Trenkwalder Rewggio Emilia in allarme: a Verona Robinson e Slanina in cattive condizioni
- Il Resto del Carlino -
29/01/2012 08:37 - Gabriele Gallo
DOPO UNA SETTIMANA decisamente “movimentata”, non solo dal terremoto ma anche dalle vicissitudini dal punto di vista fisico, la Trenkwalder, con due elementi chiave dello starting-five forse assenti ma comunque a mezzo servizio, sale a Verona per affrontare all’ora di pranzo (palla a due ore 12.15) la Tezenis dell’ex Boscagin. Si deciderà infatti poco prima dell’inizio della partita se schierare Dawan Robinson e Donatas Slanina. Il play-maker soffre di una dolorosa metatarsalgia al piede destro, mentre l’ala lituana è alle prese con un altrettanto fastidiosa infiammazione al tendine del quadricipite del ginocchio destro. Rispetto a Slanina Robinson pare avere qualche possibilità in più di farcela.
“Effettivamente – ha detto Max Menetti nel consueto colloquio pregara – è stata una settimana molto problematica dal punto di vista fisico. Oltre a Robinson e Slanina hanno avuto problemi anche Pini, che si è procurato una lieve distorsione alla caviglia ieri (venerdì per chi legge, ndr) e Filloy che ha rimediato l’ennesima botta al ginocchio. Nulla di grave per lui, ma è per darvi il quadro completo”.
DATA LA SITUAZIONE saliranno in cattedra Fabio Ruini e, soprattutto, Frassineti, che ha l’occasione di riproporsi con un buon minutaggio dopo la pubalgia che lo ha tenuto fuori dal campo per più di un mese:”Frassineti – ha aggiunto Menetti - è prontissimo, si è allenato con grande intensità e l’ho visto molto determinato”. In settimana su alcuni organi di stampa lo stesso atleta forlivese, ma anche Chiacig, avevano esposto qualche disagio, pur senza troppe polemiche, per le modalità del loro impiego. In proposito il tecnico biancorosso ha sottolineato:”Comprendo che Roberto possa un po’ soffrire per le dinamiche di gioco che abbiamo, devo aggiungere che è sempre disponibile a fare ciò che gli viene chiesto ed ha perfettamente compreso che, per gli equilibri di squadra, qualcosa a se stesso quest’anno toglie. Con lui ci confrontiamo molto e si sente molto coinvolto in ciò che insieme stiamo facendo, esattamente come Frassineti. Ci tengo a chiarire che la scorsa settimana ha giocato poco non perché il match contro Piacenza non fosse, mentalmente, la sua partita, ma perché l’ingresso di Ruini ha cambiato i ritmi della gara, e Frassineti non è un giocatore che puoi far giocare in sequenze di tre minuti. Tutto qui”.
RIGUARDO ALL’AVVERSARIA, la Tezenis, Menetti mantiene alta la guardia. “Da quando ha cambiato allenatore (Martellossi al posto di Garelli proprio dopo la gara di andata con Reggio) ha vinto più della metà delle partite disputate e, come talento, credo sia seconda solo a Brindisi e Barcellona. E’ completa in tutti i ruoli, a partire da un regista che ha una vasta esperienza di A1, Porta, per arrivare al talento di West, all’esperienza di Vukcevic e alla «verve» di Boscagin, che ben conosciamo. E’ vero che talvolta hanno momenti di black-out, ma li alternano a sprazzi intensissimi. E quando vincono è perché dominano. Hanno anche -conclude Menetti - un’identità difensiva molto precisa».
29/01/2012 08:37 - Gabriele Gallo
DOPO UNA SETTIMANA decisamente “movimentata”, non solo dal terremoto ma anche dalle vicissitudini dal punto di vista fisico, la Trenkwalder, con due elementi chiave dello starting-five forse assenti ma comunque a mezzo servizio, sale a Verona per affrontare all’ora di pranzo (palla a due ore 12.15) la Tezenis dell’ex Boscagin. Si deciderà infatti poco prima dell’inizio della partita se schierare Dawan Robinson e Donatas Slanina. Il play-maker soffre di una dolorosa metatarsalgia al piede destro, mentre l’ala lituana è alle prese con un altrettanto fastidiosa infiammazione al tendine del quadricipite del ginocchio destro. Rispetto a Slanina Robinson pare avere qualche possibilità in più di farcela.
“Effettivamente – ha detto Max Menetti nel consueto colloquio pregara – è stata una settimana molto problematica dal punto di vista fisico. Oltre a Robinson e Slanina hanno avuto problemi anche Pini, che si è procurato una lieve distorsione alla caviglia ieri (venerdì per chi legge, ndr) e Filloy che ha rimediato l’ennesima botta al ginocchio. Nulla di grave per lui, ma è per darvi il quadro completo”.
DATA LA SITUAZIONE saliranno in cattedra Fabio Ruini e, soprattutto, Frassineti, che ha l’occasione di riproporsi con un buon minutaggio dopo la pubalgia che lo ha tenuto fuori dal campo per più di un mese:”Frassineti – ha aggiunto Menetti - è prontissimo, si è allenato con grande intensità e l’ho visto molto determinato”. In settimana su alcuni organi di stampa lo stesso atleta forlivese, ma anche Chiacig, avevano esposto qualche disagio, pur senza troppe polemiche, per le modalità del loro impiego. In proposito il tecnico biancorosso ha sottolineato:”Comprendo che Roberto possa un po’ soffrire per le dinamiche di gioco che abbiamo, devo aggiungere che è sempre disponibile a fare ciò che gli viene chiesto ed ha perfettamente compreso che, per gli equilibri di squadra, qualcosa a se stesso quest’anno toglie. Con lui ci confrontiamo molto e si sente molto coinvolto in ciò che insieme stiamo facendo, esattamente come Frassineti. Ci tengo a chiarire che la scorsa settimana ha giocato poco non perché il match contro Piacenza non fosse, mentalmente, la sua partita, ma perché l’ingresso di Ruini ha cambiato i ritmi della gara, e Frassineti non è un giocatore che puoi far giocare in sequenze di tre minuti. Tutto qui”.
RIGUARDO ALL’AVVERSARIA, la Tezenis, Menetti mantiene alta la guardia. “Da quando ha cambiato allenatore (Martellossi al posto di Garelli proprio dopo la gara di andata con Reggio) ha vinto più della metà delle partite disputate e, come talento, credo sia seconda solo a Brindisi e Barcellona. E’ completa in tutti i ruoli, a partire da un regista che ha una vasta esperienza di A1, Porta, per arrivare al talento di West, all’esperienza di Vukcevic e alla «verve» di Boscagin, che ben conosciamo. E’ vero che talvolta hanno momenti di black-out, ma li alternano a sprazzi intensissimi. E quando vincono è perché dominano. Hanno anche -conclude Menetti - un’identità difensiva molto precisa».
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