Trenkwalder vicina al record storico di abbonati, ma serve un palasport nuovo

La gara Trenkwalder–Venezia è stata seguita con interesse e attenzione da Stefano Landi, che ha potuto finalmente vedere la sua squadra al completo. Il patron biancorosso ha avuto sensazioni positive dai giocatori e dai tifosi che stanno sottoscrivendo l’abbonamento, avvicinandosi al record storico (2.602). Il sogno sarebbe battere il record, ma al contempo c'è il rammarico per la mancanza di un impianto consono all'entusiasmo che la Trenk riesce a creare. Come le sono sembrati i nuovi innesti? «Direi che è stata una bella presentazione davanti al nostro pubblico. I nuovi mi sembrano preparati: si stanno impegnando a fondo, ma manca ancora la sincronia con i compagni, che arriverà col tempo. Penso che quest'anno Menetti abbia a disposizione una squadra con la panchina lunga, cosa che in serie A sarà molto utile. Abbiamo tanti bravi professionisti; dei giocatori veri, tutti posso dare una mano alla squadra». Altri segnali positivi arrivano dalla campagna abbonamenti. «Stiamo ottenendo un risultato straordinario. Ringrazio tutti quelli che hanno sottoscritto l'abbonamento. Ormai siamo vicini al record e possiamo superarlo. E' la dimostrazione, ancora una volta, che il basket è lo sport più seguito a Reggio». Nei suoi sogni c'è quota 3.000 abbonati? «Potrebbe succedere, e questo mi fa pensare che mai come ora emergono i limiti del nostro palazzetto. Con un impianto diverso, più grande e moderno, con posti più confortevoli, di certo la gente sarebbe ancora più invogliata a sottoscrivere la tessera, e tremila sarebbe un numero tutt'altro che irraggiungibile. Una struttura simile permetterebbe anche a noi di sviluppare certe idee per favorire l'affluenza dei tifosi». E' tanto che si parla di un nuovo impianto. Possibile che non si trovi mai il modo di passare ai fatti? «E' doveroso affrontare questo problema. Noi abbiamo dato la nostra disponibilità e siamo pronti. Serve però che anche l'amministrazione pubblica faccia la sua parte. Non possiamo fare tutto da soli». L'ultima idea circolata sulla piazza parlava di una ristrutturazione globale di via Guasco compreso il palazzetto. Che fine ha fatto questo progetto? «Mi risulta che sia ancora valido e a me piace molto. Una riqualificazione globale e la sistemazione del Bigi renderebbe l'area più sicura, più bella, e tutta questa zona della città ne trarrebbe giovamento. Finora però sono state solo parole; bisogna passare ai fatti». Un pensiero per Elio Monducci? «Era una persona straordinaria. L'ho conosciuto grazie al basket perché, quando sono entrato nella Pallacanestro Reggiana, lui era presidente della società. Un grande uomo di cultura e di sport. Ci mancherà».

Riccardo Bellelli  - Gazzetta di Reggio

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