Formula 1: Giappone: pole a Rosberg, 4/a Ferrari di Vettel. Paura per Kyvat LA GRIGLIA DI PARTENZA

LA GRIGLIA DI PARTENZA. A SUZUKA
1/a fila: Nico Rosberg (Ger/Mercedes) in 1'32"584
Lewis Hamilton (Gbr/Mercedes) 1'32"600

2/a fila: Valtteri Bottas (Fin/Williams) 1'33"024
Sebastian Vettel (Ger/Ferrari) 1'33"245

3/a fila: Felipe Massa (Bra/Williams) 1'33"337
Kimi Raikkonen (Fin/Ferrari) 1'33"347

4/a fila: Daniel Ricciardo (Aus/Red Bull) 1'33"497
Romain Grosjean (Fra/Lotus) 1'33"967

5/a fila: Sergio Perez (Mex/Force India) nessun tempo
Daniil Kvyat (Rus/red Bull) nessun tempo

6/a fila: Carlos Sainz Jr. (Spa/Toro Rosso) 1'34"453
Pastor Maldonado (Ven/Lotus) 1'34"497

7/a fila: Fernando Alonso (Spa/McLaren) 1'34"785
Nico Hulkenberg (Ger/Force India) 1'34"390

8/a fila: Jenson Button (Gbr/McLaren) 1'35"664
Marcus Ericsson (Sve/Sauber) 1'35"673

9/a fila: Felipe Nasr (Bra/Sauber) 1'35"760
Max Verstappen (Ola/Toro Rosso) nessun tempo

10/a fila: Will Stevens (Gbr/Manor) 1'38"783
Alexander Rossi (Usa/Manor) 1'47"114
- Hulkenberg tre posizioni di penalità, per l'incidente con Massa nel Gp di Singapore.
- Verstappen tre posizioni di penalità per avere fermato la macchina in un punto pericoloso della pista.
Classifica del Mondiale Piloti F1 
1 Lewis Hamilton 252
2 Nico Rosberg 211
3 Sebastian Vettel 203
4 Kimi Raikkonen 107
5 Valtteri Bottas 101
6 Felipe Massa 97
7 Daniel Ricciardo 73
8 Daniil Kvyat 66
9 Sergio Perez 39
10 Romain Grosjean 38
11 Max Verstappen 30
12 Nico Hulkenberg 30
13 Felipe Nasr 17
14 Pastor Maldonado12
15 Fernando Alonso 11
16 Carlos Sainz 11
17 Marcus Ericsson 9
18 Jenson Button 6
Classifica del Mondiale Costruttori 
1 Mercedes 463
2 Ferrari 310
3 Williams 198
4 Red Bull 139
5 Force India 69
6 Lotus 50
7 Toro Rosso 41
8 Sauber 26
9 McLaren 17
Si sono chiuse con il botto, in tutti i sensi, le qualifiche del Gp del Giappone, che si disputerà domattina sulla spettacolare pista di Suzuka, una delle preferite dagli stessi piloti. Più che di botto, in un caso, si può parlare di schianto: è quello che ha provocato un grande spavento al russo Daniil Kyvat, la cui Red Bull - dopo essersi trasformata in una specie di scheggia impazzita - ha fatto temere il peggio. Macchina distrutta, pilota illeso, bandiera rossa esposta e pole a Nico Rosberg
Il tedesco della Mercedes era stato il più veloce di tutti, favorito anche da un errore del compagno di scuderia Lewis Hamilton, che ha sbagliato all'altezza della curva 11, su sua stessa ammissione. La bandiera rossa ha frenato la rincorsa delle due Ferrari verso la possibile conquista del terzo miglior tempo, che avrebbe cambiato poco, visto che Sebastian Vettel ha ottenuto il quarto e domani partirà ugualmente dalla seconda fila. Fra i più delusi Raikkonen, in giornata di grazia. "Ma la Formula 1 è così", si è consolato il finlandese di ghiaccio.
Lo schianto ha bruscamente interrotto anche la sfida nella sfida fra Rosberg e Hamilton, non solo la rincorsa dei ferraristi, a vantaggio del tedesco; il primatista della classifica piloti, però, non ha fatto drammi. Anzi, l'ha presa con filosofia, ammettendo il proprio errore e spiegando che "era importante tornare davanti" a tutti. La gara, si sa, è sempre un'altra cosa e lo stesso Nico Rosberg non ha esultando più di tanto, scegliendo la strada della moderazione: "Vedremo domani se le Mercedes sono tornate o meno". Molto dipenderà anche dalla pioggia, che oggi ha risparmiato i piloti, su una pista che resta bella, seducente e forse anche per questo ancor più pericolosa.
Il week-end, già di per se movimentato, ha riservato un finale di qualifiche ad alta tensione. Anzi, veri e propri attimi di terrore, quando la Red Bull di Kyvat ha perso il grip sull'asfalto ed è finita fuori strada, in accelerazione, verso la curva 10, fermando violentemente la propria corsa sulle barriere. Il ribaltamento successivo della vettura, in particolare, ha fatto temere, poi la manina di Kyvat che faceva segno a un soccorritore giapponese con il pollice verso l'alto ha tranquillizzato tutti.
Immediatamente dopo l'incidente è stata esposta la bandiera rossa e, visto che mancavano solo 36" alla fine delle prove, la classifica è rimasta scolpita sui terminali, come un verdetto inappellabile: il tedesco Rosberg davanti ad Hamilton di soli 76 millesimi, le Ferrari quarta e sesta. Per la scuderia di Maranello si è trattato di un brusco risveglio, dopo gli exploit e gli elogi a Singapore, per le Mercedes è arrivata la conferma che le più forti - anche quest'anno - possono essere considerate loro. Senza se e senza ma.
ansa

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