Verona-Trenk, in difesa la sfida decisiva

Martelossi: «Dobbiamo essere duri ed efficaci. Filloy il più pericoloso, Robinson e Taylor miglior coppia Usa della Lega»

- La Gazzetta di Reggio -

Quella che la Trenkwalder affronterà domenica sarà una Tezenis Verona un po’ diversa rispetto a quella vista all’andata in via Guasco. Rispetto ad allora è arrivata l’ala Keith Waleskowski (per lui si tratta di un ritorno) e sulla panchina ora siede Alberto Martelossi, che ha sostituito Luigi Garelli. Con l’arrivo del nuovo tecnico la squadra veronese ha migliorato un po’ la posizione in classifica, ma ancora non sembra aver trovato la quadratura del cerchio, come dimostrano le prime gare giocate nel 2012. Martelossi, cosa ha cercato di cambiare nella squadra rispetto a prima? «Ho trovato una squadra con scarsa fiducia nei propri mezzi e ho cercato di recuperarla sotto questo aspetto. Un altro fattore che ho cercato di curare con molta attenzione è la difesa. Se difendiamo con attenzione, se stiamo concentrati, allora otteniamo buoni risultati. Se ci distraiamo, allora si perde, come dimostrano le gare giocate dopo Natale». Cos’è cambiato con l’arrivo di Waleskowski? «Abbiamo scelto lui perché volevamo un giocatore che conoscesse il nostro campionato, e lui era già stato a Verona lo scorso anno, quindi potevamo contare su un rapido inserimento. Dal punto di vista tattico, con lui giochiamo più palloni in area». Cosa manca a Verona per fare il salto di qualità? Spesso avete perso di poco, o dopo aver condotto per molti minuti. «Forse ci è mancata un po’ di fortuna. Le sconfitte credo che siano arrivate tutte in modi differenti, non vedo elementi comuni. A volte nostre distrazioni, a volte sfortuna, a volte un fischio arbitrale... Certo dobbiamo metterci un po’ più di agonismo». Quest’anno diverse squadre tra le favorite hanno faticato, mentre in cima vediamo una neopromossa come Brescia, con Pistoia e Reggio che vengono da stagioni non di alto livello. Come se lo spiega? «Chi l’ha detto che le neopromosse partono sfavorite? Brescia ha vinto un campionato, quindi aveva giocatori buoni; non mi sorprende che sia lì. Invece ci sono diverse squadre che, in effetti, stanno deludendo». Della Trenkwalder che cosa dice? «Per Reggio parla la classifica. All’inizio pensavo che fosse una squadra quadrata, e questa impressione si sta confermando. Avere lo stesso coach e lo stesso gruppo di giocatori dell’anno precedente non è un vantaggio da poco. Credo che la Trenkwalder meriti la posizione che ha. Non è ancora al livello di eccellenza di Venezia o Casale dello scorso anno, ma è sulla buona strada». Sia lei che Menetti puntate molto sulla difesa. Sarà questo l’aspetto imperante della partita di domenica? «Noi sicuramente non possiamo prescindere da una difesa dura ed efficace; Reggio farà la sua partita puntando sulle cose che sa fare meglio. Se difendiamo bene, possiamo prendere dei vantaggi che ci permetteranno poi di esprimerci meglio in attacco». Chi è il giocatore da fermare nella Trenkwalder? «Direi Filloy. Ha giocato un girone d’andata straordinario, confermandosi tra i giocatori più forti del campionato. Non dimenticherei però Robinson e Taylor, che a mio parere – conclude Martelossi – sono stati, fino ad ora, la coppia di americani migliori della Lega». 
Riccardo Bellelli

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