Trenkwalder: forte con la difesa camaleontica


REGGIO. La Vuelle Scavolini Pesaro è la prossima avversaria della Trenkwalder. Secondo molti, la gara sarà una specie di prova di maturità per i biancorossi, dopo le belle vittorie su Biella e Milano. Sulla panchina avversaria c’è Giampiero Ticchi, allenatore con esperienza anche nella Nazionale femminile, guidata con buoni risultati.
Dopo le difficoltà estive, la sua squadra è stata parecchio rinnovata, ma chi l'ha incontrata ha detto di aver visto una formazione che può ambire a ben più della salvezza. Lei che obiettivo si è dato?
«Ringrazio chi ci ha fatto i complimenti, ma siamo partiti con l'obiettivo-salvezza. E’ ciò che vogliamo ottenere».
A Reggio si presenterà con una squadra rimaneggiata.
«Sì. Purtroppo si è infortunato gravemente Andrea Traini, che è un ragazzo di grandi qualità. Si era inserito benissimo e ci stava dando un apporto significativo. In più, mancherà anche Valerio Amoroso, con cui abbiamo interrotto il rapporto. Questo fa sì che gli altri debbano giocare una gara particolarmente intensa per sopperire alle assenze».
Andrete sul mercato e vedremo una nuova Pesaro?
«Sì. Ora ci guardiamo intorno. Di sicuro dovremo rimpiazzare gli assenti».
Che qualità sono emerse in queste prime giornate nella sua squadra?
«La nostra caratteristica principale è l'identità italiana del gruppo. Siamo la squadra che dà più spazio agli italiani, e questo ha creato un forte spirito di attaccamento alla maglia. In campo mettiamo tanta grinta. Tecnicamente abbiamo buone individualità e siamo molto pericolosi se possiamo correre in velocità».
Della Trenk cosa dice?
«Ho visto le partite e, a parte quella a Roma, ho visto giocare una buona pallacanestro. Credo che il punto di forza sia la difesa, che è solida e sa essere camaleontica adeguandosi all'avversario. Faccio i complimenti a Menetti per questo. In attacco mi pare che sia pericolosa nel contropiede e negli uno contro uno. Parlando dei singoli, la Trenkwalder ha un giocatore che sa rendersi utile in ogni punto del campo che è Brunner. Inoltre, Cinciarini guida la squadra con grande leadership».
La sua esperienza con la Nazionale femminile le ha dato degli spunti che ora sfrutta nel basket maschile?
«Ogni esperienza offre nuove idee. Di sicuro la Nazionale femminile mi ha insegnato l'attaccamento alla maglia: lo vedevo nelle mie giocatrici quando sentivano l'inno italiano, e qui ho trasmesso questo concetto con i giocatori che si sentono orgogliosi di vestire la maglia della Vuelle».
Che partita si aspetta domenica al Palabigi?
«Mi aspetto di giocare in un palazzetto pieno come al solito, con un pubblico che spinge la squadra. Noi non dovremo farci condizionare dal tifo sugli spalti; dovremo cercare di limitare i giocatori reggiani negli scontri individuali e trovare il modo di scalfire la rocciosa difesa di Menetti».
Riccardo Bellelli - La Gazzetta di Reggio

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