Due tonfi della Grissin Bon Reggio Emilia che hanno cancellato due importanti obiettivi stagionali: la Coppa Italia e l’Eurocup

Reggio Emilia, 21 febbraio 2016 - Ve lo ricordate il 27 giugno? Nel cuore di Reggio c’erano oltre 2.000 tifosi della Grissin Bon che festeggiavamo, ballavano e cantavano. C’era gente che si abbracciava. C’era qualcuno che piangeva. Ed erano lacrime di emozione, non certo di dolore.
Tutto questo malgrado, 24 ore prima, la squadra reggiana avesse perso lo scudetto del basket, dopo averlo sfiorato, accarezzato e coccolato. Sentendoselo quasi tra le mani. Le immagini di quella sera, dei giocatori che quasi non riescono a parlare dal palco, travolti dall’affetto del popolo biancorosso, sono l’emblema di ciò che vuol dire basket a Reggio Emilia.
Questa città ha adottato la Grissin Bon e la ritiene una delle sue figlie predilette. Tanto da scendere in piazza trovando la forza di festeggiare la sconfitta più dolorosa. Il messaggio, all’epoca, fu chiaro: avete combattuto e avete dato tutto, siamo orgogliosi di voi.
E’ questo il messaggio che, temiamo, non tutti, tra i giocatori che sono approdati in via Guasco, hanno raccolto. Reggio Emilia è, nel bene e nel male, qualcosa di speciale. Bisogna meritarsela. Si può perdere. ma dopo aver dato il 110%. Dopo aver costretto gli avversari a vincere la partita tre o quattro volte. Venerdì, a Milano, questo non è successo. Così come non era successo a Smirne. Due tonfi che hanno cancellato due importanti obiettivi stagionali: la Coppa Italia e l’Eurocup.
Ora resta il campionato. Il compito della Grissin Bon è semplice: deve riaccendere tutti i sogni. Deve dimostrare di aver capito cosa significa il basket per Reggio Emilia.
di DANIELE BARILLI - Il Resto del Carlino

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