Basket, Reggio Emilia contro Sassari. La finale che nessuno si aspettava
Scatta stasera la serie (al
meglio delle sette sfide) che vale lo scudetto e un pass per l'Eurolega.
Di fronte due squadre che hanno sovvertito ogni pronostico e che per la
prima volta nella loro storia possono conquistare il tricolore
di NICOLA APICELLALa gioia di Reggio Emilia (lapresse) |
ROMA - La finale che nessuno si aspettava e quindi la più difficile da pronosticare. Reggio Emilia-Sassari, che scatta questa sera con gara 1, assegnerà uno scudetto (e il pass per l'Eurolega) che comunque andrà sarà storico. Perché né Reggio né tantomeno Sassari nella loro storia si erano mai spinte così lontano. Per entrambe il miglior risultato, prima di oggi, era la semifinale: Reggio l'aveva raggiunta nel 1998, con Dado Lombardi in panchina e Max Menetti assistente. Dopo aver eliminato nei quarti la Benetton Treviso di Obradovic alzò bandiera bianca contro la Fortitudo Bologna. Sassari, che è appena alla sua quinta stagione di serie A (Reggio ne ha giocate 17), era già arrivata due volte in semifinale (ko con Siena nel 2012 e lo scorso anno con Milano) prima dell'exploit di quest'anno.
REGGIO PIU' FORTE DELLA SFORTUNA - Ci sono filosofie opposte alla base della costruzione delle due finaliste. Reggio Emilia ha scommesso fin dall'inizio su un gruppo di italiani (Cinciarini, Polonara, Della Valle, Mussini, Cervi) e vicino gli ha messo giocatori esperti per un mix che fin da subito si è rivelato indovinato. La Grissin Bon ha sempre stazionato nei quartieri alti della classifica, per qualche giornata è stata anche prima (seppur non da sola) e questo nonostante una miriade di infortuni che a turno hanno colpito un po' tutti i giocatori del roster. Menetti ha perso prima dell'inizio della stagione Darius Lavrinovic (sostituito per qualche mese con il fratello Ksistof) e non ha potuto contare praticamente mai sulla rosa al completo. La sfortuna non ha abbandonato Reggio neanche nei play off, nella serie contro Venezia sono finiti ko (e salteranno la finale) sia Diener sia Mussini. Lavrinovic ha recuperato a tempo di record da un problema muscolare ma non sarà al top.
IL CAMMINO - E' stato un play off in salita fin dall'inizio per la Grissin Bon. Nei quarti Reggio, terza in stagione regolare, ha incrociato Brindisi, in gara 1 ha vinto rimontando da -23, ha perso gara 2 in casa e la terza sfida in Puglia trovandosi così spalle al muro. Ha reagito nel momento più delicato chiudendo la serie sul 3-2 e conquistando la semifinale contro Venezia. Sconfitta nettamente nella prima partita, Reggio si è presa il fattore campo passando a Mestre nella seconda sfida, vantaggio subito cancellato dalla sconfitta interna in gara 3. L'impresa la squadra di Menetti l'ha fatta in gara 6, affrontata con la Reyer avanti 3-2 ma soprattutto senza Lavrinovic, Diener e Mussini. Un successo che ha garantito il pareggio e aperto la strada alla vittoria nella settima e decisiva partita
SASSARI, UN PASSO ALLA VOLTA - Da quando è arrivata in serie A, cinque anni fa, Sassari ha avuto il merito di riuscire sempre a migliorarsi. Al timone, fin dall'inizio dell'avventura, c'è Meo Sacchetti, un tecnico che spesso divide ma il cui lavoro alla fine porta sempre dividendi (vedi le due Coppe Italia e la supercoppa Italia). Al termine della scorsa stagione la Dinamo ha voltato pagina, salutati i cugini Diener è stato confermato il nucleo italiano (Vanuzzo, Devecchi, Sacchetti cui si è aggiunto a novembre Formenti diventato subito in collante importante) e cambiato in toto il parco stranieri per una squadra con meno talento del passato ma con più chili e presenza sotto canestro. Complice anche l'Eurolega Sassari non ha mai trovato continuità in stagione regolare ma non ha mai bucato gli appuntamenti che contavano, vedi la supercoppa vinta ad inizio stagione e la coppa Italia riconquistata lo scorso febbraio.
IL CAMMINO - Proprio la mancanza di continuità ha costretto la Dinamo - quinta in classifica - ad un play off sempre in salita, senza il vantaggio del fattore campo (che non avrà neanche in finale) fin dal primo turno contro Trento, eliminata con un 3-1 dopo aver perso la prima partita. L'impresa Sassari l'ha fatta nella semifinale contro la favoritissima Milano, una serie che sembrava chiusa sul 3-1 per Logan e compagni e ormai andata dopo la rimonta con cui l'Olimpia si era assicurata il match point in casa. Gara 7 ha premiato i ragazzi di Sacchetti e regalato una finale impensabile qualche mese fa.
NUMERI E CURIOSITA' - Gara 1 di finale sarà al ventesima sfida tra Reggio Emilia e Sassari. 8-0 il bilancio casalingo della Grissin Bon contro la Dinamo, 6-3 per il Banco le sfide giocate in Sardegna, 2-0 per Sassari i match giocati in coppa Italia.
Non è la prima volta che si affrontano in finale le teste di serie numero 3 e numero 5. E' già successo due volte: nel 1980/81 vinse la numero 3 (Cantù-Virtus Bologna 2-1), nel 2012/13 la numero 5 (Siena-Roma 4-1). Da 7 stagioni la finale scudetto è al meglio delle sette gare: 2 volte è finita 4-0, 4 volte 4-1, 1 volta (l'anno scorso) 4-3. Chi ha vinto gara 1 ha sempre vinto il titolo (l'ultima stagione in cui una squadra ha perso la prima finale e vinto lo scudetto è stata il 1999/00, titolo alla Fortitudo Bologna). Nella storia complessiva dei playoff 32 volte su 38 la squadra poi Campione d'Italia si è aggiudicata la prima partita.
Sono 21 le gare di finale giocate da Rimantas Kaukenas, 18 vinte con 5 scudetti; 264 i punti realizzati (12.6 di media) col
57.7 da 3 punti (30/52).
IL PROGRAMMA DELLA FINALE - Gara 1 e gara 2 sono in programma a Reggio Emilia questa sera (20:45) e martedì. La serie si sposterà in Sardegna per gara 3 e gara 4 in programma giovedì e sabato (sempre 20:45). Eventuale gara 5 a Reggio Emilia lunedì 22, per gara 6 si tornerebbe a Sassari (mercoledì 24) mentre in caso di arrivo a gara 7 si giocherà a Reggio venerdì 26..
repubblica.it
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