Si può essere soddisfatti anche dopo una sconfitta. La Reggiana è battuta 2-1 dal Chievo nell’amichevole più prestigiosa del precampionato
di Dario Giordo
inviato a SAN ZENO (Vr)
Si può essere soddisfatti anche dopo una sconfitta. La Reggiana è battuta 2-1 dal Chievo nell’amichevole più prestigiosa del precampionato, ma i musi non sono lunghi. Pace se Zini e compagni hanno condotto per 90minuti, agguantati e poi superati in un attimo quando si attendeva solo il triplice fischio. Al fastidio della rimonta subentra presto la soddisfazione per una gara gagliarda, giocata alla pari con un avversario di A (anche se i potenziali titolari in campo erano pochi) e disputata con carattere e testa. È calcio estivo, il risultato conta il giusto, ma questa Reggiana fa ben sperare in vista degli imminenti impegni ufficiali.
LA GARA. Pochi fronzoli e molta sostanza, Nessun timore reverenziale e per un tempo buono le gambe appesantite dalla preparazione non si sono viste. Mangone opta per il 3-4-1-2 (diventa 5-3-2 in fase di copertura), utilizzando tutti quelli che potrebbero essere i titolari in Coppa Italia contro il Carpi. Out gli infortunati Stefani e Carlini, al loro posto i baby Siragusa e Sperotto. Che non sfigurano, sempre attenti quando c’è da ripiegare. A dettare i ritmi ci pensano D’Alessandro e Viapiana: metronomi della mediana, non forzano mai, prediligendo l’appoggio sicuro alla giocata di fino. Per quella c’è Beppe Alessi e quando tocca palla sui disimpegni della difesa fa danno. Proprio da una sua rapida verticalizzazione nasce la rete granata: la firma Mario Gurma al 12’ del primo tempo, alla prima rete vera in stagione dopo gli assaggi d’inizio ritiro. Scatto sul filo del fuorigiocoe morbida volée che beffa Squizzi. Applausi meritati da parte dei tanti reggiani presenti, ultras compresi con tanto di fumogeni, anche perché il greco si sbatte, corre su ogni pallone a dar noia alla difesa gialloblù. E quando c’è da far respirare i compagni è un approdo sicuro. Sempre lui è il protagonista dell’altro squillo granata, poco dopo il vantaggio, quando si procura una punizione da 20 metri dopo aver protetto da maestro la sfera: l’insidiosa botta di Viapiana finisce sul palo, con la difesa del Chievo che libera in affanno.
Dietro, i pericoli si contano col contagocce: Lanna, Calzi e Zini fanno buona guardia, e alle rare sbavature ci pensa Silvestri a mettere una pezza. Due gli interventi da ricordare, entrambi su Moscardelli: sembravano gol fatti, ma il neo portierino ha fatto capire di che pasta è fatto. Fa storcere un po’ il naso solo Redzic, in difficoltà nel muoversi senza palla, ma è presto per bocciarlo, tenendo contodella difficoltà nel trovare il feeling coi compagni. Qualcosa di buono l’ha fatta anche lo sloveno, peccato per quel colpo di testa alto di un soffio a metà ripresa che avrebbe ammazzato il match. Nel secondo tempo c’è spazio per tutti e il Chievo crea qualcosa in più. Bravo Bellucci, sostituto di Silvestri, a dire no su un tiro al volo di Calliari al 28’. La Reggiana punge sempre, anche col doppio trequartista (Esposito dentro per uno stanco Gurma, Redzic punta unica), sfiorando il bis con Bovi e Ardizzone. Poi, la beffa finale: leggerezza del baby Scarpa sulla trequarti granata e Iunco impatta, per poi bissare subito dopo da oltre trenta metri.
gazzettadireggio
inviato a SAN ZENO (Vr)
Si può essere soddisfatti anche dopo una sconfitta. La Reggiana è battuta 2-1 dal Chievo nell’amichevole più prestigiosa del precampionato, ma i musi non sono lunghi. Pace se Zini e compagni hanno condotto per 90minuti, agguantati e poi superati in un attimo quando si attendeva solo il triplice fischio. Al fastidio della rimonta subentra presto la soddisfazione per una gara gagliarda, giocata alla pari con un avversario di A (anche se i potenziali titolari in campo erano pochi) e disputata con carattere e testa. È calcio estivo, il risultato conta il giusto, ma questa Reggiana fa ben sperare in vista degli imminenti impegni ufficiali.
LA GARA. Pochi fronzoli e molta sostanza, Nessun timore reverenziale e per un tempo buono le gambe appesantite dalla preparazione non si sono viste. Mangone opta per il 3-4-1-2 (diventa 5-3-2 in fase di copertura), utilizzando tutti quelli che potrebbero essere i titolari in Coppa Italia contro il Carpi. Out gli infortunati Stefani e Carlini, al loro posto i baby Siragusa e Sperotto. Che non sfigurano, sempre attenti quando c’è da ripiegare. A dettare i ritmi ci pensano D’Alessandro e Viapiana: metronomi della mediana, non forzano mai, prediligendo l’appoggio sicuro alla giocata di fino. Per quella c’è Beppe Alessi e quando tocca palla sui disimpegni della difesa fa danno. Proprio da una sua rapida verticalizzazione nasce la rete granata: la firma Mario Gurma al 12’ del primo tempo, alla prima rete vera in stagione dopo gli assaggi d’inizio ritiro. Scatto sul filo del fuorigiocoe morbida volée che beffa Squizzi. Applausi meritati da parte dei tanti reggiani presenti, ultras compresi con tanto di fumogeni, anche perché il greco si sbatte, corre su ogni pallone a dar noia alla difesa gialloblù. E quando c’è da far respirare i compagni è un approdo sicuro. Sempre lui è il protagonista dell’altro squillo granata, poco dopo il vantaggio, quando si procura una punizione da 20 metri dopo aver protetto da maestro la sfera: l’insidiosa botta di Viapiana finisce sul palo, con la difesa del Chievo che libera in affanno.
Dietro, i pericoli si contano col contagocce: Lanna, Calzi e Zini fanno buona guardia, e alle rare sbavature ci pensa Silvestri a mettere una pezza. Due gli interventi da ricordare, entrambi su Moscardelli: sembravano gol fatti, ma il neo portierino ha fatto capire di che pasta è fatto. Fa storcere un po’ il naso solo Redzic, in difficoltà nel muoversi senza palla, ma è presto per bocciarlo, tenendo contodella difficoltà nel trovare il feeling coi compagni. Qualcosa di buono l’ha fatta anche lo sloveno, peccato per quel colpo di testa alto di un soffio a metà ripresa che avrebbe ammazzato il match. Nel secondo tempo c’è spazio per tutti e il Chievo crea qualcosa in più. Bravo Bellucci, sostituto di Silvestri, a dire no su un tiro al volo di Calliari al 28’. La Reggiana punge sempre, anche col doppio trequartista (Esposito dentro per uno stanco Gurma, Redzic punta unica), sfiorando il bis con Bovi e Ardizzone. Poi, la beffa finale: leggerezza del baby Scarpa sulla trequarti granata e Iunco impatta, per poi bissare subito dopo da oltre trenta metri.
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