E’già finita l’avventura della Reggiana in Coppa Italia, sconfitta 2-1 in casa dal Carpi.
di Dario Giordo
REGGIO
E’già finita l’avventura della Reggiana in Coppa Italia, sconfitta 2-1 in casa dal Carpi. Una rete per tempo per i neopromossi in Prima divisione: la prima al 32’ pt su una punizione a girare di Perini che Silvestri può solo guardare, la seconda in avvio di ripresa con Concas, bravo a farsi trovare pronto su un un’amnesia della difesa reggiana. Inutile il gol di Alessi a 10’ dalla fine.
Gambe pesanti dopo il ritiro, e l’impressione è che alla Reggiana, orfana di Stefani, out per noie muscolari, e di Redzic, appiedato dalla burocrazia, riesca meglio la manovra rugbistica: schierata col 3-4-2-1, procede di preferenza per vie orizzontali, perché il fraseggio sul corto e la penetrazione centrale raramente danno frutti. Poco coinvolti gli esterni, anche se Carlini prova spesso (con poco costrutto) l’affondo, e Siragusa è più preoccupato di coprire che di spingere. Ci deve pensare allora Alessi, l’unico a dar noia con i tocchi di prima. E non è un caso se le cose migliori nascono proprio dai suoi piedi. Tre tocchi, e tre squilli là davanti: il primo in avvio, al 3’, quando serve Gurma appena dentro l’area, ma la conclusione del greco è debole e si perde sul fondo, poi, dieci minuti più tardi quando imbecca D’Alessandro dopo uno scambio con Viapiana, ma il tiro dell’esterno si perde in quota. Ancora, al 28’, il fantasista serve Gurma con un lob morbido, e ancora una volta il destro è sporco e Mandrelli blocca senza patemi. Orfano del compagno di reparto, il greco fa fatica a far reparto da solo, stretto nella morsa Cioffi-De Paola. Proprio l’ultimo per poco non la combina grossa , con un retropassaggio di testa al suo portiere che ha rischiato di tramutarsi in un invito a nozze per Esposito.
Per il resto la Reggiana corre pochi rischi, ma il Carpi, non irresistibile ma nemmeno timido, non si limita a guardare. Più con la sciabola che col fioretto, senza disdegnare il contatto duro (saranno sette alla fine gli ammoniti carpigiani), e ci prova un paio di volte con Concas, ma Silvestri lo ferma alla mezzora quando s’era presentato in solitudine in area dopo un assolo di trenta metri di Memushaj. Non perdonerà nel secondo tempo, in avvio di ripresa, su un traversone bucato dalla retroguardia granata: destro facile da centro area e qualificazione in tasca. La Reggiana prova a reagire subito: ancora Alessi innesca Esposito in contropiede, s’accentra e serve Viapiana, il cui destro si perde di poco a lato. Mangone prova a cambiare qualcosa, mettendo dentro Iraci per un Lanna in difficoltà, e Ardizzone per Esposito (poco coinvolto nella manovra). Meno razionalità e più verve, e proprio Ardizzone sfiora il colpo grosso al 16’: esterno di Alessi, controllo e sinistro dell’ex palermitano che sbatte sulla traversa, con Mandrelli che si oppone al tap in da due passi di Alessi. Il Carpi si chiude e approfitta dell’inevitabile allungamento della Reggiana, sfiorando in contropiede il tris, ma Cesca litiga con la palla all’altezza del dischetto e grazia Silvestri. Un minuto dopo la Regia si rifà viva, con un sinistro al volo da applausi di Viapiana sventato in volo da Mandrelli.
