Frosini torna in palestra per la gara d'addio
- Informazione Reggio Emilia -
05/09/2011 09:04 - di Adelmo Tagliavini
Alessandro Frosini approfitta dei momenti in cui la Trenkwalder si trova in pausa per recarsi in palestra. Lo ha fatto nella scorsa settimana a Reggio e la prassi si sta ripetendo ancor oggi a Castelnovo Monti. All’età non più verde di
38 anni suonati, Frosini aveva giocato l’ultima gara di campionato lo scorso 6 maggio nel corso dell’ultima giornata della stagione regolare di Legadue. A fine stagione, Frosini aveva preso in esame l’idea di continuare a giocare a basket poi la chiamata della Pallacanestro Reggiana lo aveva portato a lasciare il basket giocato per dedicarsi a tempo pieno ad incarichi dirigenziali.
Sollecitato per organizzare la gara d’addio, Frosini era consapevole di non potersi presentare in campo in una condizione fisica precaria. Nonostante i mesi di assenza, l’ex centro biancorosso, ha ritenuto rimettersi scarpe e maglia da basket per cercare di presentarsi all’evento in una condizione fisica accettabile. Dovendo seguire le sedute di allenamento della Trenkwalder, l’ex capitano biancorosso, non aveva altre soluzioni che iniziare a lavorare per conto proprio. E durante una pausa di lavoro, lo abbiamo rintracciato, per sapere come procede il lavoro con la sfera di nuovo in mano.
Frosini, com’è il ritorno al basket giocato?
Dura, molto dura. Ho il tendine che mi duole. Siamo tornati indietro ai mesi della scorsa stagione quando non riuscivo a muovermi.
La chiamata della Trenkwalder è arrivata ad hoc.
Devo dire che non potevo trovare di meglio. All’inizio ero un po’ perplesso perché non ero dell’idea di lasciare di punto in bianco il basket. Poi man mano che i giorni passavano, ritengo d’aver fatto la scelta giusta. Mi trovo in una società seria, professionalmente attrezzata e il lavoro che sto portando avanti, mi piace molto.
Oggi quanta autonomia avrebbe?
Potrei stare in campo uno massimo due minuti, non di più.
05/09/2011 09:04 - di Adelmo Tagliavini
Alessandro Frosini approfitta dei momenti in cui la Trenkwalder si trova in pausa per recarsi in palestra. Lo ha fatto nella scorsa settimana a Reggio e la prassi si sta ripetendo ancor oggi a Castelnovo Monti. All’età non più verde di
38 anni suonati, Frosini aveva giocato l’ultima gara di campionato lo scorso 6 maggio nel corso dell’ultima giornata della stagione regolare di Legadue. A fine stagione, Frosini aveva preso in esame l’idea di continuare a giocare a basket poi la chiamata della Pallacanestro Reggiana lo aveva portato a lasciare il basket giocato per dedicarsi a tempo pieno ad incarichi dirigenziali.
Sollecitato per organizzare la gara d’addio, Frosini era consapevole di non potersi presentare in campo in una condizione fisica precaria. Nonostante i mesi di assenza, l’ex centro biancorosso, ha ritenuto rimettersi scarpe e maglia da basket per cercare di presentarsi all’evento in una condizione fisica accettabile. Dovendo seguire le sedute di allenamento della Trenkwalder, l’ex capitano biancorosso, non aveva altre soluzioni che iniziare a lavorare per conto proprio. E durante una pausa di lavoro, lo abbiamo rintracciato, per sapere come procede il lavoro con la sfera di nuovo in mano.
Frosini, com’è il ritorno al basket giocato?
Dura, molto dura. Ho il tendine che mi duole. Siamo tornati indietro ai mesi della scorsa stagione quando non riuscivo a muovermi.
La chiamata della Trenkwalder è arrivata ad hoc.
Devo dire che non potevo trovare di meglio. All’inizio ero un po’ perplesso perché non ero dell’idea di lasciare di punto in bianco il basket. Poi man mano che i giorni passavano, ritengo d’aver fatto la scelta giusta. Mi trovo in una società seria, professionalmente attrezzata e il lavoro che sto portando avanti, mi piace molto.
Oggi quanta autonomia avrebbe?
Potrei stare in campo uno massimo due minuti, non di più.
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