Il diesse della Trenkwalder sul derby di domenica con la Fortitudo
«Bologna è nella situazione in cui eravamo noi lo scorso anno, sappiamo bene cosa stanno provando e quanta carica metteranno in campo. Sarà una gara molto dura, per noi». La previsione sulla trasferta di domenica della Trenkwalder a Bologna contro la Conad – che potrebbe già regalare la promozione ai biancorossi di Menetti in caso di vittoria esterna unita ad una sconfitta casalinga di Scafati – arriva dal direttore sportivo biancorosso Alessandro Frosini. Che ricorda bene i durissimi mesi finali della passata stagione, in cui lui, da capitano, ha guidato la Trenkwalder ad una salvezza ad un certo punto apparsa lontanissima con una grande rimonta finale. E oggi Bologna, terz’ultima con 18 punti e reduce da diversi cambi in rosa (l’ultimo in queste ore) è in una situazione simile.
Frosini è anche un “quasi” ex della sfida. Quasi perché Frollo ha giocato nella gloriosa Fortitudo di Scariolo e Myers, di cui la Conad è una delle controverse eredi.
«Questa non è la vera Fortitudo, quella in cui ho giocato io», puntualizza al riguardo Frosini. «Senza mancare di rispetto a nessuno, è un’altra squadra, non è quella Fortitudo».
Un altro mondo?
«E’ un’altra squadra, c’è confusione, ci sono due società diverse. Poi, va il massimo rispetto a chi si sta impegnando per riportare il basket di alto livello a Bologna».
Che non è più la Basket City dei suoi tempi.
«La Fortitudo ha pagato delle situazioni economiche difficili, d’altronde come era successo alla vera Virtus, fallita nel 2003».
Adesso sono tornate, in qualche modo.
«Ripeto, vanno apprezzati gli sforzi per riportare il basket a Bologna ai livelli che gli compete. Ma sono altre squadre».
Bologna può essere la tappa decisiva per la promozione Trenkwalder. Che gara si aspetta?
«La classifica della Conad non è bella, c’è poco da girarci intorno, sono a rischio retrocessione».
Quindi?
«Conosciamo bene quello che stanno provando i giocatori e la società bolognese. Gli stessi sentimenti che provavamo noi lo scorso anno».
E alla fine vi siete salvati, vincendo quasi tutte le ultime gare. Un memorandum per voi?
«Sì, questa sarà una partita davvero molto dura, perché Bologna deve salvarsi e lotterà con tutto quello che ha, di certo non ci regalerà nulla».
Da dirigente con un lungo, e recente, passato da giocatore. Quando un obiettivo si avvicina così tanto cosa succede?
«Nel nostro caso la squadra non ha cambiato assolutamente nulla, ha continuato a lavorare al massimo, praticamente senza staccare».
Nonostante i dieci giorni fra le due gare?
«Nemmeno. Domenica mattina la squadra ha fatto un allenamento, i giocatori si sono fermati solo sabato e lunedì ma domenica hanno lavorato, non hanno mai staccato».
Dritti sul bersaglio?
«Per noi la gara con Bologna è importantissima, è un altro passo importante verso il nostro obiettivo e i giocatori stanno lavorando al massimo per prepararla. Come hanno sempre fatto quest’anno».
Può subentrare un poco di euforia? Ed è rischiosa, nel caso?
«Per questa squadra non parlerei di euforia, è sempre rimasta concentrata al massimo e, ripeto, non ha mai mollato la presa».
ilgiornaledireggio.it
19 Aprile 2012 ore 06:30
Frosini è anche un “quasi” ex della sfida. Quasi perché Frollo ha giocato nella gloriosa Fortitudo di Scariolo e Myers, di cui la Conad è una delle controverse eredi.
«Questa non è la vera Fortitudo, quella in cui ho giocato io», puntualizza al riguardo Frosini. «Senza mancare di rispetto a nessuno, è un’altra squadra, non è quella Fortitudo».
Un altro mondo?
«E’ un’altra squadra, c’è confusione, ci sono due società diverse. Poi, va il massimo rispetto a chi si sta impegnando per riportare il basket di alto livello a Bologna».
Che non è più la Basket City dei suoi tempi.
«La Fortitudo ha pagato delle situazioni economiche difficili, d’altronde come era successo alla vera Virtus, fallita nel 2003».
Adesso sono tornate, in qualche modo.
«Ripeto, vanno apprezzati gli sforzi per riportare il basket a Bologna ai livelli che gli compete. Ma sono altre squadre».
Bologna può essere la tappa decisiva per la promozione Trenkwalder. Che gara si aspetta?
«La classifica della Conad non è bella, c’è poco da girarci intorno, sono a rischio retrocessione».
Quindi?
«Conosciamo bene quello che stanno provando i giocatori e la società bolognese. Gli stessi sentimenti che provavamo noi lo scorso anno».
E alla fine vi siete salvati, vincendo quasi tutte le ultime gare. Un memorandum per voi?
«Sì, questa sarà una partita davvero molto dura, perché Bologna deve salvarsi e lotterà con tutto quello che ha, di certo non ci regalerà nulla».
Da dirigente con un lungo, e recente, passato da giocatore. Quando un obiettivo si avvicina così tanto cosa succede?
«Nel nostro caso la squadra non ha cambiato assolutamente nulla, ha continuato a lavorare al massimo, praticamente senza staccare».
Nonostante i dieci giorni fra le due gare?
«Nemmeno. Domenica mattina la squadra ha fatto un allenamento, i giocatori si sono fermati solo sabato e lunedì ma domenica hanno lavorato, non hanno mai staccato».
Dritti sul bersaglio?
«Per noi la gara con Bologna è importantissima, è un altro passo importante verso il nostro obiettivo e i giocatori stanno lavorando al massimo per prepararla. Come hanno sempre fatto quest’anno».
Può subentrare un poco di euforia? Ed è rischiosa, nel caso?
«Per questa squadra non parlerei di euforia, è sempre rimasta concentrata al massimo e, ripeto, non ha mai mollato la presa».
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19 Aprile 2012 ore 06:30
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