Non si passa, e allora Mangone prova la carta della seconda punta, mettendo Fedi al posto di Calzi a 20’ dalla fine. La speranza si riapre quando al 35’ Cioffi in mischia stende Siragusa in area e Alessi trasforma l’inevitabile penalty. Ma è l’ultimo sussulto: a Padova, domenica prossima, va il Carpi.
gazzettadireggio
REGGIO
E’già finita l’avventura della Reggiana in Coppa Italia, sconfitta 2-1 in casa dal Carpi. Una rete per tempo per i neopromossi in Prima divisione: la prima al 32’ pt su una punizione a girare di Perini che Silvestri può solo guardare, la seconda in avvio di ripresa con Concas, bravo a farsi trovare pronto su un un’amnesia della difesa reggiana. Inutile il gol di Alessi a 10’ dalla fine.
Gambe pesanti dopo il ritiro, e l’impressione è che alla Reggiana, orfana di Stefani, out per noie muscolari, e di Redzic, appiedato dalla burocrazia, riesca meglio la manovra rugbistica: schierata col 3-4-2-1, procede di preferenza per vie orizzontali, perché il fraseggio sul corto e la penetrazione centrale raramente danno frutti. Poco coinvolti gli esterni, anche se Carlini prova spesso (con poco costrutto) l’affondo, e Siragusa è più preoccupato di coprire che di spingere. Ci deve pensare allora Alessi, l’unico a dar noia con i tocchi di prima. E non è un caso se le cose migliori nascono proprio dai suoi piedi. Tre tocchi, e tre squilli là davanti: il primo in avvio, al 3’, quando serve Gurma appena dentro l’area, ma la conclusione del greco è debole e si perde sul fondo, poi, dieci minuti più tardi quando imbecca D’Alessandro dopo uno scambio con Viapiana, ma il tiro dell’esterno si perde in quota. Ancora, al 28’, il fantasista serve Gurma con un lob morbido, e ancora una volta il destro è sporco e Mandrelli blocca senza patemi. Orfano del compagno di reparto, il greco fa fatica a far reparto da solo, stretto nella morsa Cioffi-De Paola. Proprio l’ultimo per poco non la combina grossa , con un retropassaggio di testa al suo portiere che ha rischiato di tramutarsi in un invito a nozze per Esposito.
Per il resto la Reggiana corre pochi rischi, ma il Carpi, non irresistibile ma nemmeno timido, non si limita a guardare. Più con la sciabola che col fioretto, senza disdegnare il contatto duro (saranno sette alla fine gli ammoniti carpigiani), e ci prova un paio di volte con Concas, ma Silvestri lo ferma alla mezzora quando s’era presentato in solitudine in area dopo un assolo di trenta metri di Memushaj. Non perdonerà nel secondo tempo, in avvio di ripresa, su un traversone bucato dalla retroguardia granata: destro facile da centro area e qualificazione in tasca. La Reggiana prova a reagire subito: ancora Alessi innesca Esposito in contropiede, s’accentra e serve Viapiana, il cui destro si perde di poco a lato. Mangone prova a cambiare qualcosa, mettendo dentro Iraci per un Lanna in difficoltà, e Ardizzone per Esposito (poco coinvolto nella manovra). Meno razionalità e più verve, e proprio Ardizzone sfiora il colpo grosso al 16’: esterno di Alessi, controllo e sinistro dell’ex palermitano che sbatte sulla traversa, con Mandrelli che si oppone al tap in da due passi di Alessi. Il Carpi si chiude e approfitta dell’inevitabile allungamento della Reggiana, sfiorando in contropiede il tris, ma Cesca litiga con la palla all’altezza del dischetto e grazia Silvestri. Un minuto dopo la Regia si rifà viva, con un sinistro al volo da applausi di Viapiana sventato in volo da Mandrelli.
Non si passa, e allora Mangone prova la carta della seconda punta, mettendo Fedi al posto di Calzi a 20’ dalla fine. La speranza si riapre quando al 35’ Cioffi in mischia stende Siragusa in area e Alessi trasforma l’inevitabile penalty. Ma è l’ultimo sussulto: a Padova, domenica prossima, va il Carpi.
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