Trenkwalder: serve benzina ma c’è chi l’ha finita

La Trenkwalder sta pagando l’involuzione di Melli, Fultz e Smith

- La Gazzetta di Reggio -

04/04/2010 09:13 - E’ finita la benzina. O così sembra. La Trenkwalder dopo aver fatto magie a febbraio, si è bloccata di colpo. Il consigliere Roberto Rabitti ha parlato, dopo aver assistito al ko di Pistoia, di «squadra smarrita». E’ pur vero che si tratta di una formazione costruita per la salvezza e che forse ha viaggiato sopra le proprie possibilità per mesi, ma già che era arrivata lì...
Insomma, era bello sognare, pensare in grande. Anche la società aveva cominciato a fare un pensierino serio al primo posto ma ora sarà bene iniziare a preparare la post season cercando prima di tutto di salvare il salvabile, cioè una decorosa posizione in griglia play off. Al momento la classifica non è delle più allegre in questo senso. La corsa è con Sassari che è 4 punti avanti (ma se non si ribalta il -11 dell’andata sarà dura stargli davanti), con Casale che ha già lo scontro diretto a favore, con Veroli che ospiterà i biancorossi all’ultima giornata con solo un -1 da recuperare e la Snaidero che a differenza degli uomini di Ramagli è in grande forma. Un finale molto caldo quindi, da affrontare con una squadra che non sta mandando buoni segnali. Le altre squadre si sono rinforzate, hanno alzato il ritmo e capito come fermare la Trenkwalder: chiudendo l’area in modo da togliere penetrazioni alle guardie (le percentuali al tiro da fuori sono un pianto) e con una marcatura spietata su Melli e Smith. Per quanto riguarda invece i problemi interni, è indubbio che Melli, Fultz e Smith, che sono sempre state le 3 colonne portanti, abbiano finito la benzina e devono rifiatare. Purtroppo dalla panchina, Frosini a parte, arriva pochissimo. Le speranze? Una mano può arrivare da Kudlacek che è in crescita, augurandosi che faccia come Avanzini nei play off. L’altra chiave di volta potrebbe essere Robert Hite. L’americano è dotato di grande tiro e questo può aiutare ad aprire spazi anche ai compagni. Ora la squadra dovrà risistemarsi cambiando i giochi d’attacco, ritornando a quelli che si facevano con Slanina e che si era dovuto cambiare per l’arrivo di Marigney. Purtroppo per questo serve tempo. In più certe facce scure e certi atteggiamenti non si vedevano nemmeno nella scorsa sciagurata stagione e questo è un altro brutto segnale. L’allenatore non cerca scuse e sta cercando di responsabilizzare i giocatori perchè da loro devono arrivare dei segnali di ripresa; troppi tiri affrettati e sbagliati, troppe palle regalate agli avversari. La squadra è nervosa, sembra che i canestri nascano da trovate dei singoli in mancanza di un gioco di squadra, manco si fosse in precampionato. C’è bisogno di ricompattare il gruppo ridando serenità e fiducia a tutto l’ambiente. Per fare questo servono delle vittorie, è l’unica cura.

RICCARDO BELLELLI

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