La classifica dice che la Reggiana ha fallito nella strategia e nelle scelte
La classifica dice che la Reggiana ha fallito nella strategia e nelle
scelte. Inutile nasconderlo anche se qualcuno potrebbe dire che siamo
solo alla settima giornata (per i granata) e ne mancano ancora 25. E’
però indiscutibile che i granata non possono pensare al primo posto e
per il momento nemmeno a lottare per il quinto posto. Se il ruolo della
Reggiana sarà quello di evitare i play out allora sono state sbagliate
le strategie di mercato, perché tanto valeva puntare sui giovani che
non su un organico ricco di senatori per due motivi: i contributi della
Legapro e la valorizzazione del patrimonio. Barilli l'ha ammesso quando
ha parlato di illusioni dopo l'arrivo di Parola e Tomasig ma forse c'è
di più. Tutti i giocatori ingaggiati (Antonelli, Parola, Magliocchetti,
Cossentino) e quelli confermati per scelta o per contratto (Matteini,
Zini, Mei, Alessi e Rossi) hanno certamente tolto spazio ai giovani,
soprattutto di proprietà della Reggiana come Panizzi, Scappi, Berni Bovi
e Ardizzone. Da una parte, dunque, ci si è illusi di avere un organico
competitivo e dall'altro si è deprezzato il patrimonio. La verità,
probabilmente, sta nel mezzo: occorreva una giusta miscela tra giovani
ed anziani senza farsi prendere dalla frenesia di allestire una squadra
che potesse puntare ai play off. Adesso il problema è ridare alla
Reggiana il giusto equilibrio senza più fare voli pindarici ma guardando
alla realtà.
gazzettadireggio
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