Il coach Ramagli: Reggio ha una squadra solida: «Il gruppo è basato su quello della promozione e Menetti lavora su un sistema di gioco collaudato»
L'ultimo test amichevole per la Trenkwalder è stato quello con la
Tezenis Verona di Alessandro Ramagli. «Ho avuto una buona impressione di
Reggio – dice l’ex coach biancorosso – ho visto una squadra solida, per
due fattori: Menetti ha tenuto un gruppo di giocatori protagonisti
della promozione che sanno il fatto loro e sono già affiatati. L'altra
cosa è che Max ha lavorato su un sistema di gioco che già sette
giocatori conoscevano e che lo scorso anno è stato vincente».
Come ha visto James?
«Nella Trenk le individualità sono al servizio della squadra, e
James non fa eccezione. Contro di noi non ha voluto strafare, ha
cercato di giostrarsi all'interno di un sistema».
E' valido per la serie A?
«Sicuramente è un giocatore dotato di una grande accelerazione
che sa sbloccare le difese. Credo che abbia i numeri per far bene in
serie A».
Cosa serve per affrontare il massimo campionato?
«Rispetto alla Legadue c'è molta più fisicità, ci sono più
scontri. Da questo punto di vista sono davvero due pianeti diversi. Mi
pare comunque che la squadra l'abbia capito e si stia adeguando alla
nuova realtà».
Di Jeremic cosa dice?
«E' un giocatore di grande talento, può tirare in ogni
situazione e da ogni parte del campo. Anche lui però si sta inserendo
nel sistema di squadra senza esagerare in individualismi. Reggio ha un
tipo di esterni che può sembrare atipico, perché si troverà spesso a
giocare con Taylor e Jeremic che sono due guardie. In realtà, sono
assolutamente compatibili tra loro. In Italia siamo abituati all'ala
piccola specializzata nel compito di tirare e fare punti, invece Reggio
si troverà con tre creatori di gioco sul campo».
Come vede la serie A?
«Dopo anni di strapotere Siena, quest'anno ci sarà più
equilibrio. Vedo giovani molto interessanti, anche in prospettiva
azzurra. Faccio due nomi: Riccardo Cervi e Achille Polonara. Cervi ha
avuto un impatto importante in Legadue ma, con il fisico che si ritrova,
credo possa averne ancora di più in serie A. Ovviamente non bisogna
chiedergli tutto subito; bisogna dargli il tempo di imparare e crescere,
ma credo che abbia testa e qualità per fare molto bene».
Verona che obiettivi ha?
«Vogliamo fare assolutamente meglio degli ultimi anni. Abbiamo
puntato su un gruppo di italiani giovani e su due americani di 23 anni
per costruire un gruppo che sia futuribile. Credo che, quando saremo al
completo, potremo dire la nostra. Sarà un torneo molto equilibrato, non
vedo corazzate imbattibili».
Riccardo Bellelli - gazzettadireggio
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