Reggio,due armi in più: i rimbalzi e i tiri da 3 punti

Sorpresi? Non sappiamo voi, ma noi un pochino lo siamo, lo ammettiamo. Il progetto messo in piedi dai dirigenti della Trenkwalder, lo abbiamo sempre detto, è affascinante e stimolante. Ma non pensavamo si potesse arrivare a livelli così alti già in poco, pochissimo, tempo. Ed invece a Jesi i giovanotti della Trenkwalder sono stati proprio bravi. Dimostrando che se continueranno a scendere in campo con la stessa determinazione e unità d’intenti, tutti i traguardi diventeranno possibili. In ogni caso, quel che più conta, per ora, è mettere fieno in cascina e correre verso la salvezza. Poi si vedrà. Certo è che espugnare con tanta autorità il palasport di una squadra competitiva come la Fileni fa venire buonissimi pensieri.
LE ARMI IN PIU’. Al di là delle qualità caratteriali messe in mostra dalla Trenkwalder, ci sono anche alcuni aspetti tecnici che vanno sottolineati in questa partenza lanciata dei biancorossi. Sono state due le armi in più della Trenkwalder in queste prime giornate di campionato: i rimbalzi e il tiro da 3 punti. Con Smith, Frosini (uno dei giocatori che sta facendo la differenza) e Melli, la squadra di Ramagli ha una batteria di lunghi che pochissime altre squadre possono permettersi in LegaDue. E, non a caso, al momento è la formazione che ha conquistato più rimbalzi di tutti. A Jesi i biancorossi sono riusciti a recuperarne ben 14 in più degli avversari (46), un bottino fondamentale nella corsa verso il successo. Anche perché grazie a questo dominio la Trenkwalder ha insaccato 38 punti che hanno stroncato la Fileni. A questo, poi, si è aggiunta un’altra arma che, in passato, raramente la Reggiana dei canestri è riuscita a sfruttare: il tiro da 3 punti. I biancorossi nelle Marche hanno totalizzato un micidiale 8/17 dal perimetro e sono, al momento, la seconda miglior compagine della LegaDue in questo fondamentale. Con il micidiale tiratore lituano Slanina, una vera sentenza con i piedi per terra, e con un Fultz che riesce a prendersi responsabilità importanti, per gli avversari diventa complicato fermare una squadra che sa far male vicino a canestro ed ha tiratori precisi dal perimetro.
QUEGLI 80 PUNTI. Ve lo ricordate? In precampionato avevamo parlato degli 80 punti come del confine tra vittoria e sconfitta per la squadra cittadina. E, non a caso, a Jesi per spuntarla la Trenkwalder si è dovuta issare a quota 86 punti. I biancorossi hanno dimostrato di avere le potenzialità per superare il confine degli 80 punti ed è vero che difficilmente Pugi segnerà sempre 20 punti, ma è altrettanto vero che Boscagin, sabato con il tabellino immacolato, aumenterà il potenziale offensivo della Trenkwalder.
dan.b. - Il Resto del Carlino

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