Il centro della Virtus Bologna: «Noi abbiamo meriti e colpe Quest’anno la Trenkwalder può togliersi delle soddisfazioni»
Nella vittoria interna della Trenkwalder contro la Virtus Bologna, uno degli avversari più ostici è stato sicuramente Angelo Gigli. L'ex atleta biancorosso ha disputato un'ottima gara, deliziando nel migliore dei modi quello che lui definisce ancora «il mio pubblico». Il giocatore romano ha chiuso la gara con 12 punti, 5/8 dal campo, 9 rimbalzi, 4 falli subiti e 20 di valutazione.
Gigli, complimenti per la sua gara. Possiamo dire che è stato il migliore della Virtus?
«Mi fa piacere, ma penso di aver dato solo il mio contributo, nonostante non fosse nei piani di gara che giocassi così tanti minuti. Pensavo di essere più indietro a livello fisico, ma mi sentivo abbastanza bene. Fa piacere perché, quando vengo a Reggio davanti al mio pubblico, ci tengo a giocare bene. E' il miglior modo per onorare il pubblico di Reggio».
Oltre alla positiva prova personale, ha fatto gli straordinari per calmare il suo compagno Smith. Cosa è successo al momento del fallo tecnico fischiato all'americano?
«In realtà non ho capito il motivo del tecnico. Io ho cercato solo di parlare con il mio compagno per calmarlo, ma sono cose che possono succedere in campo».
Tecnico a parte, eravate preparati a questo "caldo ambiente"?
«Si, sapevamo che giocare a Reggio non sarebbe stato facile, sia per il clima rovente che per la forza della Trenkwalder».
Lei sembra non aver patito tanto la tensione dell'ex di turno. Non si può dire altrettanto di Minard. Pensa che abbia sentito troppo la gara?
«Forse sì, non saprei. In settimana avevamo parlato molto del nostro ritorno a Reggio. Anche lui era emozionato all'idea di tornare a giocare qui. Non so però se abbia inciso così tanto nella sua prestazione».
Alla luce di questa sconfitta, che campionato aspetta la Virtus adesso?
«Penso che la classifica parli chiaro, come sempre. Abbiamo i punti che ci meritiamo. Abbiamo meriti e colpe dei punti che abbiamo. Per migliorare la classifica dobbiamo solo lavorare duro in palestra».
E della Trenk invece cosa pensa?
«E' una squadra tosta: non molla mai su ogni pallone e gioca anche una bella pallacanestro. Può togliersi delle soddisfazioni, quest'anno».
Simone Rivasi - Gazzetta di Reggio
Gigli, complimenti per la sua gara. Possiamo dire che è stato il migliore della Virtus?
«Mi fa piacere, ma penso di aver dato solo il mio contributo, nonostante non fosse nei piani di gara che giocassi così tanti minuti. Pensavo di essere più indietro a livello fisico, ma mi sentivo abbastanza bene. Fa piacere perché, quando vengo a Reggio davanti al mio pubblico, ci tengo a giocare bene. E' il miglior modo per onorare il pubblico di Reggio».
Oltre alla positiva prova personale, ha fatto gli straordinari per calmare il suo compagno Smith. Cosa è successo al momento del fallo tecnico fischiato all'americano?
«In realtà non ho capito il motivo del tecnico. Io ho cercato solo di parlare con il mio compagno per calmarlo, ma sono cose che possono succedere in campo».
Tecnico a parte, eravate preparati a questo "caldo ambiente"?
«Si, sapevamo che giocare a Reggio non sarebbe stato facile, sia per il clima rovente che per la forza della Trenkwalder».
Lei sembra non aver patito tanto la tensione dell'ex di turno. Non si può dire altrettanto di Minard. Pensa che abbia sentito troppo la gara?
«Forse sì, non saprei. In settimana avevamo parlato molto del nostro ritorno a Reggio. Anche lui era emozionato all'idea di tornare a giocare qui. Non so però se abbia inciso così tanto nella sua prestazione».
Alla luce di questa sconfitta, che campionato aspetta la Virtus adesso?
«Penso che la classifica parli chiaro, come sempre. Abbiamo i punti che ci meritiamo. Abbiamo meriti e colpe dei punti che abbiamo. Per migliorare la classifica dobbiamo solo lavorare duro in palestra».
E della Trenk invece cosa pensa?
«E' una squadra tosta: non molla mai su ogni pallone e gioca anche una bella pallacanestro. Può togliersi delle soddisfazioni, quest'anno».
Simone Rivasi - Gazzetta di Reggio
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