Trenk, Menetti: "Con Venezia senza paura"

di Alessio Fontanesi

Il coach biancorosso: "Il loro organico è super, si dovrà giocare di fioretto e non fare a spintoni"

Max Menetti in un 
time-outMax Menetti in un time-out
REGGIO EMILIA - Archiviata la sconfitta al ritorno in serie A contro i campioni di Siena, per la Trenkwalder Reggio Emilia è già tempo di pensare all'Umana Venezia, affrontata due volte in prestagione e reduce dalla debacle contro Cantù nel posticipo della prima di campionato.
Con tutti gli effettivi a disposizione (ma Deguara resterà fuori così come Defant), l'allenatore biancorosso Max Menetti è convinto di poter far bene anche a Treviso, dove Venezia gioca le partite interne. "Ci aspetta un'altra prova dura - ha detto Menetti - nella quale dovremo riproporre le belle cose fatte vedere contro Siena stando attenti a limitare invece gli errori. Martedì abbiamo fatto video, abbiamo visto cosa non è andato e abbiamo lavorato per cercare di porre rimedio. Tuttavia, se pensiamo di mettere a posto due cosine e stare tranquilli, perdiamo sicuro. Si parla di una squadra molto fisica che ogni volta che gioca in casa è spinta da un pubblico super. Vorranno certamente fare bene sia perché sono all'esordio casalingo e sia per cancellare la sconfitta di Cantù".
Cosa opporre, quindi? "Dovremo cercare di sfruttare a nostro favore i miss match facendoli correre molto. Giocare di fioretto, non fare a spintoni. Ci vuole rispetto e umiltà, ma si deve anche pensare di andare là e fare la nostra partita". Avendo lasciato il nucleo dello scorso campionato praticamente invariato, la Reyer ha messo dentro elementi del calibro di Eric Williams e Ivan Zoroski ai quali ha aggiunto l'esperienza di gente come Denis Marconato e Massimo Bulleri, entrambi già arruolabili contro Reggio. "Sono un mix di talento ed esperienza davvero interessante - ha commentato Menetti - e se pensiamo che l'anno scorso hanno chiuso quarti, si capisce che razza di organico Mazzon abbia tra le mani".
Per metterli in difficoltà occorrerrà, dunque, mettere in campo la stessa intensità dell'esordio cercando, se possibile, di distribuire la pericolosità su tutto il quintetto. "E' quello che ho detto e continuo a ripetere ai ragazzi - ha risposto Menetti - Ognuno di noi deve prendersi il tiro migliore che ha. Non ci devono essere solisti, perché questa squadra è stata pensata sul gruppo, non sui singoli interpreti". Gli chiediamo della prova sofferta di Taylor con Siena. "La verità è che ha iniziato con tiri molto anticipati, ma non ha forzato nè si è incaponito a parte in una circostanza quando su di lui ha difeso Hackett. Penso che si debba imparare dagli errori e dalle sconfitte, noi abbiamo vinto il campionato l'anno scorso facendo esattamente questo".
Su James: "Siamo contenti di quello che sta facendo, perché dopo due sole settimane di lavoro per lui è come essere al 25 agosto. In difesa ha dato un grande apporto, con 6 recuperi. Tuttavia, non riesce a fare il suo gioco sui 28 metri perché ora quello che può dare è questo. Ha giocato 19' domenica, con lui ci vorrà la giusta dose di pazienza da parte di tutti".
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