Trenkwalder: stasera scenderà sul parquet Pesaro. Si tratta di società che ha fatto la storia del basket italiano


Ricordate questi due nomi e cognomi: Dominic James e Ojars Silins. Scriveteli sul vostro taccuino, perchè posseggono entrambi le caratteristiche necessarie per migliorare notevolmente rispetto al momento attuale. Lo dico perchè mi pare di udire troppe apprensioni, per non dire critiche premature, nei confronti dell'americano in modo particolare. Silins, classe 1993, ha già fatto vedere cose eccelse e, dato che ha solo 19 anni, è facile prevedergli un futuro scintillante. Diverso il caso di James, perchè non è ancora riuscito ad inserirsi nell'italico sistema. Anche lui giovane (è del 1986, quindi 26 anni), dimostra di possedere doti sufficienti per imporsi in una Trenk, che di lui avrà bisogno. Dico questo, perchè mi sembrano premature critiche, che oltretutto, finiscono per limitarlo psicologicamente. Infatti, dire sempre che la società è in cerca di altro giocatore, facendo sembrare James sulla punta del badile, mi pare eccessivo, in partico-lar modo perchè Menetti e i dirigenti nutrono in lui immensa fiducia. In proposito ricordiamoci di un play a-mericano, rimandato a casa con infamia nell'anno in cui la Pah. Reggiana retrocesse, che poi trovò spazio neUa Nba! Non vorrei che capitasse la stessa cosa ... faremmo ridere i poUi! Poi Cinciarini. Con lui, il ruolo di play è coperto benissimo. Possiamo attendere ... quindi mettiamo da parte pruriti prematuri. Non ho ancora visto giocare Brunner e Cervi insieme. Che ne dite? Potrebbero essere entrambi garanti sotto canestro, specialmente in attacco, dove i cecchini andrebbero al tiro più sicuri, sapendo che uno dei due avrà maggiori possibilita di cogliere i rimbalzi in caso di relizzazioni faUite. Comunque, piena fiducia a Menetti, faccia lui. Domani sera scenderà sul parquet Pesaro. Si tratta di società che ha fatto la storia del basket italiano. Una volta, poco dopo il tempo in cui Berta filava, Pesaro, insieme a Livorno, godeva di grande prestigio. In poche parole, rappresentavano, insieme a Milano, Venezia e Cantù, la "natività" della paUacanestro italiano. Io, che ho vissuto attivamente quei tempi, non riesco a dimenticarlo e, nel contempo, mi rammarico per la sparizione daUe scene di Livorno. Certo che arbitrare gare fra Pesaro e Livorno ... ci voleva un gran coraggio! A Pesaro, il basket è sempre stato lo sport più importante. Ricordiamoci che vestì quella maglia anche un grande reggiano: TuUio Corradi, cresciuto cestisticamente neUa Torre di Corrado Pizzi. Corradi fu tra i più grandi tiratori di quei tempi; purtroppo per lui non c'era il tiro da tre. Studiava ingegneria ... forse per questo motivo sapeva fornire al paUone la giusta traiettoria. Pesaro ha sempre a-vuto grandi giocatori prodotti in casa. Fra questi, il più grande, fu a mio giudizio, Franco Bertini, che giocò anche nelle fila del mitico ed imbattibile Sim-menthal Milano e della nazionale. La Pesaro di domani, sostenuta da "secoli" da Walter Scavolini con il marchio deUe sue cucine, non sarà più quella ruspante di una volta, ma una squadra tecnicamente dotata, degna di essere bandiera del basket.
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