Robinson, schianto in A1
A 48 ORE dal tremendo incidente stradale che poteva costargli la vita e che invece, fortunatamente, si è risolto con contusioni multiple e una frattura all’avambraccio sinistro, Dawan Robinson, play-maker della Pallacanestro Reggiana, ha ritrovato l’umore dei giorni migliori, confermando la sua fama di giocatore indistruttibile. L’atleta è ancora ricoverato a Villa Salus, in attesa dell’intervento di sintesi della frattura, programmato per domani, ma il piglio è quello del giocatore che ha trascinato la squadra biancorossa alla promozione in serie A.
TRA L’ALTRO, passato il momento della grande paura, emergono nuovi dettagli in merito alla brutta avventura occorsagli. Primo fra tutti il fatto che Robinson si è praticamente soccorso da solo. Non ha infatti atteso l’arrivo dell’ambulanza ma si è sciroppato più di due chilometri a piedi, di primissima mattina, lungo l’A1, per raggiungere il primo autogrill utile e chiedere aiuto. Una tempra davvero invidiabile, insomma.
«Se sono ancora qui – spiega il campione della Trenkwalder dal suo letto d’ospedale – lo devo a Gesù; perché se penso a cosa è successo è incredibile che mi sia solo fratturato un braccio».
Robinson ricorda poco dell’attimo dell’incidente, ma ha ben presenti gli attimi immediatamente successivi: «Ho sentito l’airbag esplodermi in faccia, poi ho avvertito il dolore al braccio. La prima cosa che ho pensato è stata di slacciarmi la cintura e scendere dalla macchina, poi sono sceso e sono andato a chiedere soccorso al camionista con cui mi ero scontrato. Ma lui ha chiuso la porta della cabina, forse perché si era spaventato. Il cellulare – aggiunge il cestista – era rimasto dentro la macchina distrutta finito chissà dove, quindi non mi è rimasto altro che farmela a piedi fino al primo autogrill».
GIUNTO alla stazione di servizio Robinson ha chiesto aiuto ed è stato poi condotto all’ospedale di Codogno da una pattuglia della Stradale. Il suo racconto è lucido e, nel parlare della sua disavventura, ogni tanto si concede qualche battuta: «Di una cosa sono certo, d’ora in poi andrò solo in bicicletta». Il giocatore, che ha trascorso in tranquillità le prime notti dopo l’incidente, nel corso della giornata ha poi voluto ringraziare pubblciamente le «tantissime persone che hanno scritto e telefonato per farmi avere il loro sostegno. Li ringrazio tutti dal profondo del cuore. E’ stato un brutto momento ma ora sto meglio».
SEMPRE a Villa Salus altri due atleti della Trenkwalder: Demian Filloy e Donatas Slanina sono stati sottoposti a due piccoli interventi previsti da tempo. All’italo-argentino è stata fatta una pulizia del ginocchio in artroscopia. Slanina ha ricevuto delle infiltrazioni di fattori di crescita piastrinici per favorire la funzionalità delle articolazioni delle ginocchia.
di GABRIELE GALLO - ilrestodelcarlino.it
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