Tezenis Verona, chief Boscagin serve la sua partita: Reggio Emilia, l'altra squadra che ha amato
- L'Arena -
26/01/2012 18:11 - Renzo Puliero
26/01/2012 18:11 - Renzo Puliero
Il PalaOlimpia è chiuso per... terremoto. I gialloblù se ne stanno un'ora nel piazzale in attesa. L'allenamento è previsto per mezzogiorno, per abituarsi all'ora della partita (domenica con Reggio Emilia, al PalaOlimpia, la palla a due sarà alle 12.15): poi ecco il vialibe-ra e così la Tezenis si è potuta allenare con intensità per due ore, dalle 13.30. È saltato invece, e per lo stesso motivo, l'appuntamento con i tifosi a Porto San Pancrazio, alla liliale della Cassa di risparmio del Veneto, partner di Scaligera basket. Non ci sono intoppi, così, lungo il cammino di preparazione alla sfida alla capolista Trenkwalder. Partita particolare soprattutto per il capitano dei gialloblù, Giorgio Boscagin che a Reggio Emilia ha giocato per sette anni. «Ma l'emozione grossa», riferisce il diretto interessato, «l'ho provata alla terza giornata del girone di andata, tornando su quel campo. Domenica, invece, sarà di- verso: avverto meno l'attesa». eggio tmiiia significa gran parte ubììb sub carriera. «È così. In quella città si respira basket e si riesce a fare bene. Quest'anno poi, hanno trovato un bel gruppo, solido, nato da quanto successo nel campionato scorso quando Reggio si è salvata all'ultima giornata. Hanno inserito tre-quattro giocatori di valore nel nucleo storico e credo chelaTenkwal-der abbia vinto più di una partita proprio per questo motivo. La squadra ha avuto, sin dall'inizio, riferimenti importanti. In Legadue ci sono squadre più talentuose, ma non così solide». E veramente la squadra migliore? «Di sicuro è la più continua. Nell'ultimo turno, ad esempio, è stata sotto per 37 minuti, poi ha battuto Piacenza. La Trenkwalder è sempre lì, rognosa, non si arrende, non prende mai imbarcate. È capace di vincere all'ultimo tiro. I due americani Robinson e Taylor stanno facendo ottime cose, ma quello che mi ha colpito già dalla partita di andata è il loro gruppo, il loro modo di stare insieme: è quello il punto di forza». «Arrabbiata di sicuro. E tanto. E anche delusa perché abbiamo regalato un'altra partita. Dà fastidio aver perso un'altra gara all'ultimo tiro, ma per noi, quella di domenica prossima, è proprio una bella occasione perché c'è grande stimolo, giocando contro la capolista, di prenderci subito una rivincita dopo Jesi». Come andrà il confronto? «Già all'andata, giocammo una buona partita, sicuramente la migliore della gestione Garelli. Per me, per portare a casa i due punti, bisognerà giocare la nostra pallacanestro per 40 minuti. Sprazzi di buon gioco ne facciamo vedere sempre, ma contro una squadra che non molla mai come Reggio Emilia, dovremo giocare bene dall'inizio alla fine». C è una spìejia:£ione per Queste partite buttate via? «Sono state diverse l'una dall'altra e diverse sono significati e spiegazioni. E' indubbio che, in quelle situazioni, ci vorrebbe quella tranquillità che i risultati aiutano ad avere. L'abitudine a vincere aiuta a non farti prendere dall'ansia». Individua una marcatura più de- ermmante di altre r «A Jesi c'era Maggioli, ma Reggio Emilia ha vinto diverse partite anche grazie al contributo di chi partiva dalla panchina: ricordo, ad esempio, un Frassineti determinante, un Ruini decisivo. Insomma, non è che fermandone uno, batti la Trenkwalder. Quella è proprio una squadra e dovremo stare attenti su tutti, rispondendo con una grande prestazione di squadra». «È cortissima, siamo tutte lì e fa rabbia vedere dove saremmo con un paio di risultati positivi in più. Non ci vuole niente, in Legadue, per salire o scendere». Contro la Trenkwalder, servirà «Spero che il nostro pubblico, che ci è sempre stato vicino, non si faccia prendere dalla delusione per l'ultimo risultato e venga numeroso al PalaOlimpia a sostenerci. Io sono convinto che quella di domenica, all'ora di pranzo, sarà una bella partita».
Commenti