Domenica Sepang ricordando Sic Marco Simoncelli
Marco Simoncelli nel paddock durante le prove del Motogp a Scarperia, Firenze, 2 luglio 2011 |
Otto secondi posti, con quello del Gp del Giappone, per Jorge Lorenzo
nel 2012. Sette vittorie, un solo zero. Ma non basta. Il titolo può
arrivare a Valencia anche con tre terzi posti nelle prossime gare. Ma
non va bene. La Yamaha da moto perfetta e ambita dalla maggior parte dei
piloti del paddock, persa, sognata e ritrovata da Rossi, nelle ultime 5
gare è stata battuta 4 volte. Se non fosse stato per la caduta nel GP
di San Marino, forse sarebbe andata anche peggio. Dani Pedrosa a Motegi
ha dimostrato ancora una volta che la nuova Honda, quella che sta usando
lui dopo i test di Aragon e di Brno, con il telaio 2013, è molto più
competitiva della Yamaha. Il catalano della Honda, sta tentando una
impresa difficilissima, una rincorsa al titolo che se riuscirà, sarà
anche perché Lorenzo avrà perso un mondiale che sentiva già suo. Nessuno
è andato meglio del maiorchino in questa stagione. Pedrosa, però, sta
mettendo davanti agli occhi del rivale e della Yamaha quando si dovrà
lavorare per raggiungere la competitività raggiunta dalla Honda e
soprattutto quanto non bisognerà distrarsi. "A Motegi - ha detto Lorenzo
- non ho fatto il ragioniere, ad attaccare Pedrosa ci ho provato dal
sorpasso che mi ha fatto in poi. Il fatto è che la sua Honda andava
molto meglio della mia Yamaha". Il fattore campo avrà giocato il suo
ruolo. La pista di Motegi, dove si è corsa la terzultima gara della
stagione, infatti, è della Honda, dunque il successo di Pedrosa poteva
essere atteso. Lorenzo ora deve pensare alle ultime tre gare. La
prossima, che si correrà in Malesia è fondamentale. Una vittoria
potrebbe rialzare il morale della Yamaha e di Lorenzo. Le Honda, però, a
Sepang sono sempre andate forte, lo scorso anno, ad esempio era dello
stesso Pedrosa la pole position. In Australia, poi, tutti puntano su
Casey Stoner. Il campione del mondo in carica della Motogp, nella sua
gara di casa non cederà, soprattutto nella sua ultima stagione della
carriera. A Valencia lo scorso anno vinse una Honda, quella di Stoner,
mentre Lorenzo non gareggiò per un infortunio. Il grido di allarme del
pilota maiorchino è dunque condivisibile. La strada verso il titolo da
qui in avanti non sarà di certo facile. Domenica prossima, invece, si
correrà a Sepang. Si tornerà lì dove quasi un anno fa Marco Simoncelli
perse la vita nel tragico incidente in gara che ha coinvolto anche
Valentino Rossi e Colin Edwards. Il pilota di Coriano è ancora molto
presente sia tra i professionisti de paddock sia tra gli appassionati
che non vogliono rassegnarsi alla sua mancanza. Simoncelli quando arrivò
a Sepang veniva da un secondo posto ottenuto in Australia, aveva il
contratto da pilota ufficiale Honda in tasca e davanti a lui si apriva
una carriera sempre più importante. Marco ha incontrato il suo destino
il 23 ottobre dello scorso anno, lasciando un vuoto nel mondo delle moto
che non si rassegna alla sua assenza.
ansa
Commenti