Ricostruire il PalaBigi a me sembra un ripiego
Finita la festa, alla Pallacanestro Reggiana si sono rimboccati le manicheper allestire la squadra in grado di reggere bene l’urto con la serie A.
«Stiamo facendo i conti – spiega il presidente Ivan Paterlini – per capire quel che occorrerebbe spendere considerando le richieste degli uomini che ci posso interessare. Siamo ai sondaggi. Poi incontreremo i soci, vale a dire Trenkwalder e Landi (proprietari rispettivamente dell’11 e dell’89 per cento del capitale sociale, ndc) e tireremo le somme. Sono convinto che converrà aspettare prima di decidere: a luglio credo troveremo molti atleti liberi in circolazione».
Ecco dunque delineate le strategie che la società biancorossa intende adottare. In effetti i problemi da risolvere sono parecchi. C’è il rientro di alcuni atleti dati in prestito ( Kudlacek tanto per fare un esempio) e c’è da piazzare qualche elemento che in serie A potrebbe faticare troppo.
Rudy Valenti, ad esempio, cosa deve aspettarsi?
«Il capitano deve avere pazienza – replica prontamente Paterlini – dovrà prima di tutto verificare, lui stesso, in quali condizioni sarà al rientro dall’infortunio. Non c’è fretta per decidereZ».
Il recupero di Robinson come procede?
«Ora è rientrato negli Stati Uniti per riposare a casa propria. Per capire come avrà rimediato all’incidente probabilmente dovremo aspettare fino a metà luglio. Come si vede le nostre decisioni sono condizionate da numerosi fattori, non solo di carattere economico. Al momento guardiamo ai grandi numeri; per i dettagli c’è tempo».
Il ritiro è già stato fissato a Castelnovo Monti: quando salirete in quota?
«Presumibilmente a fine agosto, giorno più giorno meno. In anticipo rispetto al passato perché l’anno prossimo la stagione dovrebbe iniziare presto, già a fine settembre».
L’idea del palasport sulle ceneri dell’attuale impianto?
«Magari fosse sulle ceneri. Così come mi è stato presentato, non mi esalta. Non ho mai nascosto il mio scarso entusiasmo per questa soluzione che mi sembra un ripiego. Ma ovviamente mi adeguerò alle scelte che faranno il patron e l’assessore allo sport».
Anche lei crede nella possibilità di piazzarsi, nella massima divisione, fra i primi dieci club italiani?
«Perché non sperarlo? Molto dipenderà dalla fortuna e da un buon avvio di stagione. Guardo ad esempio Sassari che senza fare pazzie ha costruito una formazione capace di duellare con le grandi. Conta molto l’affiatamento, lo coesione del gruppo, la capacità di macinare subito punti. In serie A ci sarà da soffrire, ma anche da divertirsi».
gazzettadireggio 1 Giugno 2012
«Stiamo facendo i conti – spiega il presidente Ivan Paterlini – per capire quel che occorrerebbe spendere considerando le richieste degli uomini che ci posso interessare. Siamo ai sondaggi. Poi incontreremo i soci, vale a dire Trenkwalder e Landi (proprietari rispettivamente dell’11 e dell’89 per cento del capitale sociale, ndc) e tireremo le somme. Sono convinto che converrà aspettare prima di decidere: a luglio credo troveremo molti atleti liberi in circolazione».
Ecco dunque delineate le strategie che la società biancorossa intende adottare. In effetti i problemi da risolvere sono parecchi. C’è il rientro di alcuni atleti dati in prestito ( Kudlacek tanto per fare un esempio) e c’è da piazzare qualche elemento che in serie A potrebbe faticare troppo.
Rudy Valenti, ad esempio, cosa deve aspettarsi?
«Il capitano deve avere pazienza – replica prontamente Paterlini – dovrà prima di tutto verificare, lui stesso, in quali condizioni sarà al rientro dall’infortunio. Non c’è fretta per decidereZ».
Il recupero di Robinson come procede?
«Ora è rientrato negli Stati Uniti per riposare a casa propria. Per capire come avrà rimediato all’incidente probabilmente dovremo aspettare fino a metà luglio. Come si vede le nostre decisioni sono condizionate da numerosi fattori, non solo di carattere economico. Al momento guardiamo ai grandi numeri; per i dettagli c’è tempo».
Il ritiro è già stato fissato a Castelnovo Monti: quando salirete in quota?
«Presumibilmente a fine agosto, giorno più giorno meno. In anticipo rispetto al passato perché l’anno prossimo la stagione dovrebbe iniziare presto, già a fine settembre».
L’idea del palasport sulle ceneri dell’attuale impianto?
«Magari fosse sulle ceneri. Così come mi è stato presentato, non mi esalta. Non ho mai nascosto il mio scarso entusiasmo per questa soluzione che mi sembra un ripiego. Ma ovviamente mi adeguerò alle scelte che faranno il patron e l’assessore allo sport».
Anche lei crede nella possibilità di piazzarsi, nella massima divisione, fra i primi dieci club italiani?
«Perché non sperarlo? Molto dipenderà dalla fortuna e da un buon avvio di stagione. Guardo ad esempio Sassari che senza fare pazzie ha costruito una formazione capace di duellare con le grandi. Conta molto l’affiatamento, lo coesione del gruppo, la capacità di macinare subito punti. In serie A ci sarà da soffrire, ma anche da divertirsi».
gazzettadireggio 1 Giugno 2012
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