Grissin Bon-Enel Brindisi, non c'è storia. Siamo in semifinale

E' finita 86-62, la Grissin Bon ha umiliato Brindisi e si è conquistata la semifinale contro Venezia

REGGIO EMILIA. Riscrive la storia, la Grissin Bon. Lo fa annientando l’Enel Brindisi in una gara 5 che è stata battaglia per due quarti e mezzo e poi una splendida passerella, la miglior premessa possibile alla semifinale con l’Umana Venezia, vincente ieri sera con Cantù.

Riscrive la storia, la Grissin Bon al termine di un quarto sofferto e combattuto che ha visto la svolta solo lunedì sera sulle tavole del pala Pentassuglia. Lì, ritrovando Kaukenas, si sono poste le basi per il dilagante successo interno della magica notte al Bigi.
La Grissin Bon dall’accento lituano eguaglia quindi il record storico societario del ’98 e stacca pure il pass per l’Eurocup 2015/16. Come dire...se nel presente si può pensare in grande, lo stesso si potrà fare pure in futuro.
La sfida. Nello starting five ancora Silins - che in gara 4 aveva dato splendidi segnali di ripresa - con Cervi, Polonara, Diener e Cinciarini. Costante, ormai, Cervi esordisce con un fallaccio.
Al 2/2 della lunetta risponde Cinciarini dalla media. Ribadisce il concetto Polonara (schiaccione) per il primo vantaggio reggiano dopo 2'. Da qui la gara che viaggia su ritmi indiavolati è un appassionante botta e risposta senza sosta. Tanto che al 4’ abbondante, quando Mays infila uno schiacciome da paura, il punteggio si fissa sull'11 pari. Per sbloccare la situazione, Bucchi ordina la zona. Che più di tanto non fa.
Arriva qui il primo minibreak reggiano (17-13 con penetrazione di Kaukenas) che viene parzialmente recuperato da Pullen, letale dai 6.75. Denmon dalla lunetta fa il resto (17 pari al 7’). Non si lascia intimorire la Grissin Bon che con una giocata partorita dal gran feeling fra Kaukenas e Lavrinovic riprende il comando, mentre i brindisini continuano a blindarsi nella zona per restare attaccati alla partita.
Nel finale di quarto nuovo sprint vincente reggiano: prima "Big Darjus" poi, dalla lunetta, Della Valle portano il nuovo +4 reggiano. Turner si fa però sentire per il 23-21 con cui si chiude il primo periodo di gioco.
Punta su Chikoko e gli Splash Brothers, Menetti, nel secondo quarto. I punti che pesano arrivano però dal 38enne Kaukenas. Che, come in gara 4, dà il via all'ondata reggiana: Mussini e poi Silins dall'arco mettono Reggio sul +7 (30-23 al 2').
Un break importantissimo arrivato nonostante la buona intensità che i brindisini continuano a mettere. Caldissima la mano di Silins tiene l'Enel a distanza di sicurezza, nonostante i peccati di gioventù di Chikoko e Mussini. Per ammazzare la gara Menetti sceglie di alzare il quintetto (Silins da tre, Polonara e Cervi sotto), mentre a dettare i ritmi viene richiamato Cinciarini.
Concentratissima e sempre pronta ad approfittare degli errori reggiani, Brindisi resta attaccata al match: Denmon firma il -4 (35-31) che però non manda in crisi i biancorossi. Sul finire di quarto, dopo un canestro di Cervi, Menetti decide di giocarsi la carta lituana. La coppia magica Lavrinovic-Kaukenas insegna grande pallacanestro per l'esaltante +10 (41-31 a 1'40"alla pausa) che emoziona il Bigi. Brindisi s'attacca alle mani di Pullen (tripla a -50"), ma Reggio trova in Polonara l'ultimo centro del quarto che vale un fondamentale + 12 (46-44).
Tenta come prevedibile il tutto per tutto l'Enel all'inizio della ripresa. Mentre Menetti vuole preservare i lituani per la volata finale. Reggio regge l'urto anche senza i due fuoriclasse sul parquet. Dopo 2' Cinciarini dalla media fa volare i suoi al +14 (50-36). A 3' le violente proteste di Bucchi verso una decisione arbitrale gli costano un tecnico, il successivo scatto il secondo.
Viola in volto e sommerso dai fischi, l'allenatore brindisino è costretto a uscire di scena. I liberi di Diener che seguono al fattaccio e la tripla di Polonara portano il vantaggio sul +19 (57-38) e avvicinano la Grissin Bon a un sogno. E qui il Bigi intona all'unisono (ed è una notizia pure questa) un fantastico "Totalmente dipendente".
Il massimo vantaggio (+23, 61-38) arriva poco dopo. E' già vinta lì, gara 5. Passeranno altri 12' di festa e pochi brividi. Quello più lungo e più intenso solo alla sirena. Ora sotto anima e corpo con la semifinale con i veneziani di Recalcati. Perché Reggio non vuole smettere di sognare.

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