Domenica alle ore 18.15 Brescia contro la Trenkwalder
- Corriere della Sera -
20/10/2011 13:06 - Brescia - Potremmo definirla «febbre da palla a spicchi». Oppure, «tutti pazzi per il basket». Poco cambia. C'è un'intera città pronta a sognare per i nuovi eroi in canotta biancoblù. I ragazzi che gremivano l'Eib per la storica Pinti Inox ora sono padri e portano i figli al San Filippo a vedere la Centrale del Latte. Cantano con loro, inneggiano a coach Sandro Dell'Agnello come fu per Riccardo Sales. Precisa la scelta societaria, in estate: a un organico già competitivo, servivano solo gli stranieri giusti - da regolamento, un comunitario e due «americani» - per competere ad alto livello. Detto, fatto. Il lituano Busma, gli statunitensi Goldwire e Thompson, hanno reso la Centrale del Lat- te un giocattolo bello e vincente. Tre gare, tre vittorie, di cui due in trasferta sui parquet di Barcellona Pozzo di Gotto e Jesi, tra le favorite per la promozione. Primato solitario in classifica. Bologna e Reggio Emilia, il prossimo avversario, sono a loro volta senza sconfitte ma vantano una gara in meno. I bresciani si fregiano del miglior attacco: quasi 90 punti a partita. «Eravamo convinti di avere una rosa già competitiva: i risultati attuali ne sono la prova anche se tre partite non fanno la storia. Il nostro obiettivo resta la salvezza» spiega coa-ch De 1 -l'Agnello, che oggi compie 50 anni. Domenica alle ore 18.15 contro la Trenkwalder si dovrebbe raggiungere la quadratura del cerchio. Nell'esordio casalingo con S.Antimo, alla seconda giornata, erano circa duemila in via Bazoli, con code al botteghino. «Sono contento di avere riportato entusiasmo - aggiunge Dell'Agnello - era quanto mi aveva chiesto la società». Basta annusare il clima per capire la fame di basket in città. La retrocessione del Brescia Calcio in B ha fatto il resto. Gli abbonamenti vedono ancora la vittoria dei calciofili con un rapporto di dieci a uno (4000 contro 400). Il basket, però, fa forza sull'aria nuova e sul primato. Il vento della passione, nello sport, può fare miracoli. Specie dopo vent'anni di astinenza.
Luca Bertelli
20/10/2011 13:06 - Brescia - Potremmo definirla «febbre da palla a spicchi». Oppure, «tutti pazzi per il basket». Poco cambia. C'è un'intera città pronta a sognare per i nuovi eroi in canotta biancoblù. I ragazzi che gremivano l'Eib per la storica Pinti Inox ora sono padri e portano i figli al San Filippo a vedere la Centrale del Latte. Cantano con loro, inneggiano a coach Sandro Dell'Agnello come fu per Riccardo Sales. Precisa la scelta societaria, in estate: a un organico già competitivo, servivano solo gli stranieri giusti - da regolamento, un comunitario e due «americani» - per competere ad alto livello. Detto, fatto. Il lituano Busma, gli statunitensi Goldwire e Thompson, hanno reso la Centrale del Lat- te un giocattolo bello e vincente. Tre gare, tre vittorie, di cui due in trasferta sui parquet di Barcellona Pozzo di Gotto e Jesi, tra le favorite per la promozione. Primato solitario in classifica. Bologna e Reggio Emilia, il prossimo avversario, sono a loro volta senza sconfitte ma vantano una gara in meno. I bresciani si fregiano del miglior attacco: quasi 90 punti a partita. «Eravamo convinti di avere una rosa già competitiva: i risultati attuali ne sono la prova anche se tre partite non fanno la storia. Il nostro obiettivo resta la salvezza» spiega coa-ch De 1 -l'Agnello, che oggi compie 50 anni. Domenica alle ore 18.15 contro la Trenkwalder si dovrebbe raggiungere la quadratura del cerchio. Nell'esordio casalingo con S.Antimo, alla seconda giornata, erano circa duemila in via Bazoli, con code al botteghino. «Sono contento di avere riportato entusiasmo - aggiunge Dell'Agnello - era quanto mi aveva chiesto la società». Basta annusare il clima per capire la fame di basket in città. La retrocessione del Brescia Calcio in B ha fatto il resto. Gli abbonamenti vedono ancora la vittoria dei calciofili con un rapporto di dieci a uno (4000 contro 400). Il basket, però, fa forza sull'aria nuova e sul primato. Il vento della passione, nello sport, può fare miracoli. Specie dopo vent'anni di astinenza.
Luca Bertelli
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