Volley A2: il coach Cantagalli elogia il cambio di atteggiamento della squadra
Reduce da una partita "a specchio", con due set regalati a Brolo
senza grinta ed i tre finali stravinti di gusto, il coach della Conad
Luca Cantagalli si prepara già a una nuova battaglia: la trasferta
contro la Globo Banca Popolare del Frusinate Sora, giovedì, 1 novembre,
alle ore 18 al PalaGlobo Polsinelli. I giorni per riprendersi dal
tie-break domenicale sono solo tre e la forma fisica delle tigri non è
ancora al 100% ma l'adrenalina scorre nelle vene. «Sarà una partita
impegnativa – avverte il coach – ma proveremo a vincerla, come
cercheremo di espugnare tutti i campi in cui andremo. Se meriteranno
loro sarò il primo ad applaudire, in caso contrario…».
Non dovrete però iniziare a giocare al terzo set come contro il Brolo.
«Verissimo, siamo partiti con poca carica agonistica, facendoci mettere subito in difficoltà, senza saper reagire. La ricezione poi non ci ha aiutato, abbiamo giocato con palla staccata sbagliando anche qualche attacco. Punto su punto poi, complice qualche cambio, l'atteggiamento è cambiato e abbiamo tirato fuori la grinta arginando il loro opposto e dettando l'intensità di gioco. L'aggressività conta tantissimo».
Le sarà venuta voglia di scendere in campo.
«Eh no, però di cambiare qualcosa sì, eravamo bloccati. E non è questione di tecnica, solo di atteggiamento. Poi è vero che non avevamo provato bene la squadra in settimana a causa degli infortuni, con Diachkov che non giocava una gara ufficiale da mesi, ma alla fine ci siamo risollevati e proprio lui ha fatto la differenza».
Come scongiurare eventuali ricadute?
«È un problema di testa difficilmente allenabile, la grinta è nel dna di un gruppo. L'importante però è che nel corso dei set le incognite che ci hanno reso insicuri all'inizio, come il rientro di Castellani in alternanza a Goi, siano diventate delle certezze. Ora ripartiamo da lì».
Non sarà sempre Brolo e non sarà sempre domenica.
«Sì, le prossime gare saranno difficili, a partire da giovedì fuori casa, ma adesso che abbiamo qualche certezza in più sulle spalle guardo al futuro con più serenità. L'importante è che i ragazzi stiano tutti bene e che recuperino la forma ideale. Sarà dura ma siamo ben attrezzati per provarci».
Ma chi sono poi le bande titolari?
«Contro il Brolo ho scelto di partire con Diachkov e Barbareschi chiamando poi in causa Grassano: non dico di non avere un'idea precisa, ma questa alternanza la riproporrò perché sono tutti e tre ottimi giocatori con caratteristiche diverse da dosare a seconda del momento. Ho diverse frecce da usare e le scaglierò tutte».
Anche Tondo? Quest'anno sembra avere meno spazio.
«Alessandro si sta allenando molto bene, ha avuto qualche problema fisico ma l'ha superato alla grande: si è sacrificato con umiltà per coprire un ruolo non suo, essendo l'unico cambio da opposto, e l'ho apprezzato molto. E' un ragazzo che merita di avere spazio e lo avrà. La stagione è lunga».
Di frecce in effetti ce ne sono tante...
«E per fortuna. Se la salute ci assiste, abbiamo tante opzioni diverse da giocarci: purtroppo siamo partiti in pochi ma da adesso, con tutti abili e arruolati, ci divertiremo di più».
Francesca Manini - gazzettadireggio
Non dovrete però iniziare a giocare al terzo set come contro il Brolo.
«Verissimo, siamo partiti con poca carica agonistica, facendoci mettere subito in difficoltà, senza saper reagire. La ricezione poi non ci ha aiutato, abbiamo giocato con palla staccata sbagliando anche qualche attacco. Punto su punto poi, complice qualche cambio, l'atteggiamento è cambiato e abbiamo tirato fuori la grinta arginando il loro opposto e dettando l'intensità di gioco. L'aggressività conta tantissimo».
Le sarà venuta voglia di scendere in campo.
«Eh no, però di cambiare qualcosa sì, eravamo bloccati. E non è questione di tecnica, solo di atteggiamento. Poi è vero che non avevamo provato bene la squadra in settimana a causa degli infortuni, con Diachkov che non giocava una gara ufficiale da mesi, ma alla fine ci siamo risollevati e proprio lui ha fatto la differenza».
Come scongiurare eventuali ricadute?
«È un problema di testa difficilmente allenabile, la grinta è nel dna di un gruppo. L'importante però è che nel corso dei set le incognite che ci hanno reso insicuri all'inizio, come il rientro di Castellani in alternanza a Goi, siano diventate delle certezze. Ora ripartiamo da lì».
Non sarà sempre Brolo e non sarà sempre domenica.
«Sì, le prossime gare saranno difficili, a partire da giovedì fuori casa, ma adesso che abbiamo qualche certezza in più sulle spalle guardo al futuro con più serenità. L'importante è che i ragazzi stiano tutti bene e che recuperino la forma ideale. Sarà dura ma siamo ben attrezzati per provarci».
Ma chi sono poi le bande titolari?
«Contro il Brolo ho scelto di partire con Diachkov e Barbareschi chiamando poi in causa Grassano: non dico di non avere un'idea precisa, ma questa alternanza la riproporrò perché sono tutti e tre ottimi giocatori con caratteristiche diverse da dosare a seconda del momento. Ho diverse frecce da usare e le scaglierò tutte».
Anche Tondo? Quest'anno sembra avere meno spazio.
«Alessandro si sta allenando molto bene, ha avuto qualche problema fisico ma l'ha superato alla grande: si è sacrificato con umiltà per coprire un ruolo non suo, essendo l'unico cambio da opposto, e l'ho apprezzato molto. E' un ragazzo che merita di avere spazio e lo avrà. La stagione è lunga».
Di frecce in effetti ce ne sono tante...
«E per fortuna. Se la salute ci assiste, abbiamo tante opzioni diverse da giocarci: purtroppo siamo partiti in pochi ma da adesso, con tutti abili e arruolati, ci divertiremo di più».
Francesca Manini - gazzettadireggio
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