F4 Reale Mutua Cup, Prima Veroli in finale: spenta la Trenkwalder Reggio Emilia (77-49)
Veroli, detentrice del trofeo, è in finale anche quest'anno grazie ad una grande prova di squadra con due gemme come Hines e Draper che aprono la difesa reggiana sia dentro che fuori area. Reggio Emilia, con le attenuanti della febbre a Melli, Kudlacek e Smith, molla presto ma scopre un altro giovanissimo: bel debutto del 18enne Cervi
06/03/2010 20:58 - di Fabrizio Pungetti / Uff. Stampa Legadue
Invece il secondo tempo è un monologo della Prima Veroli e non c’è più partita. La squadra laziale sfoga la rabbia per qualche partita persa per qualche accidente e un po’ di leggerezza in campionato e mostra i muscoli a Reggio e al campionato, sfoggiando tutto il potenziale che faceva pensare già quest’estate fosse una delle più forti di Legadue. Veroli maramaldeggia, è già a +20 dopo soli 4’ della ripresa, e si sale fino al 61-32 alla terza sirena. Reggio Emilia non ha reazione, è un pugile suonato: soprattutto in Melli che chiude la sua sciatta partita già al 29’ per falli. Per il biondo Nic in 12’, 0 punti e rimbalzi, 0/2 al tiro ma coach Ramagli giustamente lo coccola a fine partita denunciando che l’attacco influenzale delle ultime ore non lo faceva reggere in piedi. A un certo punto non c’è stata più partita, troppo forte Veroli e troppo sulle gambe Reggio anche per i malanni diffusi (anche Kudlacek e Smith fiaccati dalla febbre) Ma nulla da togliere alla Prima Veroli che ha giocato arrabbiata e con una carica agonistica eccezionale, così come Reggio Emilia deve trarre il messaggio che c’è anche nelle pagine meno riuscite: ad una squadra giovane come quella reggiana può capitare di abbassare la guardia, specie se in cattive condizioni, l’importante è trarne gli spunti per crescere, che ci osno sempre, anche quando va malissimo. V
LE CIFRE – Veroli orologio svizzero, gioco fluido e si vede nelle percentuali da tre (9/22, un buon 41%), nei 22 palloni recuperati e nelle sole 16 perse. Oltre al game over sotto canestro (42-35). 101-30 il confronto della valutazione, a dire che in campo c’è solo la Prima Veroli. Hines e Draper hanno fatto incetta di punti e dato doppia pericolosità a Veroli, sia da fuori, che interna. Per il play USA in 29’, 18p con 0/4 da due ma un ottimo 5/10 da tre, 3/ 4 ai liberi, 3 recuperi, 2 assist; per il pivot tascabile, che ha indirizzato e deciso la gara fin dall’inizio, 18p in 25’, 7/8, 4/5, 8 rimbalzi. Bene anche gatto, specie nel break che ha chiuso subito i conti, 13p in 24’,1/ 2 perfetto da tre 3/3, , 2/2, 8 rimbalzi, vero collante difensivo. Poi, dietro un gruppo in cui tutti hanno fatto bene, anche i giovani Plumari e Simeoli, mentre Nissim e Rosselli non hanno avuto bisogna di fare i boia e gli impaccati come è successo spesso. Per Reggio, 12 punti Fultz in 29’, ma anche lui fuori ritmo, e senza tiro (1/ 2, 3/9). Come tutti i suoi compagni, inutile fare l‘elenco, anche Marigney s’è perso (9 in 27’, 2/6, 1/7) e Frosini, finche ha potuto, ci ha provato. Ma la nota positiva c’è, un altro giovane targato Reggina: Riccardo Cervi, 18 anni, 215 cm, mano soffice, buon temperamento in 11’, 6p con 3/ 4 e 6 rimbalzi. Bravo. Reggio Emilia torna a casa ma pensa già al campionato, Veroli ha fatto la bocca buona alle Final Four da cui vuol lanciare un forte messaggio per il suo proseguio di stagione
06/03/2010 20:58 - di Fabrizio Pungetti / Uff. Stampa Legadue
Invece il secondo tempo è un monologo della Prima Veroli e non c’è più partita. La squadra laziale sfoga la rabbia per qualche partita persa per qualche accidente e un po’ di leggerezza in campionato e mostra i muscoli a Reggio e al campionato, sfoggiando tutto il potenziale che faceva pensare già quest’estate fosse una delle più forti di Legadue. Veroli maramaldeggia, è già a +20 dopo soli 4’ della ripresa, e si sale fino al 61-32 alla terza sirena. Reggio Emilia non ha reazione, è un pugile suonato: soprattutto in Melli che chiude la sua sciatta partita già al 29’ per falli. Per il biondo Nic in 12’, 0 punti e rimbalzi, 0/2 al tiro ma coach Ramagli giustamente lo coccola a fine partita denunciando che l’attacco influenzale delle ultime ore non lo faceva reggere in piedi. A un certo punto non c’è stata più partita, troppo forte Veroli e troppo sulle gambe Reggio anche per i malanni diffusi (anche Kudlacek e Smith fiaccati dalla febbre) Ma nulla da togliere alla Prima Veroli che ha giocato arrabbiata e con una carica agonistica eccezionale, così come Reggio Emilia deve trarre il messaggio che c’è anche nelle pagine meno riuscite: ad una squadra giovane come quella reggiana può capitare di abbassare la guardia, specie se in cattive condizioni, l’importante è trarne gli spunti per crescere, che ci osno sempre, anche quando va malissimo. V
LE CIFRE – Veroli orologio svizzero, gioco fluido e si vede nelle percentuali da tre (9/22, un buon 41%), nei 22 palloni recuperati e nelle sole 16 perse. Oltre al game over sotto canestro (42-35). 101-30 il confronto della valutazione, a dire che in campo c’è solo la Prima Veroli. Hines e Draper hanno fatto incetta di punti e dato doppia pericolosità a Veroli, sia da fuori, che interna. Per il play USA in 29’, 18p con 0/4 da due ma un ottimo 5/10 da tre, 3/ 4 ai liberi, 3 recuperi, 2 assist; per il pivot tascabile, che ha indirizzato e deciso la gara fin dall’inizio, 18p in 25’, 7/8, 4/5, 8 rimbalzi. Bene anche gatto, specie nel break che ha chiuso subito i conti, 13p in 24’,1/ 2 perfetto da tre 3/3, , 2/2, 8 rimbalzi, vero collante difensivo. Poi, dietro un gruppo in cui tutti hanno fatto bene, anche i giovani Plumari e Simeoli, mentre Nissim e Rosselli non hanno avuto bisogna di fare i boia e gli impaccati come è successo spesso. Per Reggio, 12 punti Fultz in 29’, ma anche lui fuori ritmo, e senza tiro (1/ 2, 3/9). Come tutti i suoi compagni, inutile fare l‘elenco, anche Marigney s’è perso (9 in 27’, 2/6, 1/7) e Frosini, finche ha potuto, ci ha provato. Ma la nota positiva c’è, un altro giovane targato Reggina: Riccardo Cervi, 18 anni, 215 cm, mano soffice, buon temperamento in 11’, 6p con 3/ 4 e 6 rimbalzi. Bravo. Reggio Emilia torna a casa ma pensa già al campionato, Veroli ha fatto la bocca buona alle Final Four da cui vuol lanciare un forte messaggio per il suo proseguio di stagione
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