Calcioscommesse, deferiti Saverino e la Reggiana
Per la Procura federale il giocatore avrebbe tentato di pilotare il risultato di una partita quando vestiva la maglia granata. La società calcistica dovrà ora dimostrare l'estraneità ai fatti.
Mentre a Cremona prosegue l'inchiesta della magistratura ordinaria sul calcio scommesse, la giustizia sportiva è già arrivata ad una sua prima conclusione. Il procuratore federale Stefano Palazzi ha deferito alla Commissione Disciplinare nazionale 18 squadre (di serie A, B, Lega Pro e dilettanti) e 26 tesserati. I nomi, diffusi oggi, riservano una brutta sorpresa alla nostra città: vi figurano infatti anche la AC Reggiana spa e un suo ex centrocampista, Davide Saverino.
L'illecito, per il procuratore federale Stefano Palazzi, sarebbe stato compiuto dal calciatore milanese in vista dell'incontro Reggiana Ravenna del 10 aprile scorso. Della Reggiana si parla alle pagine 29 e 30, le penultime del provvedimento. Saverino prima della partita avrebbe 'posto in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento e il risultato della gara'; lo avrebbe fatto insieme a Massimo Erodiani, ritenuto l'organizzatore dell'intera rete diretta alla manipolazione delle partite, e a Giorgio Buffone, all'epoca direttore sportivo del Ravenna. Nelle volontà del dirigente romagnolo c'era un pareggio con almeno 4 gol complessivi. Buffone aveva però anche aggiunto che alla fine Saverino rifiutò l'accordo perchè ai granata serviva una vittoria, poi arrivata con un secco 3 a 0.
Nessuna colpa diretta invece per la AC Reggiana, la quale ricade invece nella cosiddetta responsabilità oggettiva, che trasferisce le colpe di tesserati, dirigenti e soci sulle spalle della società di appartenenza.
Alle conclusioni del procuratore federale si ribella con decisione il presidente granata Alessandro Barilli. 'Siamo tirati in ballo, dice, senza aver compiuto alcun atto illecito, ma solo per gli addebiti mossi ad un ex tesserato. Siamo esterefatti, la giustizia sportiva segue logiche assurde. Dimostreremo la nostra assoluta estraneità ai fatti e tuteleremo la reputazione e il patrimonio della società, conclude Barilli, con ogni azione idonea.' Ora la parola della giustizia sportiva passa alla Commissione Disciplinare davanti alla quale, entro i prossimi dieci giorni, si dovranno presentare i deferiti che avranno facoltà di portare prove e testimoni. Siamo solo all'inizio.
di MARGHERITA GRASSI / viaemilianet
Mentre a Cremona prosegue l'inchiesta della magistratura ordinaria sul calcio scommesse, la giustizia sportiva è già arrivata ad una sua prima conclusione. Il procuratore federale Stefano Palazzi ha deferito alla Commissione Disciplinare nazionale 18 squadre (di serie A, B, Lega Pro e dilettanti) e 26 tesserati. I nomi, diffusi oggi, riservano una brutta sorpresa alla nostra città: vi figurano infatti anche la AC Reggiana spa e un suo ex centrocampista, Davide Saverino.
L'illecito, per il procuratore federale Stefano Palazzi, sarebbe stato compiuto dal calciatore milanese in vista dell'incontro Reggiana Ravenna del 10 aprile scorso. Della Reggiana si parla alle pagine 29 e 30, le penultime del provvedimento. Saverino prima della partita avrebbe 'posto in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento e il risultato della gara'; lo avrebbe fatto insieme a Massimo Erodiani, ritenuto l'organizzatore dell'intera rete diretta alla manipolazione delle partite, e a Giorgio Buffone, all'epoca direttore sportivo del Ravenna. Nelle volontà del dirigente romagnolo c'era un pareggio con almeno 4 gol complessivi. Buffone aveva però anche aggiunto che alla fine Saverino rifiutò l'accordo perchè ai granata serviva una vittoria, poi arrivata con un secco 3 a 0.
Nessuna colpa diretta invece per la AC Reggiana, la quale ricade invece nella cosiddetta responsabilità oggettiva, che trasferisce le colpe di tesserati, dirigenti e soci sulle spalle della società di appartenenza.
Alle conclusioni del procuratore federale si ribella con decisione il presidente granata Alessandro Barilli. 'Siamo tirati in ballo, dice, senza aver compiuto alcun atto illecito, ma solo per gli addebiti mossi ad un ex tesserato. Siamo esterefatti, la giustizia sportiva segue logiche assurde. Dimostreremo la nostra assoluta estraneità ai fatti e tuteleremo la reputazione e il patrimonio della società, conclude Barilli, con ogni azione idonea.' Ora la parola della giustizia sportiva passa alla Commissione Disciplinare davanti alla quale, entro i prossimi dieci giorni, si dovranno presentare i deferiti che avranno facoltà di portare prove e testimoni. Siamo solo all'inizio.
di MARGHERITA GRASSI / viaemilianet
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