La Trenkwalder con Pesaro dovrà giocare con serenità, concentrazione ed energia

REGGIO. Altra settimana di attesa, lavoro differenziato e terapie per Michele Antonutti, ancora alle prese con il problema muscolare ad un polpaccio che lo ha costretto a saltare la trasferta della Trenkwalder al Mediolanum Forum di Milano. Nel capoluogo lombardo non è nemmeno andato, Antonutti, proprio per non interrompere le terapie ed essere disponibile per la gara interna di domani sera al Palabigi contro la Vuelle Scavolini Pesaro, ma a quanto pare la sua presenza in campo è tutt'altro che sicura.
Domani sarà in campo contro al Scavolini Pesaro?
«Spero di sì – risponde l’ala biancorossa – stiamo facendo il massimo. Sia io che lo staff medico ci stiamo lavorando senza risparmiarci, ma se potrò giocare lo si saprà solo all'ultimo. E' un tipo di infortunio che può migliorare poi avere all'improvviso un peggioramento. E' doloroso per me lasciare la squadra e quindi voglio rientrare prima possibile».
Cos'ha provato guardando i suoi compagni in televisione domenica scorsa contro l’EA7 Emporio Armani?
«Ero fiducioso perché avevo visto nei loro occhi la voglia di andare a Milano per fare bene. Prima di partire mi avevano detto che non avrebbero fatto rimpiangere la mia assenza, e così è stato. Non erano solo parole».
Parliamo della prossima sfida contro Pesaro.
«La Vuelle è una buona squadra. E’ partita bene ed è cosciente del suo potenziale. Dovremo giocare con serenità, ma anche con la giusta concentrazione ed energia. Milano non è un punto di arrivo ma di partenza».
Un pregio dei vostri prossimi avversari?
«Hanno un gruppo di italiani piuttosto forte. In più, hanno vinto in trasferta, e questo è un segnale che si tratta di una squadra che sa affrontare le difficoltà come un gruppo».
Un punto debole?
«Gli sono appena venuti a mancare due giocatori importanti come Traini e Amoroso, e questo può creare qualche problema. Dovranno trovare un nuovo assetto. D'altro canto, però, questo può rafforzare il gruppo, che giocherà con ancora più energia per compensare le assenze, come è successo ai miei compagni a Milano con la mia assenza. Bisogna vedere come affronteranno la cosa».
Qualcuno dice che per voi questa partita è una prova di maturità. La pensa allo stesso modo?
«Ho sempre detto che non eravamo scarsi prima e non siamo fenomeni adesso. Dopo le prime sconfitte dicevano che non andavamo bene per la serie A. Ora, dopo due vittorie, veniamo esaltati. Cerchiamo di trovare un equilibrio. Noi dobbiamo vedere cosa è migliorato e cosa invece va ancora sistemato, e su quello lavorare. Non è una prova di maturità quella contro Pesaro; è semplicemente una partita importante – conclude Michele Antonutti – che va presa seriamente come tutte le sfide di campionato».
Riccardo Bellelli - La Gazzetta di Reggio

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