Trenkwalder a due punti dalla vetta
08/02/2010 10:51 - Trenkwalder 71
Bialetti 70
TRENKWALDER: Smith 13 (5/17, 1/1), Melli 7 (3/4, 0/1), Marigney 17 (2/5, 3/5), Boscagin (0/1, 0/1), Fultz 22 (4/7, 3/6); Frosini 3 (1/4), Pugi 7 ( 1/3, 1/3), Kudlacek (0/2), Verri 2 (0/2, 0/1). N.E. Potì. All. Ramagli
BIALETTI SCAFATI: Muurinen 9 (2/5, 1/2), Goss 21 (3/8, 4/5), Apodaca 11 (1/3, 3/8), Filloy 9 (3/4, 1/4), Chiacig 14 (4/12); Ruini 3 (0/1, 1/1), Ferrara (0/1, 0/1), Fattori 3 (0/4, 1/2), Rush. N.E. Ranieri. All. Calvani
Arbitri: Pasetto, Vicino e Di Gianbattista
NOTE - Parziali tempi: 20-19, 33-36, 50-49. Tiri liberi: Trenkwalder 15/22, Bialetti 11/18. Uscito per 5 falli: Filloy al 39’55 (69-67). Antisportivo a Smith al 25’08 (46-45). Rimbalzi: 43-41 per la Trenkwalder. Spettatori 2589 per 26338 euro.
Daniele Barilli - Il Resto del Carlino
SOFFRIRE. Soffrire sempre. Soffrire tanto. Soffrire fino all’ultimissimo secondo. Soffrire, insomma. E poi vincere. Vincere con le unghie e con i denti. Vincere giocando maluccio. Vincere sputando sangue. Vincere cadendo e rialzandosi. Vincere illudendosi di avercela già fatta. Vincere provando a regalare la partita e poi riprenderla in mano con attributi di ghisa. Vincere in tutti i modi. Soffrire e vincere, soffrire e scoprirsi al 2° posto in classifica a due punti dalla vetta. E’ questa la Trenkwalder. Una squadra che, magari, non avrà tantissimo talento. Una squadra che durante ogni partita si infila dentro qualche tunnel. Una squadra che segna con il contagocce. Ma pure una squadra che, alla fine, riesce a superare avversarie che hanno qualche cavallo in più nel motore.
E’ SUCCESSO così anche ieri contro una Bialetti che aveva più talento e potenza di fuoco, rispetto ai biancorossi. Scafati ha chiuso con il 48% di realizzazione al tiro da 3 punti, ha messo in mostra un giocatore dalla grande pericolosità offensiva come Goss, si è affidata al totem Chiacig sotto canestro (18 rimbalzi e 14 punti), ha comandato a lungo l’incontro, ma, alla fine, la partita l’ha portata a casa la squadra reggiana. Perché quando il match si decideva, non ha avuto paura.
HA VOLUTO vincere, la squadra di Ramagli. Con una rabbia quasi feroce. Con una determinazione totale. Con tutta la voglia del mondo. Voleva vincere e ha vinto. E questo, al momento, sta facendo la differenza. Sta spingendo i biancorossi verso l’alto. Poi non possiamo raccontarvi che i problemi di questa squadra si potranno nascondere solo con la determinazione. E non sempre si potranno vincere partite segnando 71 punti. Però, per il momento, non possiamo che schierarci al fianco di una squadra che, anche giocando maluccio, anche sbagliando tanto, anche complicandosi la vita, riesce, spesso e volentieri, a vincere. E questo, credeteci, nello sport è un grandissimo merito.
D’ALTRONDE i biancorossi,pur faticando e soffrendo, pur avendo tremato sul meno 8 (24-32 dopo un terribile break di 13-0 di Scafati) quando Marigney aveva chiuso la falla quasi da solo, pensavano di aver già la partita in tasca a 4 minuti dalla fine. A quel punto, dopo una gara tiratissima, piena di errori, giocata sui nervi più che sulla tecnica, la Trenkwalder pareva aver indovinato la fuga vincente ed era salita a più 8 (62-54). Tutto merito di una difesa biancorossa capace di concedere agli ospiti solo 18 punti in 16 minuti. Scafati sembrava legata, imbavagliata, soffocata e, ormai, senza risorse. E invece si scatenava Goss che con tre triple consecutive riportava i campani a meno 2 (66-64). Poi sull’ennesimo pasticcio biancorosso, Fattori trovava addirittura il canestro del sorpasso da 7 metri (66-67). Gelo nel palasport. E una paura grande così.
QUELLA che pareva una vittoria sicura, rischiava di diventare un rospo avvelenato nello stomaco dei reggiani. Ma lì, veniva fuori il carattere dei biancorossi. Che non ci stavano a perdere. Che non volevano perdere. A suonare la carica era Melli con un canestro da campioncino e un tiro libero (69-67). La Bialetti aveva, tra le mani, il pallone del possibile pareggio o del sorpasso e Ramagli chiedeva a gran voce un fallo che non arrivava. Allora Apodaca sparava da 3 punti e centrava il ferro con Fultz che andava a recuperare il pallone subendo fallo. Il bravissimo e decisivo play infilava, con enorme freddezza, entrambi i tiri liberi a 4 secondi dalla fine del match (71-67) e l’ultimo canestro da 3 punti di Apodaca non cambiava di una virgola l’esito finale del match. Reggio conquista la terza vittoria consecutiva e si issa al 2° posto in classifica a due punti dalla capolista Sassari. Soffrendo e vincendo, vincendo e soffrendo, la Trenkwalder è lì: a 2 punti da un sogno. E scusate se è poco...
