Trenkwalder: un match da affrontare bene dal punto di vista tecnico e da vincere a tutti i costi, quella di domani al Bigi con Veroli
MAURO GRASSELLI
REGGIO. Un match da affrontare bene dal punto di vista tecnico e da vincere a tutti i costi, quella di domani al Bigi con Veroli. Parola di Max Menetti, vice-coach che, in assenza del convalescente Frates, anche domani guiderà la Trenkwalder nella partita che vale una stagione.
Come definisce la partita con la Prima Veroli?
«E’ una partita che ci siamo meritati di giocare vincendo a Barcellona. Se non avessimo conquistato quel risultati incredibile in Sicilia, ora la situazione sarebbe ben peggiore. E’ una partita che dobbiamo vincere a tutti i costi. Sulla voglia e sulle motivazioni da parte dei giocatori non ho dubbi, ma oltre a queste cose occorre interpretare bene la partita dal punto di vista tecnico».
Quali sono gli aspetti importanti per arrivare alla vittoria?
«Difendere come abbiamo fatto tutte le volte che abbiamo giocato bene. Poi, controllare il ritmo della partita, perché altrimenti diventa la loro partita. Veroli ha un sacco di talento e un roster veramente profondo; se non fosse partita in po’ male, in questo campionato, ora sarebbe in vetta con le prime».
Veroli viene da cinque vittorie consecutive ed è la squadra più in forma del momento, tra quelle di vertice. E’ preoccupato?
«E’ in forma, ed è una cosa programmata. Sappiamo che per noi sarà una gara difficile e tosta. Ma a questo punto della stagione non ha nemmeno più importanza chi affrontiamo. Noi dobbiamo vincere e basta».
Che ne pensa dei singoli giocatori di Veroli?
«La squadra ha tante carte da mettere sul tavolo. Ha presenza, centimetri, talento, giocatori perimetrali e un atleta come Rosselli in grado di giocare in quattro ruoli. E’ una squadra costruita per vincere il campionato; una squadra completa».
Come sta la Trenkwalder?
«Bene, a parte Riccardo Cervi, che ha un problema alla caviglia e non giocherà. Speriamo di aver recuperato le energie dopo la partita di Barcellona. Quello che sta facendo Frosini è da applauso. Un altro giocatore sarebbe fermo da due mesi, visto il dolore dovuto ai problemi fisici, ma lui tiene duro e anche nell’ultima partita ci darà una grande mano».
Giocarsi la stagione in casa è un fatto positivo, nonostante certi pessimi ricordi legati al passato del club (vedi finali-promozione perse proprio al Bigi)?
«Sono testimone della storia societaria e me le ricordo bene certe partite... Ma non voglio andare sul luogo comune dell’appello ai tifosi per riempire il palazzo. Bastano i nostri duemila affezionati. L’importante è che questi duemila abbiano l’atteggiamento giusto. Vorrei che venerdì sera vedessero chi gioca come un fratello, un fidanzato, un amico, quindi nei momenti difficili si alzassero in piedi per sostenerci, anziché criticarci».
Che ne pensa delle partite delle altre squadre in lotta per non retrocedere?
«Non dobbiamo pensarci. Concentriamoci solo sui nostri quaranta minuti. Non mettiamoci in un misto di motivazioni e speranze. Meglio concentrarci sulla nostra partita. Spero, anzi sono sicuro che tutte le squadre venerdì sera avranno le stesse motivazioni».
A Barcellona, a fine gara, ha dichiarato che la squadra è viva nonostante qualcuno l’avesse data per morta. Allude alla stampa reggiana?
«No, assolutamente. Mi riferivo a certi ambienti. A Reggio non c’è mai stata tanta positività attorno alla squadra come in questo momento, a livello di stampa e di tifosi. Non sono arrivate critiche nemmeno dopo la sconfitta con Rimini».
Come sta Frates?
«Si sta riprendendo. Per la sua situazione, è un decorso post-operatorio normale. E’ a Milano e venerdì non sarà al Palabigi. Potete immaginare le sue condizioni emotive, visto che in 21 anni di carriera non ha mai saltato una partita e ora la sua squadra si gioca la stagione in una partita».
Quali giovani porterà in panchina contro Veroli?
