I gioielli di Prandelli: "Stupito da El Shaarawy. E Balotelli sta maturando". "Però, ci sono altri giocatori tipo Insigne, Destro, Osvaldo"

Il gruppo; una qualificazione da ottenere prima possibile; El Shaarawy, sempre più sorprendente, quindi De Rossi e Balotelli. Questo e tanto altro nell’intervista che il ct azzurro, Cesare Prandelli, ha rilasciato a Sky Sport 24 due giorni dopo la sconfitta nell’amichevole contro la Francia. Si comincia con la “linea verde”, con una Nazionale di giovani. “Stiamo preparando i ragazzi a queste partite di grandissimo livello, contro squadre importanti. Se potessi tornare indietro, rifarei tutto, perché abbiamo poco tempo e dobbiamo cercare di ottimizzarlo”, spiega il ct azzurro.
“Secondo me questi ragazzi hanno la necessità di provare. Abbiamo visto che hanno delle buone qualità, qualità anche importanti e, quindi, sta a noi aiutare questi ragazzi a crescere”, aggiunge. Il principale obiettivo, però “in questo momento è la qualificazione al Mondiale, vogliamo cercare di arrivarci velocemente. Non sarà facile, perché è un girone particolarmente insidioso. La squadra che abbiamo in testa è quella dove ci sono giocatori importanti, che hanno esperienza e di grandissimo spessore, ma anche giovani che abbiano entusiasmo, freschezza, nuove idee, nuova voglia di stupire”.
La coppia Balotelli-El Shaarawy sembra funzionare e anche già pronta per i Mondiali del Brasile. “E’ una coppia interessante perché sono due giocatori con caratteristiche diverse, l’altra sera si sono cercati e, secondo me, anche bene. Però, ci sono altri giocatori tipo Insigne, Destro, Osvaldo, ci sono molti giocatori che possono, secondo me, interagire tra di loro”.
Di certo il Faraone sta bruciando le tappe, benissimo nel Milan, molto bene anche in azzurro. “Mi ha colpito la sua generosità, è migliorato molto rispetto alla partita con l’Inghilterra - spiega Prandelli - Quindi, grande merito ad Allegri e al Milan, perché vuol dire che settimanalmente lavora non soltanto sulle qualità, ma anche sui piccoli difetti. Ho trovato un giocatore che riesce ad abbinare bene le due fasi. Per un attaccante e, soprattutto, per un allenatore, avere un giocatore così è molto importante”.
Contro la Francia mancava De Rossi, escluso per il codice etico dopo l’espulsione rimediata nel derby con la Lazio per il pugno a Mauri. Prandelli non ha ancora sentito il centrocampista della Roma. “In questi momenti è meglio lasciar passare qualche giorno, come abbiamo fatto un anno e mezzo fa. Poi, con Daniele ci sarà un momento, non soltanto una telefonata, di una bella chiacchierata. Con lui c’è un rapporto veramente bello, importante. Il primo ad essere dispiaciuto è lui, lo so, lo conosco e, quindi, sarà anche un po’ imbarazzante, ma sono momenti dove tutti fanno una riflessione, dove tutti sanno cosa pretende la Nazionale e non solo. Sono percorsi che siamo obbligati a intraprendere e siamo costretti a prendere delle decisioni per aumentare anche un po’ il livello culturale del nostro calcio”.
Il discorso scivola su Balotelli. “Io sono contento delle ultime prestazioni di Mario, sono contento dell’atteggiamento che ha avuto in campo, sono contento perché non ha mai reagito. L’altra sera è stato veramente provocato parecchie volte. Secondo me, è sulla strada della maturazione”.
“Le esperienze che fanno questi ragazzi all’estero sono importanti, affrontano avversari diversi, con culture diverse, con metodologie diverse - continua Prandelli - Secondo me, sono molte situazioni che arricchiscono il bagaglio, non solo tecnico, di un calciatore. Sono esperienze importanti e fondamentali. Poi, è ovvio, se un giocatore capisce che può dare di più, dove è circondato da amici e da persone che riescono a comunicare sempre senza nessun tipo di intermediario, allora deve cercare di intraprendere questa strada. Dargli un consiglio? Ho difficoltà a dare questi consigli. Prima di tutto il giocatore deve sempre sentire il proprio allenatore, questa è la cosa più importante, e chiedere all’allenatore cosa pretende dal giocatore. Nell’eventualità di un trasferimento, deve avere sempre un confronto chiaro con l’allenatore e capire cosa vuole da lui. Non sono tanto il posto, la nazione o la città, ma l’interpretazione che si dà al ruolo, ma soprattutto cosa si chiede al giocatore”.
Poi un’occhiata ai colleghi, secondo Prandelli chi è il miglior allenatore italiano in circolazione? “Per le idee chiare penso che Vincenzo Montella stia dimostrando un grandissimo valore, grandissime idee. In poco tempo ha assemblato una squadra che ha un’identità, un senso compiuto e quindi penso lui”.
il resto del  carlino

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