Bialetti 70
TRENKWALDER: Smith 13 (5/17, 1/1), Melli 7 (3/4, 0/1), Marigney 17 (2/5, 3/5), Boscagin (0/1, 0/1), Fultz 22 (4/7, 3/6); Frosini 3 (1/4), Pugi 7 ( 1/3, 1/3), Kudlacek (0/2), Verri 2 (0/2, 0/1). N.E. Potì. All. Ramagli
BIALETTI SCAFATI: Muurinen 9 (2/5, 1/2), Goss 21 (3/8, 4/5), Apodaca 11 (1/3, 3/8), Filloy 9 (3/4, 1/4), Chiacig 14 (4/12); Ruini 3 (0/1, 1/1), Ferrara (0/1, 0/1), Fattori 3 (0/4, 1/2), Rush. N.E. Ranieri. All. Calvani
Arbitri: Pasetto, Vicino e Di Gianbattista
NOTE - Parziali tempi: 20-19, 33-36, 50-49. Tiri liberi: Trenkwalder 15/22, Bialetti 11/18. Uscito per 5 falli: Filloy al 39’55 (69-67). Antisportivo a Smith al 25’08 (46-45). Rimbalzi: 43-41 per la Trenkwalder. Spettatori 2589 per 26338 euro.
Daniele Barilli - Il Resto del Carlino
SOFFRIRE. Soffrire sempre. Soffrire tanto. Soffrire fino all’ultimissimo secondo. Soffrire, insomma. E poi vincere. Vincere con le unghie e con i denti. Vincere giocando maluccio. Vincere sputando sangue. Vincere cadendo e rialzandosi. Vincere illudendosi di avercela già fatta. Vincere provando a regalare la partita e poi riprenderla in mano con attributi di ghisa. Vincere in tutti i modi. Soffrire e vincere, soffrire e scoprirsi al 2° posto in classifica a due punti dalla vetta. E’ questa la Trenkwalder. Una squadra che, magari, non avrà tantissimo talento. Una squadra che durante ogni partita si infila dentro qualche tunnel. Una squadra che segna con il contagocce. Ma pure una squadra che, alla fine, riesce a superare avversarie che hanno qualche cavallo in più nel motore.
E’ SUCCESSO così anche ieri contro una Bialetti che aveva più talento e potenza di fuoco, rispetto ai biancorossi. Scafati ha chiuso con il 48% di realizzazione al tiro da 3 punti, ha messo in mostra un giocatore dalla grande pericolosità offensiva come Goss, si è affidata al totem Chiacig sotto canestro (18 rimbalzi e 14 punti), ha comandato a lungo l’incontro, ma, alla fine, la partita l’ha portata a casa la squadra reggiana. Perché quando il match si decideva, non ha avuto paura.
HA VOLUTO vincere, la squadra di Ramagli. Con una rabbia quasi feroce. Con una determinazione totale. Con tutta la voglia del mondo. Voleva vincere e ha vinto. E questo, al momento, sta facendo la differenza. Sta spingendo i biancorossi verso l’alto. Poi non possiamo raccontarvi che i problemi di questa squadra si potranno nascondere solo con la determinazione. E non sempre si potranno vincere partite segnando 71 punti. Però, per il momento, non possiamo che schierarci al fianco di una squadra che, anche giocando maluccio, anche sbagliando tanto, anche complicandosi la vita, riesce, spesso e volentieri, a vincere. E questo, credeteci, nello sport è un grandissimo merito.
D’ALTRONDE i biancorossi,pur faticando e soffrendo, pur avendo tremato sul meno 8 (24-32 dopo un terribile break di 13-0 di Scafati) quando Marigney aveva chiuso la falla quasi da solo, pensavano di aver già la partita in tasca a 4 minuti dalla fine. A quel punto, dopo una gara tiratissima, piena di errori, giocata sui nervi più che sulla tecnica, la Trenkwalder pareva aver indovinato la fuga vincente ed era salita a più 8 (62-54). Tutto merito di una difesa biancorossa capace di concedere agli ospiti solo 18 punti in 16 minuti. Scafati sembrava legata, imbavagliata, soffocata e, ormai, senza risorse. E invece si scatenava Goss che con tre triple consecutive riportava i campani a meno 2 (66-64). Poi sull’ennesimo pasticcio biancorosso, Fattori trovava addirittura il canestro del sorpasso da 7 metri (66-67). Gelo nel palasport. E una paura grande così.
QUELLA che pareva una vittoria sicura, rischiava di diventare un rospo avvelenato nello stomaco dei reggiani. Ma lì, veniva fuori il carattere dei biancorossi. Che non ci stavano a perdere. Che non volevano perdere. A suonare la carica era Melli con un canestro da campioncino e un tiro libero (69-67). La Bialetti aveva, tra le mani, il pallone del possibile pareggio o del sorpasso e Ramagli chiedeva a gran voce un fallo che non arrivava. Allora Apodaca sparava da 3 punti e centrava il ferro con Fultz che andava a recuperare il pallone subendo fallo. Il bravissimo e decisivo play infilava, con enorme freddezza, entrambi i tiri liberi a 4 secondi dalla fine del match (71-67) e l’ultimo canestro da 3 punti di Apodaca non cambiava di una virgola l’esito finale del match. Reggio conquista la terza vittoria consecutiva e si issa al 2° posto in classifica a due punti dalla capolista Sassari. Soffrendo e vincendo, vincendo e soffrendo, la Trenkwalder è lì: a 2 punti da un sogno. E scusate se è poco...
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