La meravigliosa serata capitolina, che vedeva sfidarsi in panchina uno contro l'altro due grandi protagonisti di quella "Generazione di Fenomeni" che fece godere il nostro Paese trent'anni fa (De Giorgi e Andrea Giani), è magica fin dall'inizio: il pubblico del Palalottomatica si entusiasma davanti a una Nazionale trascinata in lungo e in largo dalle giocate di Lavia e Romanò. Il primo parziale scivola via in mezz'ora scarsa, perché dal 18 pari in poi non c'è storia: ace di Sbertoli, difesa pazzesca di Michieletto - con poi attacco in palleggio di Lavia e diagonale vincente di quest'ultimo. Il resto lo fanno gli errori di Tillie e di Jouffroy: 25-21. Zero equilibrio, invece, nel secondo set: Michieletto e Giannelli creano il vuoto fin dall'inizio senza mai lasciare meno di tre punti di margine nel botta e risposta con i transalpini.
In questa fase si gioca tantissimo a muro e le occasioni di contrattacco non mancano mai. Romanò, con un attacco che si insacca tra le mani del muro e la rete, sferra il colpo del 20-16. Rinaldi entra per la battuta, poi difende e Lavia non perdona in contrattacco; Ngapeth ci regala il 2-0 (25-19). Anche il terzo set sembrava assolutamente in scioltezza, con il 12-6 che sembra un'azione da videogioco: due difese da vedere e rivedere di Lavia - da non crederci -, poi contrattacco di Michieletto con mani fuori. Tuttavia arriva un pizzico di rilassatezza che poteva costare caro: sul 18-11, infatti, il match invece di essere azzannato, si riapre completamente riaperta, con i francesi tornati sotto prima sul 23-22 e poi sul 24-23. Ngapeth spara fuori ed è finalissima per i campioni d'Europa e del Mondo in carica. I detentori del titolo olimpico si giocheranno il bronzo contro la Slovenia; per noi, la possibilità di sconfiggere anche Leon e compagni (come capitò un anno fa ai Mondiali) a casa nostra.
Il Giornale