«Cervi non ci sarà, come detto. Gli altri giovani saranno Veccia, Germani e Zanotti».
lagazzettadireggio
di Mauro Grasselli
5 Maggio 2011 ore 10:10
REGGIO. Un match da affrontare bene dal punto di vista tecnico e da vincere a tutti i costi, quella di domani al Bigi con Veroli. Parola di Max Menetti, vice-coach che, in assenza del convalescente Frates, anche domani guiderà la Trenkwalder nella partita che vale una stagione.
Come definisce la partita con la Prima Veroli?
«E’ una partita che ci siamo meritati di giocare vincendo a Barcellona. Se non avessimo conquistato quel risultati incredibile in Sicilia, ora la situazione sarebbe ben peggiore. E’ una partita che dobbiamo vincere a tutti i costi. Sulla voglia e sulle motivazioni da parte dei giocatori non ho dubbi, ma oltre a queste cose occorre interpretare bene la partita dal punto di vista tecnico».
Quali sono gli aspetti importanti per arrivare alla vittoria?
«Difendere come abbiamo fatto tutte le volte che abbiamo giocato bene. Poi, controllare il ritmo della partita, perché altrimenti diventa la loro partita. Veroli ha un sacco di talento e un roster veramente profondo; se non fosse partita in po’ male, in questo campionato, ora sarebbe in vetta con le prime».
Veroli viene da cinque vittorie consecutive ed è la squadra più in forma del momento, tra quelle di vertice. E’ preoccupato?
«E’ in forma, ed è una cosa programmata. Sappiamo che per noi sarà una gara difficile e tosta. Ma a questo punto della stagione non ha nemmeno più importanza chi affrontiamo. Noi dobbiamo vincere e basta».
Che ne pensa dei singoli giocatori di Veroli?
«La squadra ha tante carte da mettere sul tavolo. Ha presenza, centimetri, talento, giocatori perimetrali e un atleta come Rosselli in grado di giocare in quattro ruoli. E’ una squadra costruita per vincere il campionato; una squadra completa».
Come sta la Trenkwalder?
«Bene, a parte Riccardo Cervi, che ha un problema alla caviglia e non giocherà. Speriamo di aver recuperato le energie dopo la partita di Barcellona. Quello che sta facendo Frosini è da applauso. Un altro giocatore sarebbe fermo da due mesi, visto il dolore dovuto ai problemi fisici, ma lui tiene duro e anche nell’ultima partita ci darà una grande mano».
Giocarsi la stagione in casa è un fatto positivo, nonostante certi pessimi ricordi legati al passato del club (vedi finali-promozione perse proprio al Bigi)?
«Sono testimone della storia societaria e me le ricordo bene certe partite... Ma non voglio andare sul luogo comune dell’appello ai tifosi per riempire il palazzo. Bastano i nostri duemila affezionati. L’importante è che questi duemila abbiano l’atteggiamento giusto. Vorrei che venerdì sera vedessero chi gioca come un fratello, un fidanzato, un amico, quindi nei momenti difficili si alzassero in piedi per sostenerci, anziché criticarci».
Che ne pensa delle partite delle altre squadre in lotta per non retrocedere?
«Non dobbiamo pensarci. Concentriamoci solo sui nostri quaranta minuti. Non mettiamoci in un misto di motivazioni e speranze. Meglio concentrarci sulla nostra partita. Spero, anzi sono sicuro che tutte le squadre venerdì sera avranno le stesse motivazioni».
A Barcellona, a fine gara, ha dichiarato che la squadra è viva nonostante qualcuno l’avesse data per morta. Allude alla stampa reggiana?
«No, assolutamente. Mi riferivo a certi ambienti. A Reggio non c’è mai stata tanta positività attorno alla squadra come in questo momento, a livello di stampa e di tifosi. Non sono arrivate critiche nemmeno dopo la sconfitta con Rimini».
Come sta Frates?
«Si sta riprendendo. Per la sua situazione, è un decorso post-operatorio normale. E’ a Milano e venerdì non sarà al Palabigi. Potete immaginare le sue condizioni emotive, visto che in 21 anni di carriera non ha mai saltato una partita e ora la sua squadra si gioca la stagione in una partita».
Quali giovani porterà in panchina contro Veroli?
«Cervi non ci sarà, come detto. Gli altri giovani saranno Veccia, Germani e Zanotti».
lagazzettadireggio
di Mauro Grasselli
5 Maggio 2011 ore 10:10
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