Basket: il tecnico di Pistoia, Moretti, pensa allo scontro con la seconda Grissin Bon Reggio Emilia
REGGIO EMILIA. Quella di domenica è una trasferta storicamente ostica per la Pallacanestro Reggiana che, nelle ultime stagioni, non ha certo collezionato bei ricordi sul campo di Pistoia.
Sarà una gara ad alta tensione, tra due squadre in lotta per un posto play off, e che non vogliono e non possono permettersi passi falsi.
«Sarà importante l’aspetto mentale perché ci giochiamo una partita chiave per il futuro – conferma il tecnico di Pistoia Paolo Moretti – La corsa per gli ultimi due posti play off è serratissima e noi vogliamo giocarcela fino in fondo».
Chi vede in pole position in questa rincorsa al settimo ed ottavo posto?
«Bologna, Roma e Cantù mi sembrano leggermente avvantaggiate rispetto alle altre».
Pistoia come si presenterà domenica?
«Stiamo cercando di recuperare Daniele Cinciarini ma non siamo ancora sicuri che possa giocare domenica contro Reggio. Gli altri stanno abbastanza bene».
La Grissin Bon sarà abbastanza diversa da quella che avete visto all’andata. Come valuta il roster attuale?
«È una squadra equilibrata, in condizione sicuramente migliore rispetto a quando siamo venuti noi a Reggio. Ha meno assenze e può contare su un roster profondo ed esperto».
Come le sembra il nuovo asse Kaukenas-Lavrinovic, che si sta affermando sempre più come punto di forza della squadra?
«Penso che la Grissin Bon abbia molte più armi su cui contare. Questi due giocatori sono di grande valore e stanno giocando bene, ma non mi faccio distrarre e penso anche agli altri come Cinciarini, Polonara o Diener, che magari non segna come a Sassari ma riesce a rendersi pericoloso in altri modi».
Cosa dovranno fare i suoi ragazzi per battere Reggio?
«Dovremo giocare con il massimo entusiasmo per colmare il gap tra noi e loro».
Quali sono le armi principali su cui può contare la sua squadra?
«Aggressività, forza atletica e contropiede».
Il campo di Pistoia è notoriamente molto caldo. Che accoglienza troveranno i giocatori reggiani?
«Spero che ci sia il solito pubblico numeroso, spesso abbiamo fatto il pieno quest’anno. Contro Reggio ci giochiamo una gara importante per la classifica: arriva la seconda della classe e ormai questa è una sfida che ha una sua storia, quindi ci sono tante buone ragioni per non mancare».
Ancora una volta ha dovuto ricostruire la squadra da capo. Come valuta la vostra stagione fino ad ora?
«Ormai siamo abituati a ricostruire l’assetto ogni volta, ma cerchiamo di mantenere fisso il nostro sistema di lavoro. Anche quest’anno abbiamo avuto un periodo di ambientamento per i nuovi, poi, verso dicembre, siamo arrivati al nostro massimo. Ora invece siamo un po’ in flessione. In ogni caso vedo che la squadra gioca, lotta, quindi sono tranquillo anche se i risultati non ci premiano come meriteremmo».
In squadra ha suo figlio Davide (nato nel 1998)che ha fatto debuttare giovanissimo in serie A. Come sta andando?
«Ci ha dato una mano. Ancora non può reggere il campo in certe situazioni o per troppi minuti, ma quando è stato chiamato in causa, si è fatto trovare pronto».
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Gazzetta di Reggio
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