LegA2: Per la Trenk in serie A iscrizione e stipendi richiedono un milione

di Mauro Grasselli - La Gazzetta di Reggio

La Trenkwalder si dedica ai festeggiamenti per la recentissima promozione in A, ma presto comincerà a pensare alle tappe formali per entrare ufficialmente a far parte del gruppo di squadre della massima serie. Assemblea Legabasket. Un passaggio importante è quello in programma domani nella sede della Legabasket di serie A, dove si terrà un’assemblea nel corso della quale saranno prese le decisioni in merito ai parametri e alle date del prossimo campionato: da quelle per la presentazione dei documenti necessari per le iscrizioni a quelle della prossima stagione agonistica. Non sono previsti stravolgimenti, nemmeno per quanto riguarda la capienza minima dei palazzetti che ospitano le partite di serie A, ma è chiaro che domani l’Assemblea di Lega potrebbe discutere e modificare i vari parametri, quindi solo alla dine della riunione si avranno indicazioni precise. Quote e fidejussione. Al momento, la quota d’ingresso per chi, come la neopromossa Pallacanestro Reggiana, accede al campionato di serie A ammonta a 250mila euro (75mila per passare dalla Dna alla Legadue); la fidejussione necessaria per la serie A è di 350mila euro; la quota associativa annuale è di 15mila euro. Tetto minimo dei compensi. Il tetto minimo dei compensi, in serie A, è di un milione di euro, che scende a 800mila se la società partecipa ad almeno tre campionati d’Elite (tutte le squadre rientrano in questo secondo caso, e la Pallacanestro Reggiana, che tradizionalmente punta forte sul settore giovanile, non fa eccezione). Il Legadue, l’11 aprile scorso l'assemblea dei club aveva deliberato per la prossima stagione (col voto contrario di pochissimi club, tra cui la Trenkwalder) l'abolizione del tetto minimo dei compensi. Capienza dei palazzetti. Al momento, per partecipare al campionato di serie A occorre giocare in palazzetti di almeno 3.500 posti a sedere. Nell’ottobre scorso al Palabigi l’amministrazione comunale ha fatto installare 220 sedie per elevare la capienza poco al di sopra dei 3.500 posti, quindi già adesso – a prescindere dagli interventi di ristrutturazione massiccia annunciati nelle scorse settimane – la capienza è sufficiente per le partite della massima serie. Domani questo parametro non dovrebbe subire modifiche. Nll’ultima assemblea di Legadue è stata invece approvata la riduzione del minimo di capienza dei palasport: da 2.500 a 2.000 posti. In questo modo, per Imola ci sarà la possibilità di tornare in città (dopo gli anni a Faenza) e anche Ostuni potrebbe riuscire a tornare a casa. Consiglio federale. Dal punto di vista burocratico, la Trenkwalder, come le altre squadre di serie A, dovrà provvedere ad attuare l’iscrizione sia a livello di Federazione che di Legabasket. Entro il prossimo Consiglio federale (14 luglio) ogni posizione dovrà essere regolarizzata. Numero di squadre in A. Come è noto, la massima serie punta ad arrivare ad avere 16 squadre. Al momento sono 17 e in teoria l’anno prossimo dovrebbero essere 18 (Casale Monferrato è già retrocessa in Legadue; la Trenkwalder è già salita in A e una seconda squadra verrà promossa mediante i playoff). Ma la situazione – come sempre in questo periodo dell’anno – è molto fluida a livello di solidità dei club. In altre parole, varie società hanno problemi economici, sia in serie A che in Legadue, e non è detto che riescano ad iscriversi ai rispettivi campionati, dopo le verifiche della Comtec. Nel 2008, ad esempio, in un colpo solo furono estromesse due società: Napoli e Capo d’Orlando. E quest’anno i venti di crisi non lasciano immaginare scenari tranquilli. Certo, dalle voci di crisi alla crisi vera e propria di solito c’è una certa differenza, considerando chi minaccia di portare la squadra al sindaco e chi piange miseria al solo scopo di “sensibilizzare” sponsor più o meno refrattari. Ma è altrettanto vero che la crisi economica si fa sentire anche nel mondo del basket e ci sono giocatori che attendono stipendi arretrati. Wild card. Nel caso in cui il numero di squadre regolarmente iscritte alla massima serie sia almeno pari a 16, non saranno reintegrati i posti lasciati liberi dagli eventuali club “saltati”. Se invece in estate dovessero “saltare” tre società, con il risultato di avere solo 15 club iscritti, a quel punto verrebbe effettuato un ripescaggio con il principio della wild card, basato su alcuni parametri legati alla storia del club, all’impianto a disposizione, eccetera (un anno fa la Trenk si trovò nella condizione di essere ripescata quale prima dell’apposito ranking, ma come e noto venne fatta salire Venezia e trattenuta Teramo, con il conseguente avvio del campionato con un nunero dispari di squadre). Nel caso di ricorso alla wild card, la ripescata dovrebbe però versare 750mila euro (i 250mila della quota d’ingresso più 500mila per il ripescaggio stesso: una bella botta, di questi tempi). Una o due retrocessioni. Con un campionato a 17 o 18 squadre, le retrocessioni saranno due; con un torneo a 16, sarà una sola a finire in Legadue al termine della serie A 2012-13. Come detto, tutti questi criteri sono vigenti al momento, ma l’assemblea Legabasket di domani potrebbe apportare qualche modifica.

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