Trenkwalder LegA2: Il Bigi va ricostruito e ampliato

di Mauro Grasselli
REGGIO Il nuovo palasport di Reggio non sarà costruito accanto allo stadio Giglio, ora “Città del Tricolore”, ma in via Guasco, mediante la ristrutturazione e l’ampliamento dell’attuale Palabigi. Il tutto, coinvolgendo e riqualificando la zona circostante, compresa la palazzina che ora ospita l’asilo Rodari e “Mondo Insieme”. Durante l’intervista concessa alla Gazzetta da Stefano Landi, pubblicata ieri, il patron della Pallacanestro Reggiana ha detto che l’argomento palasport è tornato in auge, e ha parlato della «volontà di mettersi al lavoro». Una grossa novità, se si considera che del nuovo palasport di Reggio si discute da decenni, e che sono diversi i progetti (e i relativi plastici) realizzati e sistematicamente abbandonati in soffitta. L’ultimo progetto fu realizzato e illustrato sei anni fa dalla Pallacanestro Reggiana, poi accantonato. Negli anni successivi è emersa l’intenzione di costruire il nuovo impianto accanto allo stadio, sia per sfruttare la vicinanza del casello autostradale, sia perché la zona è giù urbanizzata, con tanto di parcheggi. Ma ora anche questa ipotesi sembra destinata ad arenarsi. Landi parla di «volontà di partire», dopo anni di attesa. Che cosa c’è di nuovo? «Sono due anni e mezzo che mi occupo del palazzetto», risponde Mauro Del Bue, assessore comunale allo sport. Ma finora il nuovo palasport non è decollato. Quali sono le novità di cui parla Landi? «In una prima fase abbiamo pensato di costruire il palasport nell’area Unieco accanto allo stadio, tramite i proventi della società Aurora». In che modo, nel concreto? «Inserendo l’area nel Poc (piano operativo comunale, ndr) per realizzarvi un centro commerciale. Ma è un’operazione che va per le lunghe. E visto che ora non abbiamo soldi, se ne arriveranno al Comune, questi serviranno per altre priorità, come le scuole e i servizi, piuttosto che per il palasport. Non abbiamo 15 milioni di euro per fare un palasport». Quindi avete pensato a un’altra soluzione. Quale? «Stiamo verificando la possibilità di arrivare alla riqualificazione generale dell’area del Palabigi. Ci sono stati degli incontri con la Pallacanestro Reggiana e c’è la disponibilità a discutere sull’idea progettuale. Stiamo verificando la possibilità di dare il via all’operazione. Ma vorrei dire, trapattonianamente, mai dire gatto se non l’hai nel sacco». Quindi si ristruttura il Bigi? O lo si ricostruisce da zero? «Si tratta di ampliare la capienza e ricostruire, coinvolgendo anche la palazzina limitrofa, situata nell’area tra il palasport e la circonvallazione. Si tratta di realizzare un’area verde e di rifare completamente via Guasco, pavimentazione compresa. E potrebbe entrarci una specie di zona sportiva. Una bella zona sportiva per la città. Siamo solo alla fase delle idee progettuali, ma ci stiamo lavorando». Voi e la Pallacanestro Reggiana? «Sì, i soggetti sono due: il Comune e la Pallacanestro reggiana. Apprezzo molto la disponibilità di Landi e del club biancorosso a lavorare con il Comune per trovare una soluzione accettabile sia per loro che per noi. Disponibilità legata non solo al palasport, ma ad una visione della città, perché qui si tratta di recuperare un’area ora degradata. Per cui l’intenzione è di trovare una bella soluzione urbanistica. E’ tutto da verificare, ma ci sono già stati vari incontri e ce ne saranno altri. Ci vediamo spesso». Comunque, il nuovo palasport nascerebbe su quello vecchio. «Ampliato e ristrutturato». Avete un’idea dei costi? «No, e se anche l’avessi non ne parlerei». Per il palasport accanto allo stadio si parlava di 5-6mila posti. Per l’impianto nuovo in via Guasco? «Già ora il Bigi ha una capienza adatta per la serie A: 3.500 posti. Sulla futura capienza non so. Vedremo. Dipenderà da tante cose, come le uscite di sicurezza. Già ora la questura sta chiedendo degli interventi per il settore ospiti in vista dell’eventuale promozione della Trenkwalder in serie A». Landi dice: chissà che non si possa festeggiare la promozione con un nuovo impianto. Certo, Landi non alludeva al palasport già costruito (piuttosto, al varo del progetto); ma i tempi sono così ravvicinati? «Se lo pensa lui, lo spero anch’io – esclama Del Bue con una risata –. Io sono pronto. E sulla rapidità, mai dire mai: siamo imprevedibili». La Pallacanestro Reggiana a metà del decennio scorso commissionò il progetto per un nuovo palasport. Progetto realizzato e accantonato. «All’epoca non ero in giunta, ma mi hanno detto che il costo era quasi tutto sulle spalle del Comune. In questo caso, invece, c’è un intervento minimo del Comune. Con il vantaggio di recuperare urbanisticamente un’area della città». L’interesse suo e della Pallacanestro Reggiana per questo progetto è condiviso dalla giunta? «Ovvio. Non abbiamo ancora in tasca la soluzione del problema, ma c’è una grossa novità: la disponibilità della Pallacanestro Reggiana a darci una mano». Il palasport ipotizzato accanto allo stadio era polifunzionale: tribune mobili e spazi modificabili per accogliere concerti e convegni, oltre a svariati sport. Anche questo sarà così? «Dipenderà da chi lo gestirà. La Pallacanestro Reggiana? L’attuale gestore del Bigi? E ci sarà una convenzione con la Fondazione per lo sport? In realtà, siamo molto più indietro. Per ora, mi fa piacere che sia stato Landi ad anticipare l’argomento. Io confermo che stiamo lavorando per trovare la soluzione al problema palasport e rifare un’intera zona della città. I costi e i tempi sono da verificare». 

gazzettadireggio

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