferrato e Venezia, poi Barcellona nell’ultimo turno. Sì, perché la stagione biancorossa è stata davvero «circense», con errori seriali a livello di società, di staff tecnico e di giocatori, ma la Trenkwalder nata dall’ultima rivoluzione ha dimostrato almeno un paio di cose importanti: il saper ritrovare la dignità e il saper diventare una squadra vera. Per questo la partita odierna non vale solo la stagione - visto il concreto rischio di retrocedere - e la reputazione del club costruita in un trentennio di attività fra i professionisti, ma anche l’onore di questa squadra, fatta di giocatori che hanno dimostrato di volerci mettere la faccia sino in fondo: dal capitano Frosini, che da mesi gioca nonostante le condizioni fisiche tutt’altro che ottimali, ai giovani della panchina.
Certo, ogni anno a fine stagione qualche società sparisce o è costretta a ripartire dai piani inferiori a causa dei problemi economici, e anche quest’anno vi sono segnali in questa direzione. Ma sono questioni cui la Trenk potrà pensare da domattina, dovesse andare male. Stasera la vittoria è d’obbligo, quantomeno per dimostrare ai tifosi di averci creduto e provato fino all’ultimo.
6 Maggio 2011 ore 17:43
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