Basket, il ds della Trenkwalder si riaffaccia alla serie A «Non faccio promesse, ma con l’umiltà possiamo salvarci»
CASTELNOVO MONTI. Ruota tutto intorno a lui. Dawan Robinson freme e scalpita, urla in campo come se fosse in una gara 7 di play off. E pace se quel braccio in via di guarigione gli impedisce di poter giocare coi compagni al 100%. Ieri era l’ultimo giorno di ritiro a Castelnovo Monti per la Trenkwalder: da oggi si torna a lavorare in città, in attesa delle prime amichevoli stagionali, ma soprattutto di sapere se il play di Philadelphia potrà tornare a essere cuore e anima della squadra. Su Dawan hanno puntato tutti: la società, coach Menetti e soprattutto il ds Alessandro Frosini. Che torna in serie A dalla porta principale dopo averne calcato i campi per un ventennio. Senza proclami, ma con la consapevolezza di aver costruito una squadra che con umiltà e voglia di fare potrà dire la sua.
Frosini, ci siamo. Peccato che ci sia l’incognita Robinson.
«Le sensazioni sono buone. Lui è carico e ottimista, anche se non può ancora prendere parte ai 5 contro 5 coi compagni. La fiducia c’è, su Dawan puntiamo molto».
Altrimenti?
«Torneremo sul mercato, ma la prima scelta è sempre lui».
Peccato non averlo avuto al 100% in ritiro, così come Cinciarini e Brunner.
«Avremmo lavorato meglio, ma non possiamo lamentarci. Sono problemi che sapevamo di dover affrontare, e non ci spaventiamo. Brunner (out per un problema muscolare rimediato con la nazionale svizzera, ndr) poi è già qua, si vede che ha voglia di cominciare».
Alla fine si è visto all’opera un solo volto nuovo, Mladen Jeremic.
«L’impressione è molto buona, è un giocatore che viene da una grande scuola, sa stare in campo e capisce al volo quello che gli viene chiesto. Ha un bagaglio tecnico con tante soluzioni, devo dire che finora è stata una bella sorpresa».
Il gruppo sarà fondamentale.
«I nuovi si stanno integrando molto bene, e anche Cinciarini quando tornerà non avrà alcun problema».
Non male inserire il playmaker titolare della Nazionale.
«Non mi stupisce. Tutti dicono che questa sarà la stagione del suo rilancio, ma io credo che dovrà semplicemente continuare il percorso che l’ha portato a questi livelli».
Urbutis e Mariani sono gli ultimi arrivati.
«Ci stanno dando una grossa mano, appena si sono uniti alla squadra il livello degli allenamenti si è subito alzato».
Non sembrano però destinati a rimanere.
«Vediamo, soprattutto Urbutis non posso escludere che venga inserito definitivamente a roster».
Gli addetti ai lavori danno per certa la salvezza.
«Per ora non mi sento di promettere di più, ricordiamoci che è da tanto che manchiamo dalla serie A. Sarà dura, ma con impegno e umiltà ce la possiamo fare».
E con l’appoggio del pubblico.
«Avere lo stesso feeling di un anno fa sarà fondamentale».
Dovendo scommettere su un giocatore, su chi punterebbe?
«Preferisco affidarmi al gruppo. Tutti dovranno crescere, tecnicamente e fisicamente, in particolare Cervi, che dovrà lavorare molto sui fondamentali, soprattutto spalle a canestro. Ma senza pressioni: la pazienza da parte nostra sarà fondamentale».
Tornare in serie A in giacca e cravatta che effetto le fa?
«Sono sereno, ma so anche che il mio futuro dipenderà dai risultati. Intanto ho la squadra che volevo, pensando anche alla programmazione. Fidatevi, sono fattori che danno tranquillità».
gazzettadireggio
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